Vendite Fiat negli USA +642% a marzo 2012

 Dopo aver ingoiato il boccone amaro del crollo delle vendite in Italia, il gruppo Fiat si rifà con gli interessi sul mercato americano dove la casa automobilistica torinese continua a mostrare una crescita da capogiro. Il gruppo del Lingotto ha dovuto fare i conti con una brusca flessione del 35,6% delle immatricolazioni a marzo e con la perdita di una fetta della quota di mercato passata al 26% dal 28,3% di febbraio. I dati di Fiat in Italia fanno rumore perché peggiori del mercato, che ha evidenziato un calo del 26,72%.

Consob aggiorna black list delle posizioni finanziarie

 Il regolamento di Piazza Affari e le direttive che nel corso degli anni sono state emanate dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) sono molto rigidi e precisi in merito al comportamento che le società quotate sono obbligate a tenere: in particolare, queste ultime devono rendere pubblico ogni tre mesi l’andamento relativo ai loro business e la situazione finanziaria complessiva. I due dati a cui si è appena fatto riferimento, inoltre, vengono accomunati da un unico documento, la cosiddetta “relazione trimestrale”.

Standard & Poor’s prevede bassi dividendi per le banche italiane

 Standard & Poor’s, la principale agenzia di rating a livello internazionale, ne è sicura, per il settore bancario del nostro paese non ci sono buone notizie su cui fare affidamento: la società americana ha infatti pubblicato un apposito rapporto in tal senso, con il titolo che già fa intendere cosa ci si debba aspettare, “Le forti svalutazioni delle banche supportano il nostro punto di vista, secondo cui la redditività rimarrà bassa”. Quali elementi sono in possesso per giungere a una constatazione così netta? Come è noto, le ultime vicende economiche italiane hanno visto come protagoniste le agenzie di rating, accusate di speculare sulla crisi nazionale e di declassare le valutazioni in maniera scriteriata.

Adesioni opa su Benetton

 Grande successo per l’offerta pubblica di acquisto da 770 milioni di euro sul gruppo Benetton, con adesioni boom nonostante un prezzo pari a 4,6 euro per azione, secondo la gran parte degli analisi fortemente sottostimante rispetto al reale valore della compagnia. In seguito a quanto accaduto intorno al marchio del settore della moda italiana, il titolo tra breve darà l’addio al listino di Piazza Affari dove veniva negoziato da oltre 25 anni.

Tante le potenziali analisi su questo addio: da una parte si può certamente affermare che la presenza di Benetton in Borsa Italiana non sia stata certamente portatrice di fortune indimenticabili (considerato che la capitalizzazione della società è inferiore a quella di altri competitors ben meno importanti sul fronte commerciale); dall’altra parte, tuttavia, è probabile che gli investitori abbiano da lamentarsi, visto e considerato che Benetton era una delle società (non tante, per la verità) che in Piazza Affari non avevano mai chiuso un esercizio in perdita (con la sola eccezione del 2002, quando il risultato negativo era stato legato a motivi straordinari).

Fonsai eroga maxi stipendi

 Stando a quanto comunicato dalla compagnia, ammonterebbero a 31 milioni di euro i compensi corrisposti nel 2011 da Fondiaria Sai ai consiglieri di amministrazione e ai dirigenti strategici. Una mega erogazione che stride con la perdita da 1,03 miliardi di euro conseguita dalla compagnia (cumulativamente, la perdita triennale ammonta a oltre 2,4 miliardi di euro), e che si appresta a varare la propria seconda ricapitalizzazione, in attesa di essere protagonista della riorganizzazione del polo assicurativo.

I tre figli del presidente onorario di Fonsai Salvatore Ligresti hanno ricevuto da soli circa 5,5 milioni di euro, di cui 2,5 milioni al presidente del consiglio di amministrazione Jonella Ligresti, 2,14 milioni di euro al vice presidente Paolo e 837 milioni di euro all’ex vice presidente Giulia, che tuttavia ora riceverà un compenso in qualità di presidente di Premafin.

Mercato Auto crolla a Marzo 2012

 Crisi a Marzo per il mercato dell’auto; come annunciato, nel terzo mese del 2012 il settore avrebbe subito una contrazione dovuta, si pensava, principalmente ai problemi della Fiat in Italia. In realtà i numeri dimostrano una crisi generale delle vendite che non trova risposta semplicemente con gli scioperi che hanno colpito gli stabilimenti Fiat, arrecando tuttavia un danno non indifferente all’azienda che sempre di più guarda oltre i confini del Bel Paese.

A Marzo 2012 le immatricolazioni sono scese del 26.7% rispetto al marzo 2011 e si attestano a 138.137 vetture. Nel primo trimestre del 2012 le auto vendute sono state 406.907, anche queste in calo rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2011 (-21%). Insieme al -1.6% del PIL registrato nei primi tre disastrosi mesi del 2012, la situazione generale comincia a vacillare nuovamente e si teme per i mesi a venire.

Mediaset esce da Endemol e incassa 72 milioni

 Il gruppo Mediaset, controllato dalla famiglia Berlusconi, avrebbe ceduto sul mercato la propria quota di debito senior di Endemol, corrispondente al 6% del capitale (se fosse stato convertito in equity), incassando 72 milioni di euro circa. La vendita, effettuata prima della conversione in azioni, è stata effettuata ad uno dei grossi fondi esteri partner di Mediaset. Con questa dismissione Mediaset esce dal gruppo olandese che produce il Grande Fratello, dopo la conclusione della 12-esima edizione del reality show più famoso almondo. La cessione della quota Endemol era stata praticamente già anticipata dal vice-presidente esecutivo del Biscione, Pier Silvio Berlusconi.

Brunello Cucinelli pronto a sbarcare sull’Mta

 Il Mercato Telematico Azionario di Piazza Affari sta per accogliere un “sovrano”: si potrebbe forse pensare a una esagerazione, ma in realtà il riferimento deve andare necessariamente alla Brunello Cucinelli, una delle principali aziende tessili del nostro paese, col suo omonimo fondatore che è meglio conosciuto proprio come “re del cachemire”. Ebbene, la data della quotazione ufficiale della società è prevista per il prossimo 3 maggio, visto che si è intenzionati a presentarsi a un appuntamento tanto importante con un flottante massimo di trentatre punti percentuali. Quest’ultimo, infatti, non è altro che il risultato parziale di un aumento di capitale, oltre che della vendita che è stata posta in essere dai soci.

Aumento di capitale Fintel Energia

 Fintel Energia ha fatto parlare di sé nel corso della giornata di ieri per le due assemblee, ordinaria e straordinaria, che si sono tenute per deliberare su importanti argomenti: il gruppo in questione, attivo sia nella vendita di energia elettrica che di gas naturale, ha potuto beneficiare della massiccia presenza di capitale sociale (circa il 91,5%), tanto da aver approvato in maniera unanime la riduzione del numero dei propri amministratori da nove a sette. In effetti, questa operazione si è resa necessaria alla luce delle recenti dimissioni di due amministratori, dunque il consiglio di amministrazione di Fintel deve abituarsi a questa nuova composizione.

Previsioni titolo Fiat aprile 2012

 Non c’è molta fiducia tra gli operatori finanziari sul titolo Fiat, che ieri ha ceduto l’1,23% alla borsa di Milano chiudendo a 4.354€. Ad impattare negativamente sul titolo sono stati i dati sul settore auto per il mese di marzo 2012, che hanno evidenziato una pesante flessione delle immatricolazioni in Italia. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state immatricolate a marzo 138.137 autovetture, cioè il 26,72% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In calo anche i trasferimenti di proprietà di auto usate dell’8,22% a 391.863.

Nuove vendite per Fondazione MPS

 Prosegue il calendario delle vendite da parte della Fondazione MPS. L’ente ha infatti appena comunicato che ad oggi è stata ceduta una quota complessiva pari a 11,45 punti percentuale del capitale sociale della banca al prezzo medio pari a 0,365 euro per azione. Come conseguenza di questa nuova ondata di cessioni, l’ente ha emanato una nota nella quale “ritiene di aver sostanzialmente raggiunto l’obiettivo prefissato di cedere tutte le azioni libere da pegno (pari a quasi il 13% di MPS, ndr) in vista della definizione del piano di ribilanciamento con i creditori finanziari”.

Scende spread con Milano negativa

 Mentre il listino a Milano scende fin dall’apertura di giornata, arrivano segnali contrastanti dal resto del mercato. Con il settore bancario che sprofonda a -3.43% difficilmente riusciremo a vedere la situazione cambiare durante le contrattazioni del pomeriggio sopratutto viste le aspettative negative a Wall Street (dove il ribasso sarebbe semplicemente una presa di profitto e non motivo di panico come in zona Euro). Anche se la giornata sembra volgere al peggio ed il FTSE-Mib minaccia un crollo oltre il 2% per puntare direttamente ai 15000 punti, i segnali che arrivano alle sale trading sono estremamente contrastanti.

Euro/Dollaro ad esempio ha aperto in gap-up durante la notte ed ha iniziato a scendere solo dopo il doppio massimo a 1.3370; attualmente viene scambiato a 1.3318 ma un ritorno a 1.3300 è ancora possibile e non cambia le aspettative di medio-lungo termine che comunque influenzeranno poco l’andamento delle Piazze Europee.

Bilancio Premafin 2011

 Il consiglio di amministrazione della Premafin Finanziaria Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2011, e il bilancio consolidato (cioè, di gruppo) per la stessa data. Per quanto concerne il risultato d’esercizio, l’ultima riga del conto economico riporta una perdita netta di 440,3 milioni di euro, in profondo peggioramento rispetto ai 102,8 milioni di euro di perdita con i quali si era concluso il 2010. Ad ogni modo, la perdita è in gran parte riconducibile (436,5 milioni di euro) alla svalutazione della partecipazione direttamente e indirettamente detenuta in Fondiaria Sai, a sua volta determinata sulla base della stima del valore recuperabile dell’azione ordinaria Fonsai alla data del 31 dicembre 2011 (3,95 euro). Su fronte patrimoniale, il patrimonio netto civilistico si attesta a quota 141,4 milioni di euro (contro i 581,7 milioni di euro del 2010).

Bilancio Tiscali 2011 in perdita

 Partenza leggermente negativa nel mese di aprile per Tiscali (codice di borsa: TIS), a seguito della diffusione dei risultati relativi all’esercizio 2011 che hanno evidenziato un sensibile aumento delle perdite. La compagnia sarda di telecomunicazioni ha chiuso il 2011 con un passivo di 38,1 milioni di euro, in crescita dai 24,3 milioni di fine 2010. A pesare sui conti della società è stata soprattutto la svalutazione di crediti. Infatti, la redditività è migliorata.