Migliori obbligazioni 2012

 Il 2012 è stato senza dubbio un anno finora favorevole alle obbligazioni emesse da paesi percepiti dagli investitori come solidi e sicuri. Considerando che la crisi della zona euro continua a far paura e che molti paesi soffrono di scarsa crescita ed elevato indebitamento, il premio per il rischio è sensibilmente aumentato in molte economie “mature” dell’Europa periferica tanto che gli spread sovrani di paesi come Italia e Spagna sono vicini a soglie critiche. Inoltre, il rallentamento economico di paesi come Brasile, India e Cina potrebbe consolidare il clima di avversione verso il rischio.

Rendimento BOT annuale scende sotto il 3% a luglio 2012

 L’asta dei Buoni ordinari del Tesoro (BOT) con scadenza annuale è andata a buon fine e stamattina il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha collocato tutto l’ammontare dei titoli previsto pari a 7,5 miliardi di euro. I BOT sono stati collocati con il meccanismo dell’asta competitiva, con accesso esclusivo agli investitori autorizzati tramite richieste in termini di rendimento. Il taglio minimo della sottoscrizione dei BOT è come sempre 1.000 euro.

Valentino passerà ai reali del Qatar

 I reali del Qatar continuano a comprare, approfittando della crisi in cui versa il vecchio continente e del bisogno di liquidità fresca per fondi e aziende. La famiglia reale araba sarebbe interessata a rilevare la storica maison del lusso Valentino Fashion Group, che dal 2007 è nelle mani del fondo di private equity paneuropeo Permira. L’investment period sembra ormai concluso, per cui Permira potrà vendere la sua partecipazione dopo aver rilanciato lo storico marchio italiano. Permira aveva ristrutturato il debito e ricapitalizzato la società, poi aveva proceduto alla scissione di Valentino dal marchio tedesco Hugo Boss.

Aeroporti di Roma sotto accusa dal socio di Singapore

 Lim Liang Song, 51 anni, è l’amministratore delegato di Changi Airport International (Cai), società di investimenti dell’aeroporto di Singapore, ritenuto il più bello ed efficiente al mondo. E’ anche il socio orientale dei Benetton e di Mediobanca in Gemina, che controlla Aeroporti di Roma (Adr). A Singapore è noto come “Mister Lim” e ha tanto denaro da investire. Vorrebbe farlo in Adr, ma qualcosa non quadra. Così Lim esce allo scoperto, lancia l’allarme sullo scalo capitolino e invita l’esecutivo Monti a sostenere l’aeroporto.

Come investire sui Btp con i tassi sopra il 6%

 Venerdì è tornata a farsi sentire la pressione sui titoli di stato italiani in un clima di forte avversione per il rischio, che ha mandato ko sia le borse che l’euro. Lo spread Btp-Bund è volato fino a 470 punti base. Ciò vuol dire che il rendimento del decennale italiano è salito nuovamente, seppur di poco, sopra la soglia del 6%. Siamo su livelli critici, che in teoria lo scudo anti-spread dovrebbe arginare attraverso il fondo salva-stati. In particolare, un livello dello spread italiano sopra 500 farebbe scattare più di un semplice campanello d’allarme.

Goldman Sachs sarà citata in giudizio da fondo pensione olandese

 E’ davvero un periodo buio per la finanza mondiale. Il Gotha del credito è sotto accusa per continue manipolazioni del mercato e per scommesse speculative azzardate, in grado di mettere a repentaglio il funzionamento dell’economia reale. Dopo lo scandalo derivati di JP Morgan è stata la volta dell’Ipo Facebook, che ha fatto finire sotto inchiesta numerose banche americane che avrebbero lucrato decine e decine di milioni di dollari manipolando la quotazione del social network nel momento dello sbarco al Nasdaq.

Btp meglio delle azioni negli ultimi 15 mesi

 Il vertice UE di Bruxelles, tenutosi lo scorso 28-29 giugno, è un evento in grado di creare i presupposti per forti riallocazioni nei portfolios dei grandi investitori istituzionali, ma anche dei piccoli risparmiatori retail. L’accordo raggiunto per mettere al sicuro l’euro e i paesi maggiormente in difficoltà potrebbe spingere molti investitori a considerare nuovamente appetibile l’investimento in titoli più rischiosi, in particolar modo l’equity. Negli ultimi 15 mesi, però, l’invesstimento in azioni italiane non ha di certo premiato, anzi è stato tra i peggiori a livello mondiale.

Come investire dopo summit UE fine giugno 2012

 Giovedì e venerdì scorso i leader dell’Eurogruppo hanno raggiunto un accordo per il salvataggio dell’euro, attraverso una serie di misure tra le quali spicca senza dubbio lo scudo anti-spread. Da ieri, però, un paio di paesi dell’UE-17 (Finlandia e Olanda) hanno fatto sapere di non essere d’accordo sulle modalità operative dello scudo in quanto viene utilizzato il fondo ESM per acquistare i titoli pubblici dei paesi in difficoltà ogni volta che viene raggiunta una determinata soglia critica dello spread. Banche d’affari e agenzie di rating sembrano essere d’accordo sul fatto che sono stati fatti passi in avanti, ma restano delle perplessità.

Crisi M&A in Italia nel 2012

 La crisi del debito sovrano, il crollo dei rating, la scarsa fiducia degli investitori stranieri e la recessione economica sono tra i principali fattori di negatività che hanno contribuito a far toccare il fondo al mercato italiano dei merger and acquisition (M&A), ovvero delle fusioni e acquisizioni. Il primo timestre dell’anno aveva già scattato una fotografia piuttosto nitida dello stato di salute dei M&A. Il trend è stato ampiamente confermato dal secondo trimestre, che porta così il bottino complessivo dei primi sei mesi dell’anno a 5,2 miliardi di euro.

Quali titoli di stato scegliere per investire

 Solo pochi anni fa i titoli di stato emessi da economie “mature” erano considerati free risk, cioè senza rischio. La nuova struttura dei mercati finanziari, l’interconnesione tra i vari asset di investimento, la scarsa vigilanza delle autorità competenti e le innovazioni finanziarie hanno creato il presupposto per un forte incremento della volatilità media che nel 2008 è sfociata con la più grave crisi finanziaria dagli anni Trenta. Dopo aver tamponato la crisi immittendo migliaia di miliardi di dollari nel sistema, banche centrali e governi si sono accollati l’onere del debito di aziende, banche e società finanziarie.

Quale conto deposito scegliere

 Il conto deposito permette al risparmiatore di ottenere una remunerazione per la propria liquidità sia attraverso vincoli di investimento che senza alcun vincolo. La soluzione base è rappresentata dai conti deposito non vincolati, definiti anche come depositi a risparmio libero sui quali viene pagato un interesse. Si tratta di conti con importanti differenze rispetto ai tradizionali conti correnti, in quanto nella maggior parte dei casi viene offerta solo la possibilità di prelevare o versare denaro. L’apertura di questi conti è possibile solo se si possiede già un conto corrente ordinario di appoggio.

Cdp vuole raccogliere capitali dai fondi sovrani

 Il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, ha evidenziato che il trend dei flussi di denaro vede l’Italia ai margini e lontana dalle mire dei ricchi fondi sovrani, che sono a caccia di investimenti nel vecchio continente. Bassanini ha ammesso che per l’Italia questo trend non è assolutamente una buona notizia, ma Cdp sta lavorando per cambiare la tendenza. Bassanini ci tiene a rilevare che Cdp ha buoni rapporti con tutti e che è pronta a lavorare “in sinergia con chi vuole investire, che si tratti di fondi sovrani o di aziende”.

Speculazione sui Btp

 Secondo quanto affermato dal direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, “sui mercati dei titoli di Stato sono presenti anche flussi di carattere speculativo”. Intervenuto a margine della presentazione del rapporto sull’economia del Veneto a Venezia, secondo il direttore di Bankitalia vi sarebbero stata una vera e propria “fuga verso la stabilità” in direzione dei Bund tedeschi.

Da “oltre un decennio l’economia del Paese segna il passo, sia in prospettiva storica, sia rispetto ai principali Paesi europei” – ha dichiarato Saccomanni, soffermandosi soprattutto sui danni prodotti dalla recessione del 2008 – 2009, che ha “pesantemente colpito l’economia nazionale”. “La debole ripresa del 2010 e di parte del 2011” – ha poi aggiunto – ha fatto segnare “solo un modesto recupero, in parte vanificato dall’arretramento seguito alle tensioni sui mercati del debito sovrano ancora in atto”.