Settore auto: grandi manovre in casa General Motors

 Potrebbe essere quello della bancarotta il destino dell’ex-colosso automobilistico americano General Motors. I vertici della società, infatti, hanno oramai poche settimane di tempo per convincere la “task force” del settore auto, voluta negli USA dal Presidente Barack Obama, del fatto che il piano di rilancio dell’azienda è credibile, sostenibile, e capace di riportare la società di Detroit a generare utili. Ma secondo quanto riportato dal New York Times, il Governo USA appare già pronto a partire dal prossimo mese di giugno ad agevolare la General Motors a richiedere la protezione dai creditori avvalendosi del “Chapter 11” della Legge fallimentare americana, avviando quella che dalla stampa internazionale viene definita come una bancarotta “pilotata” e “chirurgica”. General Motors, schiacciata dai debiti, potrebbe con la bancarotta proseguire le proprie attività e tagliare i costi e le passività; dopodiché, nell’arco di qualche settimana, General Motors potrebbe emergere dalla bancarotta più snella ed efficiente senza non aver prima scorporato gli asset separando quelli buoni da quelli cattivi, ovverosia suddividendo l’attuale General Motors in una “bad company” ed in una “good company“.

La Germania si piega alla crisi e nazionalizza Hypo Real Estate

 Negli Stati Uniti l’Amministrazione Bush prima, e quella Obama poi, unitamente e congiuntamente con il Dipartimento del Tesoro e la Federal Reserve, hanno iniettato nelle banche a stelle e strisce centinaia di miliardi di dollari per evitare clamorosi fallimenti come quello della Lehman Brothers che è stato uno dei fattori scatenanti del crollo verticale delle Borse registrato nel quarto trimestre dello scorso anno. Ebbene, anche in Germania si è arrivati a sfiorare un nuovo caso Lehman Brothers, stavolta in salsa tedesca. Per evitare guai peggiori, infatti, il Governo tedesco ha annunciato il lancio dell’Offerta Pubblica di Acquisto su Hypo Real Estate, la banca che ha archiviato il 2008 con un profondo rosso di 5,4 miliardi di euro e che per restare a galla ha ricevuto ingenti fondi statali e privati per circa 100 miliardi di euro.