Canone Rai, scadenza il 2 febbraio

 Canone Rai. Non l’avete ancora pagato? Affrettatevi, perché scade il 31 gennaio. E come di consueto in questi casi, l’interrogativo sul che cos’è e sul perché pagarlo (e se) è d’uopo. Il canone Rai (che, se vi può consolare, insieme al bollo auto può essere rinnovato anche attraverso il sito Internet di Poste Italiane) si divide in due tipologie, ai sensi del D.L.Lt.21/12/1944 n. 458: gli abbonamenti ordinari, nel caso di detenzione per la propria abitazione privata – e quindi ad uso familiare, di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Costa quest’anno 107,50 euro, che potete pagare in una o in tre soluzioni.

C’è poi l’abbonamento speciale, per chi possiede o detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in locali aperti al pubblico. Qui gli importi (vere e proprie tabelline da studiare e incrociare).

Atti o adattabili alla ricezione. Questa è una delle frasi incriminate nell’annosa questione del Canone Rai…

Asta per Tiscali? Tra le probabili offerte Carphone e Sky

Partenza in pole per Tiscali a Piazza Affari: già alle 9.30 il titolo aveva guadagnato il 7% a 2,25 euro. A spingere il titolo indiscrezioni rivelate dal Sole 24 Ore e da Milano Finanza secondo cui sarebbe imminente un’offerta da parte del gruppo del magnate Murdoch, insieme a Fastweb e Morgan Stanley.

Sky infatti sarebbe interessata alle attività inglesi e a quelle italiane del gruppo sardo ad un prezzo tra i 3 e i 3,3 euro. Ma quella del magnate dei media non dovrebbe essere l’unica offerta: in corsa ci sarebbe anche Carphone Warehouse, l’azienda inglese della telefonia.

Da Carphone sono arrivate però delle parole che somigliano ad una smentita: sarebbero interessati infatti alle attività britanniche di Tiscali come ad un asset ma non starebbero pensando ad una vera e propria offerta.

Juventus/Mediaset: rinnovato l’accordo sui diritti tv

In un comunicato lo Juventus Football Club ha reso noto che Mediaset ha esercitato i suoi diritti di opzione relativi alla trasmissione delle partite di campionato e di un trofeo amichevole. A seguito di ciò i contratti in essere si estenderanno alla stagione sportiva 2009/2010 con un corrispettivo a favore della Juventus di 112 milioni, spalmati in rate mensili. I diritti di opzione erano stati acquistati da Mediaset nel dicembre 2005 e hanno come oggetto la trasmissione, tramite qualsiasi piattaforma distributiva, delle partite interne del campionato italiano per l’Italia (criptato) e per il resto del mondo (in chiaro).

Il 23 dicembre 2005 la Juventus siglò un primo accordo sui diritti televisivi per le due stagioni a venire grazie al quale avrebbe incassato rispettivamente 108 e 110 milioni di euro. Per quanto riguardava invece la stagione 2009/2010 l’accordo prevedeva di poter essere prorogato grazie alla cessioni dei diritti di opzione a fronte di un corrispettivo di 30 milioni, corrisposto entro il 31 dicembre 2005. L’accordo fece molto dscutere a suo tempo: la Juventus è forte di un numero di tifosi che supera i 12 milioni in Italia, senza contare quelli sparsi nel resto del mondo. Questo le ha permesso di strappare a Mediaset un totale di 218 milioni per le stagioni 2006/2007 e 2007/2008, suscitando le proteste degli altri club, meno seguiti e non in grado di stipulare contratti altrettanto onerosi.