Quella dei ristoratori, a un anno dall’inizio della pandemia, appare essere ancora la categoria più in crisi: quella per i quali i sostegni sembrano non bastare mai e quella senza dubbio che ha perso di più nel corso degli ultimi mesi. Come è realmente la situazione?
Economia
PIl Europa a livelli pre-crisi entro il 2022. E l’Italia?
La Commissione Europea ha rivisto al rialzo le stime relative all’economia dell’Eurozona per il 2020 ma allo stesso tempo ha rivisto al ribasso il rimbalzo che era previsto per il 2021: quest’anno la crescita sarà limitata rispetto a quello che era stato pensato in base ai dati raccolti.
Covid, per bar e ristoranti oltre 37 miliardi di perdite
L’emergenza dettata dal Covid-19 ha messo a ferro e fuoco il settore della ristorazione: tra lockdown e perdite è stato stimato che il comparto abbia perso circa 37 miliardi di euro.
Covid-19, esperti ottimisti su economia mondiale
Nonostante l’emergenza causata dal Covid-19 sia ancora lontana dalla sua risoluzione, la maggior parte degli esperti di economia son positivi in merito a una sua ripresa.
Brexit, cosa cambia con gli accordi raggiunti
La Brexit? Praticamente fatta e senza cadere in quel “no deal” che parte dei conservatori inglesi avrebbero voluto e che buona parte della popolazione temeva.
Mes, arriva via libera sul filo del rasoio
Un via libera ottenuto sul filo del rasoio quello legato al Mes che non porta purtroppo la tregua tra le forze della maggioranza che il premier Giuseppe Conte avrebbe voluto.
Ripresa, Visco: pesa ancora incertezza sui consumi
L’incertezza pesa ancora sui consumi e sugli investimenti: è questa l’opinione del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, sottolinea con il Sole24ore, come la ripresa del Paese è e sarà ancora per diverso tempo graduale e segnata da come verranno gestite le politiche di stabilizzazione che verranno messe in atto.
Coronavirus, Italia richiede ufficialmente attivazione Sure
L’Italia ha richiesto formalmente l’attivazione di Sure, (acrononimo di Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency, N.d.R) alla Commissione Europea, al fine di affrontare parte dei problemi causati dalla pandemia di Coronavirus nel nostro paese.
Brexit, i cittadini britannici ci ripensano?
La Brexit, ovvero l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, è destinata a portare con sé molti cambiamenti politici ed economici: secondo un sondaggio recentemente condotto, con il senno del poi, almeno il 57% dei britannici voterebbe a favore del rimanere nell’UE.
Contanti, dal primo luglio bisogna fare attenzione
Dal primo luglio bisognerà fare attenzione all’uso del contante: non sarà possibile pagare in contanti infatti tutta una serie di beni e di servizi. Quali? Tutti quelli che costano dai 2 mila euro in su. Entrerà infatti in vigore il decreto apposito messo a punto per combattere l’evasione e il riciclaggio.
Trust: lo strumento che tutela il patrimonio familiare
Per trust si intende l’affidamento riposto da un soggetto (detto disponente o settlor) su di un altro soggetto (detto trustee) al quale viene trasferito un
Ecobonus 110%: quali sono i lavori che si possono eseguire gratis
Con l’entrata in vigore del D.L. n. 34/2020, il Decreto Rilancio, sono state presentate nuove detrazioni fiscali riguardanti le spese sostenute per interventi di miglioramento in materia di efficientamento energetico (conosciute sotto il nome di Ecobonus) e riduzione del rischio sismico. Concentriamoci sul primo, cercando di comprendere quali siano i lavori che si possono eseguire gratis.
Mes, Conte: non è il mio obiettivo. Svolta piano europeo
Il vero obiettivo di Giuseppe Conte per affrontare l’emergenza dettata dal coronavirus non è quello di usufruire del Mes ma del fondo da 500 miliardi messo a disposizione dall’Unione Europea. È questo il messaggio che si evince da tutta una serie d’interviste rilasciate dal premier ai principali quotidiani nazionali, dove è stata presentata con dovizia di particolari la strategia messa a punto al governo per la ripartenza.
Moody’s: junk il rating del 64% delle aziende italiane
Moody’s si sarà pure trattenuta nel valutare i titoli di Stato italiani, ma non ha fatto di certo lo stesso con le aziende del Belpaese: almeno 64% di quelle analizzate risulta essere infatti stata giudicata “junk”, ovvero spazzatura, in merito al debito.