Istat: retribuzioni lorde +2,6% nel primo trimestre

 Sono cresciute del 2,6% su base annua nel primo trimestre 2011, al lordo, le retribuzioni in Italia per quel che riguarda l’industria ed i servizi. A comunicarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che ha altresì rilevato nel primo quarto del 2011 un aumento congiunturale delle retribuzioni lorde per unità di lavoro, al netto della CIG, pari allo 0,7% rispetto al trimestre precedente.

Istat: retribuzioni contrattuali in crescita ad aprile

 Sono cresciute nel nostro Paese, dell’1,8% su base annua, le retribuzioni contrattuali nello scorso mese di aprile 2011. A comunicarlo in data odierna, venerdì 27 maggio 2011, è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nell’aggiungere che il rialzo congiunturale delle retribuzioni contrattuali è stato dello 0,1%, sempre ad aprile 2011, rispetto al mese precedente.

Rapporto Ires-Cgil: per i salari crescita zero dal 1993

E’ critica la situazione “salari” in Italia. Lo rende noto il quarto rapporto Ires-Cgil dal quale emerge che nel nostro Paese i salari, nonostante il forte aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni, sono fermi da 15 anni. Dal 1993, secondo l’Ires-Cgil, i salari, infatti, hanno registrato una crescita pari a zero. In base ai dati resi noti dalla Cgil, l’attuale retribuzione di fatto lorda media annua, pari a circa 26.654 euro, ha poco più dello stesso valore del 1993, quando era circa 16.717 euro a prezzi correnti, ossia quasi 32 milioni di lire.

Pensione integrativa: fondi, assicurazioni o banche?

Lo Stato non può garantire più ai giovani lavoratori un reddito in vecchiaia ed il risparmio accantonato durante la vita lavorativa, la così detta previdenza integrativa o complementare , dovrà integrare la pensione minima che lo Stato continuerà ad assicurare. Il principale scopo della previdenza complementare è quello di creare quindi una pensione integrativa della pensione pubblica (fino al 15% in più di copertura delle retribuzioni precedenti), soddisfacendo l’aspettativa della lavoratrice e del lavoratore a mantenere uno stile di vita simile a quello goduto durante la propria vita lavorativa, anche dopo il pensionamento. A questo scopo la riforma della previdenza ha reso operativa la pensione complementare contrattuale, per contrastare la diminuzione del rendimento della pensione pubblica, della quale è quindi parte irrinunciabile. I giovani lavoratori quindi, ben consapevoli del cambiamento in atto, devono quindi vagliare le opportunità offerte dalle Aziende Assicurative e dai Fondi Pensione. Vi sono strumenti previdenziali diversificati per impostazione e rendimento, fondi pensione, assicurazioni pure o miste.