Piazza Affari: Mib sottotono, ma lontano dai supporti

 La salita di ieri a Wall Street ha immediatamente violato al rialzo il doppio massimo della giornata precedente confermando così le aspettative di crescita nell’immediato e portando il Dow Jones a chiudere in prossimità di 11400 punti che ora in apertura offrono resistenza all’indice.

Il ritracciamento di Piazza Affari della giornata di oggi è da ricercare unicamente nell’aspetto più tecnico; dopo circa 5 giorni il ciclo chiamato “tracy” volge al termine e cerca il bottom di periodo da cui ripartire per la seconda parte del tracy+1 iniziato sul bottom del 4 Ottobre; la chiusura del 6 Ottobre leggermente in anticipo con i tempi classici ha costretto ad un allungamento temporale della seconda metà del tracy corrente che ha confuso i trader di breve anche se per poco tempo.

Piazza Affari: open verde, ma non grazie a Merkel e Sarkozy

 Sprint di inizio settimana a Piazza Affari; l’indice delle Blue-Chips apre le contrattazioni a 15675 ed arriva in poche ore a sfiorare 15800 punti prima dell’apertura di Wall Street dando il via ad un’ottava sicuramente movimentata ed importante. Sul listino italiano brilla Tenaris con quasi il 3% di guadagno seguita dai 2 bancari più importanti d’Italia, Intesa SanPaolo e Unicredit che guadagnano circa il 2.80%. A seguire Saipem, Prysmian, Generali, Mediolanum, Unipol e Buzzi con rialzi superiori al 2% che consolidano la posizione di forza dell’indice che nel complesso registra un rialzo dell’1.61%.

Moody’s non spaventa Piazza Affari; ma il rischio resta

 La reazione di Piazza Affari è tutto l’opposto di quello che ci si poteva aspettare; dopo i tagli di rating del debito italiano, della Cassa Depositi e Prestiti e degli enti locali, ci si aspettava un tracollo verticale guidato dal panico e dalle vendite sulla scia della negatività che ha accompagnato i listini durante Agosto 2011.

Quella che invece il mercato italiano è andato a chiudere è un’ottima ottava di guadagni che complessivamente si riassumono nella performance del FTSE-Mib pari a 4.46% negli ultimi 5 giorni, con una candela long white che segue la precedente verde sul grafico settimanale.

Piazza Affari: occhi puntati su Wall Street

 Mentre l’Europa consolida i rialzi di ieri concludendo la prima parte della giornata in territorio ampiamente positivo gli investitori si preparano all’apertura di Wall Street che seppure sia prevista in rialzo potrebbe riservare sorprese.

Gli occhi ovviamente puntati su Apple dopo la notizia della morte di Steve Jobs, avvenuta appena dopo la presentazione dell’iPhone 4s da parte del suo sostituto Tim Cook, anche se difficilmente avremo situazioni estreme sul mercato. I volumi invece potrebbero subire un calo drastico e restare sotto la media; se questo avverrà bisognerà attendere Venerdì sera per capire se il tracy+1 vuole girare al ribasso oppure se gli acquisti non sono ancora finiti e si prospetta una nuova ottava di acquisti.

Piazza Affari: vento a favore a dispetto di Moody’s, grazie anche alla Bce

 Nonostante i downgrade di Moody’s e la generale sfiducia nel Bel Paese ma anche nell’area Euro il mercato tenta ancora di rispondere positivamente; Piazza Affari resta leggermente indietro in termini percentuali rispetto al bottom della giornata di ieri, grazie anche al close anticipato del mercato Italiano rispetto a quello Europeo.

A fermare la crescita e la salita ci sono anche i timori sulla crescita nel lungo periodo, su cui ancora una volta interviene l’FMI pretendendo risposte concrete da parte dell’Italia (che è anche quello che vogliono gli italiani stessi). La negatività di fondo resta ma il sostegno della Bce permette di mantenere la positività che resterà sui grafici almeno fino all’uscita dei dati USA che questa volta riusciranno facilmente a spostare gli equilibri precari del book di negoziazione.

Piazza Affari sotto la parità. Colpa di Fitch?

 La notizia diffusa ieri dalla nota agenzia di rating va’ direttamente ad affiancarsi a quelle del taglio di rating sul debito pubblico Italiano e sulla Cassa Depositi e Prestiti; il taglio netto sulle stime di crescita per il 2012 ed il 2013 comunicato da Fitch contribuisce a diffondere il panico per l’imminente fase di recessione in cui rischiamo di entrarci mani e piedi.

Se la colpa è da ricercare nelle manovre del Governo che in nessun modo sembrano favorire concretamente la crescita e lo sviluppo nei prossimi anni, gli effetti non si può dire che saranno immediati. Fermo restando che Fitch potrà tranquillamente rivedere “in corsa” le aspettative, se queste rimarranno invariate allora non sprofondare in una crisi vorrebbe dire entrare in una fase di stallo di lunghissimo periodo che vedrà l’indice italiano (ancora) stretto in un laterale ad ampio range, come prima del crollo di Agosto.

Piazza Affari: open di ottava in gap-down

 Open negativo a Piazza Affari: il Mib perde attualmente circa l’1.80% dopo un gap-down di circa 300 punti rispetto al valore di Venerdì scorso. L’open è in linea con l’andamento degli ultimi 3 giorni di contrattazioni a Wall Street, dove dopo il top di Martedì scorso sopra a 11300 punti il mercato ha disegnato un ribasso perfettamente contenuto nel canale dell’immagine che ha portato il Dow Jones a 10913.31 punti con aspettative negative tra oggi e domani.

Mercati Europei: analisi dell’indice Dax

 La compressione di lungo periodo non è molto evidente su indici come quello italiano che hanno avuto un movimento sproporzionato rispetto ai mercati più liquidi; se andiamo però a vedere l’indice tedesco Dax il triangolo che contiene il prezzo negli ultimi 8 anni è più che evidente. Dal bottom del 2003 a quello del 2009 si disegna una trend-line ascendente che ora passa a quota 4400 punti e definisce il supporto estremo del ribasso iniziato sul top di qualche mese fa’.

Piazza Affari: Wall Street cede ieri in chiusura, FTSE-Mib oggi negativo

 Durante la giornata di ieri il Dow Jones ha consolidato il rialzo di Lunedì arrivando a sfiorare gli 11400 punti prima di girare al ribasso per correggere il movimento della prima ora; la positività Europea ha sostenuto Wall Street e fintato che le Piazze del Vecchio Continente erano aperte gli acquisti sostenevano anche gli indici USA.

Durante le ultime 2 ore di trading di ieri Martedì 27 Settembre il Dow è arrivato sul supporto a 11150 punti che oggi farà da spartiacque per decidere le sorti della giornata di contrattazioni. Sotto a questo livello il close negativo è quasi inevitabile mentre al di sopra dello stesso la positività (che per ora sta disegnando un recupero a “V” molto poco credibile) continuerà fino a recuperare gli 11400 punti per stasera.

Wall Street: conteggi ciclici difficili su S&P-500

 I conteggi ciclici sugli indici degli Stati Uniti spesso richiedono un gran numero di compromessi tra le regole di base della teoria di Hurst. Gli studi di Gann sulle ciclicità, sia legate ai pianeti che alle semplici stagioni erano completamente basati sul mercato USA e forse anche per questo l’approccio del famoso analista ammetteva conteggi molto diversi dai classici e rigidi intermedi di Hurst.

La varianza possibile in un ciclo ammetteva praticamente qualsiasi cosa e per questo per seguire l’andamento ciclico a scopo previsionale bisognava necessariamente affidarsi ad altre tecniche di conteggio all’infuori della semplice somma dei giorni.

Commodities: Corn Soybean e Wheat virano al ribasso

 L’andamento delle commodities principali è più o meno sempre orientato nella stessa direzione anche se l’entità dei movimenti cambia notevolmente, tanto che vengono a disegnarsi divergenze evidenti sugli swing di massimo e minimo.

La corrispondenza temporale è però rispettata e l’analisi grafica delinea i livelli di interesse per il prossimo futuro;  il future sul Corn ha disegnato un massimo inferiore a quello di Giugno scorso prima di scendere sotto a quota 650 punti. Nell’immediato proprio questa statica diventa resistenza da superare in close daily per innescare il recupero verso il top di Agosto, mentre la perdita di 600 invertirà le aspettative allineando il prezzo del Corn agli altri 2 futures.

Piazza Affari: negativo il Mib dopo il crollo di Wall Street

 L’ottava corrente, penultima del mese di Settembre non poteva chiudersi diversamente; male è iniziata e male va’ a concludere con una perdita attuale di oltre 1300 punti e pochissime prospettive di recupero per fine giornata.

L’indice delle blue-chips di Piazza Affari cede il 2.60% sotto la pressione insistente dei venditori ma sopratutto sulla scia del -3.51% di ieri a Wall Street da parte del Dow Jones; mentre da noi una performance simile non desterebbe sospetti (il nostro mercato è nettamente più volatile degli indici americani) un -3.51% sul Dow Jones è un fortissimo segnale di negatività che lascia il segno nel breve periodo ma anche nel lungo se le cose non cambieranno immediatamente.

Piazza Affari: -4% il Fib, spread Btp-Bund oltre quota 400

 Altra giornata catastrofica: dopo il gap-down del 19 Settembre arriva il secondo salto di prezzo in open di questa ottava, la penultima di Settembre 2011.

L’open del mercato porta il Mib direttamente sotto i 13750 punti con un beneficio immediato per le opzioni put su scadenza Ottobre che schizzano in alto immediatamente; la reazione immediata dello spread Btp-Bund che supera velocemente i 400 punti completa il nuovo quadro ribassista che si sta delineando impostando avvicinando Piazza Affari ad un punto di non ritorno.

Piazza Affari mossa dai rating: scure di Moody’s su Fiat

 Open nella media per Piazza Affari in questo 21 Settembre; la perdita attuale di poco superiore al mezzo punto percentuale è quasi una ventata d’aria fresca confronto ai ribassi a cui ci siamo abituati. Considerando anche la scure di Moody’s su Fiat, oltre che le notizie in zona Euro ancora una volta contrastanti e poco orientate alla ripresa, si può dire che fin’ora Piazza Affari tiene.

La negatività è quindi da inserire in un contesto più grande per accorgersi che la situazione è positiva e resterà tale fino a che non verrà perso in close daily il supporto psicologico dei 14000 punti. A sostegno del listino delle blue-chips  troviamo Ansaldo in testa con un guadagno prossimo al 5%. A seguire Impregilo con il 2% di guadagno e subito dopo Terna che chiude il podio con 1.53% di guadagno a 2.66 euro per azione.