Banche europee -21% in borsa negli ultimi tre anni

Il settore bancario europeo è da tre anni sotto i riflettori, in quanto la crisi dei debiti sovrani – esplosa definitivamente nella primavera del 2010 – ha fatto emergere una forte esposizione verso i paesi maggiormente indebitati e a rischio default, senza contare le difficoltà dell’economia europea che si avvia a chiudere l’anno in corso in recessione. L’ufficio R&S di Mediobanca ha studiato l’andamento di 20 grandi banche europee negli ultimi tre anni e ha riscontrato che il valore di borsa medio è sceso del 21,2% da novembre 2009 ad oggi.

Intesa SanPaolo titolo bancario italiano preferito da Cheuvreux

 Il broker francese Cheuvreux ritiene che il settore bancario europeo stia facendo passi in vanti nel processo di ristrutturazione in corso ormai da diversi mesi, caratteerizzato dalla pulizia dei bilanci e dal cosidetto “deleveraging”. Tuttavia, il broker prova a non sbilanciarsi troppo, mantenendo ancora una view neutral sul comparto in quanto non ci sono driver in grado di catalizzare l’attenzione dei grandi investitori istituzionali. Inoltre, secondo il broker transalpino, attualmente il settore bancario europeo mostra una valutazione in linea con gli indicatori fondamentali.

Banco Popolare rischia downgrade Moody’s a junk

 Il titolo Banco Popolare è senza dubbio quello maggiormente sotto i riflettori questa mattina a Piazza Affari, dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha comunicato di aver messo il giudizio sul merito di credito del gruppo bancario sotto osservazione per un possibile downgrade. Dopo aver praticamente “minacciato” qualche giorno fa la bocciatura della Banca Popolare di Milano al livello junk (spazzatura), Moody’s avverte anche Banco Popolare che attualmente viene giudicata con un rating Baa3. Stamattina in borsa il titolo perde più di due punti percentuali, mostrando volumi molto elevati.

Banca Mps cda autorizza emissione Monti-bond per 3,9 miliardi

 Il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha dato il via libera per l’emissione di strumenti finanziari governativi collegati al patrimonio di vigilanza Core Tier 1 per un controvalore complessivo di 3,9 miliardi di euro. Di questi 1,9 miliardi di euro saranno utilizzati per il riscatto e la completa sostituzione dei cosiddetti Tremonti-bond, previa autorizzazione della Banca d’Italia. I vertici societari, capitanati dal presidente Alessandro Profumo e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola, sono fiduciosi di effettuare l’emissione entro il 28 dicembre 2012.

Intesa SanPaolo colloca bond decennale da 1,25 miliardi

 Il collocamento del bond decennale di Intesa SanPaolo è andato a buon fine. L’istituto di credito di Ca’ de Sass ha piazzato un covered bond con scadenza a 10 anni per un controvalore complessivo di 1,25 miliardi di euro. La domanda per questo bond è stata da record, con oltre 5 miliardi di euro di bond richiesti dagli investitori. L’83% delle richieste è giunto da investitori istituzionali stranieri, tanto che dopo appena un’ora circa dall’inizio del collocamento il book è stato subito chiuso.

Banche italiane sofferenze +15% da inizio 2012

 Secondo quanto emerge dall’outlook mensile dell’Abi, ovvero l’Associazione bancaria italiana, le sofferenze delle banche italiane a fine settembre scorso sono risultate in aumento del 15,3% da inizio anno, confermando il trend di crescita dei mesi scorsi. In particolare, al 30 settembre 2012 le sofferenze lorde erano cresciute di 1,8 miliardi di euro rispetto ad agostto a 117,6 miliardi di euro. Rispetto a settembre 2011 l’incremento delle sofferenze tocca i 15,6 miliardi di euro, ovvero più del 15% su base annua.

Mediobanca cda punta su corporate banking per stabilizzare i ricavi

 Ieri è avvenuto il primo di una serie di incontri del board di Mediobanca, che porterà poi i vertici della banca di Piazzetta Cuccia ad annunciare definitivamente il nuovo piano strategico all’inizio del prossimo anno. Il consiglio di amministrazione non ha però affrontare il tema più caldo, ovvero le partecipazioni strategiche della merchant bank, in particolare la quota del 13,2% in Generali Assicurazioni. Il focus è stato per ora spostato sulle attività bancarie, considerando l’attuale congiuntura economica sfavorevole e i cambiamenti normativi dovuti a Basilea 3.

Bpm rischia di diventare spazzatura secondo Moody’s

Il titolo Banca Popolare di Milano, quotato nel paniere FTSE MIB di Piazza Affari con il ticker “PMI”, sta mostrando oggi un andamento positivo dello 0,68% a 0,3682 euro, quotando così poco sotto l’attuale massimo di giornata posto a 0,37 euro. Il titolo sta facendo peggio dell’indice di riferimento. Inoltre, ha toccato un nuovo minimo da oltre tre mesi a 0,3612 euro. Nel week-end la banca è stata scossa dall’annuncio dell’agenzia di rating Moody’s, che potrebbe tagliare il giudizio sul merito di credito dall’attuale livello “Baa3”.

Banche italiane hanno 113 miliardi di euro di crediti deteriorati

 A fine settembre 2012 nei libri contabili delle sei principali banche italiane figuravano crediti deteriorati pari a 113 miliardi di euro, ovvero l’8,66% del totale dei crediti verso la propria clientela. Rispetto alla fine del 2011 c’è stato un peggioramento del 22%, visto che all’inizio del nuovo anno i big del credito italiani partivano con crediti deteriorati in bilancio per 93 miliardi di euro. Per quanto riguarda, invece, le sofferenze, siamo sempre nell’ordine del 40% dei crediti deteriorati.

Bilancio Unicredit gennaio settembre 2012

 Ieri è stata una giornata ricca di trimestrali per il comparto bancario italiano. Su tutti, però, spiccano naturalmente i conti trimestrali delle due big italiane, ovvero Intesa SanPaolo e Unicredit. La banca di Piazza Cordusio ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con un utile netto di 1,4 miliardi di euro. Nello stesso periodo dello scorso anno Unicredit aveva accusato una pesante perdita da 9 miliardi di euro, che poi avrebbe costretto la banca a procedere con massicce ricapitalizzazioni.

Intesa SanPaolo brilla in borsa dopo conti terzo trimestre 2012

 Il gruppo bancario Intesa SanPaolo ha pubblicato i risultati del terzo trimestre dell’anno battendo le attese degli analisti. Dopo la diffusione dei conti trimestrali, il titolo in borsa ha messo il turbo e attualmente evidenzia un progresso del 3,335% a 1,234 euro, poco distante dai top intraday che finora risultato pari a 1,236 euro. Il balzo di Intesa SanPaolo sta trascinando al rialzo tutto il settore bancario italiano e anche l’indice generale FTSE MIB è passato in territorio positivo dopo aver accusato una perdita intraday dello 0,7%.

Banche italiane restano rischiose secondo Citigroup

 Il colosso finanziario americano Citigroup continua a consigliare ai propri clienti di restare in sottopeso sul settore bancario italiano. Secondo gli esperti della banca americana, nonostante il miglioramento delle condizioni a livello di debito sovrano, le banche italiane restano rischiose. La redditività resta sotto pressione a causa dei bassi tassi di interesse, che influenzano negativamente il margine di interesse, e la congiuntura sfavorevole riduce le previsioni di miglioramento nei prossimi trimestri. Stamattina le banche italiane sono in rosso, in particolare Bca Pop Milano che perde il 2,3% circa e Banca Mps in calo del 2%.

Maggiori banche europee per capitalizzazione di borsa 2012

 Il 2012 è stato finora un anno burrascoso per le banche europee, colpite pesantemente dalla crisi dei debiti sovrani dei paesi periferici continentali e dalla recessione economica. In borsa, il settore bancario resta tra i più volatili in assoluto, anche se da fine luglio scorso è iniziato un rally molto interessante dopo un primo semestre con più ombre che luci. La capitalizzazione di borsa di molti istituti di credito è stata intaccata ma la big europea resta sempre la britannica HSBC, che a fine ottobre scorso mostrava un valore di 140,6 miliardi di dollari.

Deutsche Bank taglia target su tre banche italiane

 Il colosso bancario tedesco Deutsche Bank ha diffuso un report sul mondo bancario, nel quale c’è uno spazio importante dedicata agli istituti di credito italiani. Secondo la banca d’affari tedesca, molte banche italiane continuano a mostrare ricavi deboli e accantonamenti per perdite su crediti. La banca ritiene che il recupero della competitività, e soprattutto della redditività, sarà possibile solo attraverso un drastico taglio dei costi. Unicredit, Intesa SanPaolo e Banco Popolare sono le banche che assaggiano la scure del colosso tedesco.