Per Sace un bilancio positivo nel 2011

 Sace è la spa celebre per la sua assunzione di rischi di quelle aziende italiane che sono protagoniste di investimenti all’estero: ebbene, l’assemblea degli azionisti ha deliberato proprio ieri il bilancio di esercizio relativo allo scorso anno, con dei risultati che possono senza dubbio essere definiti come incoraggianti. In effetti, il gruppo romano poteva vantare 184 milioni di euro per quel che concerne l’utile netto alla data dello scorso 31 dicembre. Di conseguenza, la stessa assemblea che è stata menzionata in precedenza ha fatto sapere come i tempi fossero maturi per distribuire un dividendo totale di ben 160 milioni, il che equivale a dire che vi sarà un payout (il rapporto tra i dividendi distribuiti e gli utili netti) di 87 punti percentuali.

Investimento cinese per Italcementi

 Italcementi ha effettuato un importante investimento nella West Chine Cement, principale operatore della regione dello Shaanxi, quotato fin dal 2010 alla Borsa di Hong Kong. Un impiego che ha portato il gruppo della famiglia Pesenti a rilevare il 6,25 per cento del capitale della società cinese, conquistando in tal modo un posto nel consiglio di amministrazione.

Italcementi ha così scelto di razionalizzare la propria presenza societaria in Asia, con il conferimento della partecipazione Fuping Cement (acquisita da Italcementi nel 2007) e la quota del 35% del capitale di Shifeng Cement (acquisito dalla Fuping Cement nel 2010), all’interno della West China Cement a fronte di un aumento di capitale riservato, che permetterà alla Italcementi di diventare in questa maniera il terzo azionista della società, con una quota che – come già ricordato – sarà di circa 6,25 punti percentuali.

Fatturato stabile per Barilla

 Barilla ha chiuso il bilancio 2011 con un fatturato in linea con quello dell’esercizio precedente, intorno a 3,9 miliardi di euro. La differenza (di circa 100 milioni di euro) è principalmente dovuta alla cessione delle panetterie Kamps. Dalla stabilità dei ricavi del gruppo sorge l’esigenza del top management di cercare fortuna al di fuori dei confini nazionali, con presumibili investimenti nei mercati emergenti, dove l’azienda cercherà di controbilanciare le debolezze congiunturali locali.

A costituire elemento di ulteriore significatività è tuttavia la flessione dell’Ebitda, che nel 2010 era stato pari a  556 milioni di euro (il 13,8% del fatturato) e che nel corso del 2011 si è invece limitato a 477 milioni di euro, pari al 12,2% dei ricavi. La società ha in merito affermato che il calo del margine operativo lordo è da ricondursi alla decisione di non riversare sul cliente i più elevati costi delle materie prime, con i prezzi che non sono stati innalzati, come invece effettuato da altri concorrenti di settore.

Settore bancario affonda i mercati azionari

 Comparto Bancario affonda l’Eurozona; avvio di ottava devastante per le Piazze Europee, che si trovano ancora una volta a dover fare i conti con un sistema del credito pieno di problemi.

In Grecia il risultato elettorale da’ il colpo di grazia ad un mercato che, ancora una volta, rischia l’esclusione dall’area Euro; la perdita dell’indice superiore al 7,7% è superata solamente dai bancari, di cui il peggiore è Alpha Bank a .21%. Segue Efg Eurobank a -19% e National Bank of Greece con un -18%, mentre lo stoxx Europeo scende dell’1,24%.

In Italia il FTSE-Mib apre ben al di sotto di quota 13750 avviando un’ottava che si prospetta essere estremamente difficile; l’overnight sul week-end è risultato, come anticipato, ancora una volta rischiosissimo per chi sbaglia direzione, anche perchè la chiusura del gap in apertura di giornata non ha comunque rilanciato verso l’alto l’indice, che ora è prossimo alla parità ma con una serie di pattern negativi. 

S&P non taglierà rating Francia dopo elezioni presidenziali 2012

 Patrice Hollande ha vinto la corsa all’Eliseo battendo Nicolas Sarkozy al ballottaggio e conquistando il 51,9% delle preferenze del popolo francese. La Francia accoglie il suo settimo presidente della reppubblica, da quando nel 1965 l’elezione avviene con il suffragio universale. Hollande, socialista, ha dichiarato che “l’austerità non può essere una fatalità” e che telefonerà subito alla Merkel per mettere a punto un programma basato sulla crescita. I mercati, però, temono che la zona euro possa spaccarsi pericolosamente sulle nuove scelte politiche e finanziarie.

Rbs rimborsa gli aiuti di stato

 Il colosso finanziario Royal Bank of Scotland, un tempo la maggior banca europea, restituirà entro fine maggio 75 miliardi di sterline ricevuti dallo stato britannico nel bel mezzo della recente crisi finanziaria. Rbs resterà ancora saldamente in mano pubbliche, ma soprattutto non distribuirà alcun dividendo per almeno un altro anno. Il ceo di Rbs, Stephen Hester, ha dichiarato a chiare lettere che non sarà distribuita alcuna cedola né ci saranno ulteriori segnali di normalizzazione societaria. Royal Bank of Scotland è controllata al momento per l’82% dal Tesoro britannico.

Banca Carige rende noti i risultati dello scorso anno

 Che 2011 è stato quello vissuto dal punto di vista finanziario da Banca Carige? L’istituto di credito genovese ha appena reso noti i dati relativi alla data dello scorso 31 dicembre, con tanto di relazione del consiglio di amministrazione sulla gestione e del collegio sindacale. Inoltre, le ultime riunioni hanno anche consentito di autorizzare l’acquisto e l’alienazione dei titoli azionari propri. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’esercizio in questione è stato caratterizzato da un contesto di fondo che non può che essere definito come “critico”: in effetti, l’economia reale vive ancora una fase di profonda crisi, con la situazione complicata dell’eurozona che la fa da padrona.

Associazione Arena Sferisterio: il bilancio del 2011

 La giornata odierna sarà caratterizzata dalla pubblicazione online del bilancio consuntivo relativo all’Associazione Arena Sferisterio: si tratta dell’ente che gestisce l’omonima struttura teatrale che si trova a Macerata e che ha l’obbligo di rendere noti i propri risultati finanziari conseguiti nel corso del 2011. L’annuncio delle stime è stato fatto nei giorni scorsi, con tanto di approvazione ufficiale da parte dell’assemblea dei soci, ma ora si ha una diffusione attraverso il sito web che perfeziona il tutto. Vi sono due elementi che vale la pena citare, ovvero la riduzione progressiva dell’indebitamento lordo e netto e il conseguente risanamento che era stato avviato già nel 2010.

Sul dividendo Sea è ancora scontro

 Sea, la società aeroportuale che gestisce i due scali milanesi di Malpensa e Linate, non sta certo vivendo delle ore tranquille dal punto di vista finanziario: in effetti, la spa in questione ha appena beneficiato dell’approvazione del proprio bilancio dello scorso anno grazie all’assemblea dei soci, ma sono i dividendi a costituire il vero motivo della discordia. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che gli utili della compagnia lombarda hanno sfiorato i cinquantaquattro milioni di euro nel corso del 2011, con una buona fetta (oltre diciassette milioni) che sarà sfruttata per accontentare gli azionisti. Ma si tratta di una vera e propria battaglia.

Aspettative positive sul Regno Unito

 Con un po’ di imbarazzo, il Regno Unito è costretto ad ammettere i suoi problemi, portandosi a sorpresa molto vicino alla Spagna e più distante dalla Germania. Cosa accomuna il Paese in recessione con il Regno Unito, forte fin’ora di una moneta solida ed un’economia sana? In entrambe le realtà il PIL è al livello inferiore dal 2008, ma non solo. I prestiti alle imprese da parte delle banche sono scesi al 3% di tasso annuo ed il disavanzo di bilancio è superiore all’8% del PIL del 2011.

Anche se il Paese, visti i numeri, è in crisi tanto quanto la Spagna, le aspettative sono completamente diverse; a fare chiarezza ci pensa Goldman Sachs, che spezza una lancia a favore del Regno Unito sottolineando tre differenze fondamentali; il mercato immobiliare, il mercato del lavoro ed il tasso di cambio. Tre sono quindi i vantaggi che allontanano dalla Spagna il Paese e, sempre secondo gli analisti della banca d’affari, le previsioni del PIL per tutto il 2012 sono tutto sommato positive, proprio alla luce di queste differenze.

A maggio inizia la stagione dei dividendi

 Il mese di maggio è cominciato da appena cinque giorni, ma già lo si può considerare il “mese dei dividendi”: si tratta, in pratica, di un periodo temporale in cui è possibile investire sfruttando una specifica strategia, vale a dire quella che prevede lo stacco delle cedole azionarie quando i mercati sono caratterizzati da incertezza e volatilità. In effetti, questa scelta potrebbe rivelarsi addirittura più remunerativa rispetto ad altre, come consigliato da molti analisti e professionisti. Ovviamente, il primo passo che ogni investitore interessato deve compiere è quello di valutare con la massima attenzione quelle società che negli ultimi anni hanno garantito una remunerazione crescente dal punto di vista cedolare.

Via libera parziale Antitrust a fusione Unipol-Fonsai

 La vicenda Unipol – Fonsai, anticamera della realizzazione di uno dei principali poli assicurativi italiani ed europei, si arricchisce di un ulteriore tassello. L’Antitrust ha infatti affermato che l’operazione può procedere, ma solo e limitatamente ai c.d. atti non irreversibili. Può pertanto riprendere la serie di negoziazione sui concambi da fusione, ma non la loro fissazione formale.

Dopo quindici giorni, pertanto, l’immensa macchina delle trattative che potrebbe portare la fusione tra i due operatori assicurativi ha potuto riprendere. Una ripresa che – come è evidente – non è tuttavia assoluta, quanto condizionata dal rispetto di alcuni significativi vincoli fissati dall’Antitrust, la quale si riserva pertanto di tornare a disciplinare l’iter, con l’istruttoria sul progetto di fusione che non è ancora stata portata a compimento.

Prima trimestrale 2012 Indesit

 Indesit ha appena pubblicato i dati trimestrali del primo periodo del 2012. Dati che confermano un deludente esito delle attività della società, con un utile netto di 10,9 milioni di euro, in calo di 45,6 punti percentuali rispetto ai 20 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo del 2011. Ad essere particolarmente debole è anche il fatturato societario, con il giro d’affari che cala di 3,6 punti percentuali a quota 621,5 milioni di euro.

Ad ogni modo, la società sembra essere piuttosto fiduciosa circa il prosieguo di stagione. “Ci aspettiamo un 2012 a due velocità” – ha dichiarato in merito l’amministratore delegato Marco Milano – “con il primo e secondo trimestre difficili e una seconda parte dell’anno in recupero. Nonostante l’anno si apra con mercati per noi importanti in forte calo, registriamo segnali incoraggianti di crescita a Est, principalmente in Russia, dove Indesit è leader, e in Polonia. Molto buoni anche i nostri risultati nel mercato britannico”.

Rischio crisi per il Portogallo

 Tutte queste preoccupazioni per la Spagna non sono certo infondate, ma l’attenzione potrebbe presto virare altrove; secondo gli analisti di ING Investment Management infatti:

Sono bastati meno di cento giorni perché il nuovo Governo si trovasse a fronteggiare uno sciopero generale il 29 marzo e, alla luce delle ultime notizie e delle nuove misure di austerità previste, possiamo aspettarci nuove ondate di protesta

La situazione non è delle più semplici e sono previste altre proteste dato che le misure di austerità rischiano di minare definitivamente il legame tra Stato e cittadini. La recessione, annunciata con la pubblicazione del PIL relativo al primo trimestre 2012, porterà secondo le stime la Spagna a fine anno ad avere il 23% di disoccupazione ed una contrazione dell’1,7%.