Unicredit entra nella lista delle banche sistemiche del FSB

 Un po’ a sorpresa è arrivata la notizia dell’inserimento di Unicredit nella lista delle banche di importanza sistemica (Sifi o G-Sib) compilata come sempre dal Financial Stability Board (FSB). Il gruppo bancario milanese è l’unico istituto di credito italiano inserito nella lista del FSB, che in tutto comprende 28 banche mondiali. Lo scorso anno la lista comprendeva una società in più, poi sono uscite Dexia, lloyds e Commerzbank e sono entrate il colosso bancario spagnolo Bbva e Standard Chartered.

Banche americane chiedono di ritirare Basilea 3

 Le banche americane si schierano contro le regole previste dalla nuova normativa Basilea 3. L’associazione che rappresenta gli istituti di credito statunitensi (Aba) ha inviato una lettera ai regolatori nazionali (Fed, Fdic, Occ) per chiedere la cancellazione delle regole di Basilea 3. In allegato alla lettera è stato presentato un documento di 181 pagine con tutte le correzioni ritenute fondamentali per non alterare il correttamento funzionamento del sistema bancario. Il testo è stato firmato anche da altre associazioni finanziarie americane, come ad esempio la Securities industry and financial markets association (Sifma).

Titolo Mediobanca può salire fino a 5 euro entro fine 2012

 Il titolo Mediobanca, quotato a Piazza Affari con il simbolo “MB”, è in rialzo questa mattina alla borsa di Milano mostrando un progresso dello 0,93% a 4,578 euro. Le azioni della banca di Piazzetta Cuccia sono inserite all’interno di un fortissimo trend rialzista, iniziato lo scorso 25 luglio dai minimi storici di 2,34 euro. Da allora è scattato un rally entusiasmante, che ha spinto il titolo fino a poco sotto 4,7 euro. Lo scorso 18 ottobre i prezzi sono saliti fino a 4,674 euro, ovvero il massimo più alto degli ultimi 7 mesi.

Quotazione titolo Unicredit 23 ottobre 2012

 Seduta negativa fino a questo momento per le azioni Unicredit, che a Piazza Affari evidenziano una flessione dell’1,37% a 3,606 euro. La quotazione del titolo della banca milanese è scesa nell’intraday fino a 3,584 euro, a seguito dell’improvvisa accelerazone ribassista dei futures americani verso ora di pranzo. Da inizio mese il titolo sta mostrando un andamento di borsa positivo. Infatti, dal 1° ottobre ad oggi il titolo guadagna il 12%. La scorsa ottava i prezzi avevano toccato un top settimanale a 3,736 euro.

Mediobanca alza target price di 6 banche italiane

 La merchant bank più importante in Italia, ovvero Mediobanca, ha effettuato stamattina la revisione del target price di alcune banche italiane. Gli analisti della banca di Piazzetta Cuccia non hanno effettuato alcun downgrade, ma solo incrementato il target price di 6 istituti di credito. Mediobanca ha confermato il rating su Unicredit ad “outperform”, ovvero farà meglio del mercato, mantenendo invariato il target price a 5,6 euro per azione. Stamattina le azioni della banca di Piazza Cordusio mostrano un calo dell’12% a 3,612 euro.

Quotazione Intesa SanPaolo 22 ottobre 2012

 Partenza positiva a Piazza Affari per il titolo Intesa SanPaolo, che beneficia della buona intonazione dell’intero comparto su scala europea. Le azioni del gruppo bancario torinese mostrano un rialzo dell’1,68% a 1,329 euro, non lontane dal massimo di giornata attualmente posto a 1,335 euro. Il rimbalzo odierno fa da contraltare al tonfo di venerdì, seduta di borsa che ha visto le azioni della banca di Ca’ de Sass precipitare di oltre tre punti percentuali. Proprio venerdì Intesa SanPaolo ha chiuso un importante accordo con i sindacati.

Banche italiane soffrono crediti dubbi e rischio sovrano secondo Abi

 Le banche italiane non stanno certo vivendo il loro momento migliore. Dopo aver passato indenne il rischio contagio dovuto alla crisi finanziaria del 2008, oggi gli istituti di credito del Belpaese soffrono molto a causa di depressione dei titoli azionari, svalutazioni, crediti dubbi, incagli e aumento del rischio-stato. In base a quanto emerge dal rapporto di ottobre dell’Associazione bancaria italiana (Abi), ad agosto 2012 le sofferenze lorde nei portafogli delle banche italiane erano pari a 116 miliardi di euro. A luglio erano 2 miliardi in meno.

Nessuno scorporo attività italiane per Unicredit secondo Ghizzoni

 Le azioni Unicredit sono in calo dello 0,92% questa mattina a Piazza Affari, mentre l’indice azionario di riferimento FTSE MIB perde poco meno di mezzo punto percentuale. La quotazione di Unicredit è di 3,672 euro, non lontano dai minimi intraday finora posti a 3,65 euro. Il titolo effettua così un passo indietro, dopo che negli ultimi due giorni aveva mostrato un rialzo vicino al 7% alla borsa di Milano. Oggi le azioni Unicredit soffrono per il downgrade di Moody’s su Banca Mps, declassata a junk, e per le prese di beneficio generalizzate sui mercati europei.

Mps è titolo spazzatura secondo Moody’s

 Pesante bocciatura per il titolo Banca Mps, quotato a Piazza Affari con il simbolo “BMPS”, che è finito sotto l’impietosa scure di Moody’s. L’agenzia di rating ha deciso di abbassare il giudizio sul merito di credito di Banca Mps a “Ba2” da “Baa3”. Il downgrade di Moody’s, che ha tagliato ben due gradini (notch), porta il giudizio sul gruppo bancario senese al livello “junk”, ovvero titoli spazzatura. Mps perde così lo status di titolo “investment grade” ed entra a far parte del novero degli emittenti speculativi.

Goldman Sachs torna all’utile nel terzo trimestre fiscale 2012

 Improvviso strappo rialzo dei mercati azionari europei e dei futures americani che brindano alla trimestrale migliore delle attese di Goldman Sachs, che ritorna all’utile e prosegue la striscia positiva delle trimestrali bancarie considerando anche quella di ieri relativa a Citigroup. Nel terzo trimestre fiscale la banca d’affari americana ha generato utili per 1,51 miliardi di dollari, ovvero 2,85 dollari per azione. Il risultato è migliore delle attese degli analisti finanziari, che si aspettavano un eps di 2,12 dollari per azione.

Alle banche italiane servono 22 miliardi secondo Mediobanca

 Secondo quanto emerge dall’ultimo report degli analisti dell’ufficio londinese di Mediobanca Securities, le banche italiane potrebbero aver bisogno di 22 miliardi di euro a causa dell’aumento dei crediti dubbi. Le sofferenze bancarie hanno raggiunto l’85% dei mezzi propri degli istituti di credito del Belpaese contro una media europea del 40% e del 15% dei paesi scandinavi. Secondo gli esperti della banca di Piazzetta Cuccia, alle prime 10 banche italiane quotate in borsa servirebbero 22 miliardi.

Spin-off attività italiane Unicredit

 La riorganizzazione del gruppo Unicredit alla fine deve passare inevitabilmente attraverso lo scorporo delle attività italiane. Tuttavia, al momento ancora non sembrano esserci le condizioni per procedere con lo spin-off di Unicredit Italia dal resto delle attività del gruppo, in quanto ora i costi sarebbero eccessivamente elevati e i tempi per l’organizzazione dell’operazione ancora non maturi. Giuseppe Vita, presidente di Unicredit, ha dichiarato che lo scorporo delle attività italiane resta un suo desiderio in quanto oggi la banca di Piazza Cordusio è un “ibrido”, cioè una “holding che deve badare a tutte le partecipate europee”.

Ubi Banca in calo su possibile uscita da Intesa SanPaolo

 Il titolo Ubi Banca è tra i peggiori del listino aizonario milanese in questo inizio ottava sui mercati finanziari. Le azioni dell’istituto bancario sono in calo dell’1,85% a 3,072 euro, con minimo intraday toccato finora a 3,062 euro. Nel week-end alcuni quotidiani economico-finanziari hanno riportato la notizia relativa alla possibile uscita di Ubi Banca dal capitale di Intesa SanPaolo. Ubi detiene attualmente una quota dell’1,2% circa nel capitale di Ca’ de Sass. La dismissione dovrebbe, però, avvenire in modo graduale.

Banche europee superano stress test EBA

 I risultati degli stress test sulle banche europee hanno evidenziato una necessità di ricapitalizzazione pari a 204 miliardi di euro, allo scopo di adeguarsi al target del 9% di Core Tier 1 imposto dall’European Banking Authority (EBA). Il Core Tier 1 è il parametro più importante per valutare la solidità di una banca. A fine giugno 2012, l’EBA aveva indicato che 27 banche europee dovevano rafforzare il proprio patrimonio per raggiungere la soglia del 9%. In ritardo ci sono quattro istituti di credito, tra cui Banca Mps.