Stress test banche italiane, esame superato

 In linea con le attese, le principali banche italiane hanno superato agevolmente la prova degli stress test, tanto temuti ma anche tanto attesi dal mercato. Intesa Sanpaolo, Unicredit, il Banco Popolare, il Gruppo UBI Banca ed il Monte dei Paschi di Siena hanno infatti superato la prova a conferma di come i Gruppi bancari indicati abbiano attualmente le spalle larghe per sopportare nuovi scenari di crisi.

Intesa Sanpaolo: Fabi lancia allarme esuberi

 “Intesa mente sapendo di mentire”. E’ questa la dura presa di posizione della Federazione Autonoma Bancari Italiani, in merito ad un piano di esuberi per ben 10 mila posti di lavoro da parte di Intesa Sanpaolo. Il Gruppo bancario ha smentito tutto ciò, ma la Fabi, che afferma di averne le prove, parla di “tagli sconcertanti e vergognosi”. Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani, ha chiesto l’intervento del Governo visto che i tagli sono “sconcertanti e vergognosi soprattutto per un Gruppo che si dichiara punto di riferimento del Paese”.

Banche italiane sono forti: stress test positivi e bassa esposizione all’estero

 I recenti stress test, positivi per il sistema bancario italiano, hanno confermato come gli istituti di credito nel nostro Paese, di sicuro rispetto a molti altri in Europa, godano di buona salute. Pur tuttavia, le difficoltà legate all’accesso al credito, tutt’ora esistenti, ed il rischio di una nuova fase di “quasi-recessione” a causa di una crescita economica a ritmi bassi ed ancora fragile, ha fatto riaffiorare i timori che a livello finanziario ci sia il rischio di un ritorno ai tempi bui, quelli in corrispondenza dei quali si è arrivati al clamoroso fallimento della Lehman Brothers. In linea di massima per le banche italiane non ci sono problemi, o almeno così dovrebbe essere, in virtù del fatto che i nostri istituti di credito sono più banche commerciali, meno banche d’affari, ed hanno una bassa esposizione all’estero.

Stress test cosa sono

 Sono attesi in data odierna, venerdì 23 luglio 2010, dopo la chiusura ufficiale delle Borse nel Vecchio Continente, i risultati dei cosiddetti “stress test” sulle banche europee più importanti, ovverosia quelle a più elevata capitalizzazione. Gli “stress test” per il sistema bancario europeo, sui quali anche gli Stati Uniti hanno fatto pressione affinché venissero sia effettuati, sia resi pubblici, forniranno una importante fotografia sullo stato di salute del sistema bancario europeo; le attese per l’Italia, in particolare, sono buone e, si stima, dovrebbero portare ad una promozione visto che i principali istituti di credito del nostro Paese soggetti al test (trattasi di Unicredit, Monte dei Paschi, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Ubi Banca) hanno sofferto meno a causa della crisi e, comunque, nei mesi scorsi hanno effettuato delle operazioni di ricapitalizzazione e/o sono ricorsi al collocamento di obbligazioni per raccogliere mezzi freschi ed incrementare i propri indici di patrimonializzazione.

Tassi di interesse sui crediti sempre più cari


“L’Italia non è in emergenza mutui”

Lo aveva affermato a settembre il presidente dell’Abi, Corrado Fissola, rassicurando l’Italia sul buon funzionamento del nostro sistema bancario. Poi nel mese di dicembre i tassi di interesse sui mutui hanno subito un’impennata, toccando quota 5,72%. E l’Abi nuovamente rassicura tutti rivelando i dati di gennaio e gridando all’inversione di rotta grazie a quel centesimo di differenza. Nell’ultimo mese infatti i tassi sui prestiti che avevano toccato in dicembre il punto massimo dal 2002, hanno registrato una “flessione”, attestandosi al 5,71%.

Cresce invece il tasso medio ponderato: l’indicatore viene rilevato solo da cinque anni a questa parte ma è riuscito comunque a toccare il massimo storico: 6,22% (in dicembre era 6,17%), ben 70 punti in più rispetto al gennaio dello scorso anno. Continua quindi il rialzo del costo medio dei finanziamenti e le famiglie scelgono sempre di più il tasso non variabile, fisso o misto (nel’ultimo mese il 75% dei prestiti erogati).