Cessione 4% Banca MPS approvata

 Inizia finalmente a concretizzarsi la cessione del 15% delle partecipazioni MPS detenute dalla Fondazione, che provocheranno una significativa riduzione della quota detenuta dall’ente nella banca, con conseguente ristrutturazione della propria esposizione. Il primo 4% di tale pacchetto sta passando infatti di mano alla famiglia Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, che ha già ottenuto il via libera da parte della Fondazione per l’acquisto di una quota dal controvalore pari a 150 milioni di euro. Gli Aleotti diventano così i secondi azionisti della banca, dietra alla Fondazione stessa (scesa ora al 41%) e saldamente davanti ad Axa (2,05%) e alla Unicoop Firenze (2,42%).

Salini sale al 25,37% di Impregilo

 Salini Costruttori S.p.A., gruppo romano al terzo posto in Italia nel settore costruzioni alle spalle di Impregilo e poi di Astaldi, continua a rastrellare azioni Impregilo dopo che nella prima settimana del mese in corso aveva conferito l’incarico ad Equita di rilevare sul mercato il 4% di Impregilo ad un prezzo di 2.8€ per azione, facendo chiaramente volare la quotazione del titolo in borsa. Salini è salito al 25,371% del capitale di Impregilo. E’ quanto si apprende in una nota emessa proprio dal gruppo romano, a seguito dei recenti acquisti di azioni Impregilo.

Amministratore delegato Seat Pagine Gialle è morto

 L’amministratore delegato di Seat Pagine Gialle, il 52-enne Alberto Cappellini, è deceduto sabato mattina mentre era in bicicletta sul colle torinese in strada del Pino. Cappellini è stato colpito da infarto. A nulla sono valsi i tentativi dei sanitari del 118, giunti sul posto in elicottero. Lascia la moglie e due figli. Il manager torinese di Seat Pagine Gialle aveva vissuto le ultime settimane sotto stress, a causa della difficile situazione finanziaria del gruppo delle directories sull’orlo della bancarotta. Soltanto un paio di settimane fa, Cappellini era riuscito a salvare Seat ormai ad un passo dal fallimento.

Il gruppo Caltagirone riduce il dividendo a tre centesimi

 I cinquanta milioni di euro di perdita sono uno dei dati più eloquenti del bilancio 2011 relativo al Gruppo Caltagirone: si tratta, come è noto, della società che è quotata in Borsa e che fa capo all’omonimo imprenditore, con un raggio di intervento aziendale molto ampio (i settori ricompresi sono quello immobiliare, editoriale e del cemento). Per l’appunto, l’ultimo anno della compagnia romana non è stato dei più brillanti e questo per un motivo ben preciso. In effetti, la spa di Via Barberini è stata protagonista di alcune minusvalenze su partecipazioni (l’esempio più importante è quello che fa riferimento a Monte dei Paschi di Siena), senza dimenticare le varie svalutazioni.

I rischi delle azioni Carim secondo la Consob

 La settimana che si è conclusa proprio ieri ha sentito parlare spesso di Carim, la Cassa di Risparmio di Rimini, istituto di credito che attualmente si trova in amministrazione straordinaria: nel dettaglio, la notizia più importante che ha riguardato il gruppo romagnolo è stata quella relativa al prospetto informativo visionato dalla Consob, visto che la stessa commissione ha individuato ben ventiquattro fattori di rischio a cui l’offerta di azioni sarebbe sottoposta. La compravendita in questione verrà avviata nella giornata odierna e giungerà alla sua conclusione il prossimo 24 aprile. Quali criticità si rischiano di incontrare in questo senso?

Aumento di capitale Kerself in data 28 marzo

 Il nome di Kerself fa subito pensare all’impegno italiano nell’ambito della cosiddetta “green economy”; si tratta, infatti, della spa che beneficia da tempo di una importante quotazione a Piazza Affari, più precisamente presso il segmento Standard del Mercato Telematico Azionario. Ebbene, il gruppo leader nella progettazione di impianti fotovoltaici è tornato a far parlare di sé per l’ultimo comunicato del suo consiglio di amministrazione. In effetti, quest’ultimo ha reso note le intenzioni societarie che riguarderanno i prossimi giorni, tenendo conto delle decisioni dell’investitore cinese Jiangsu Zongyi Group Incorporated.

Emissione BTP€i, CTZ e BOT del 27 e 28 marzo 2012

 Nuove emissioni MEF per il mese di Marzo 2012. Il giorno 27 precisamente, verrà disposta l’asta con regolamento al 30 marzo in cui il Ministero collocherà tre titoli di Stato come di seguito; il primo prestito riguarda i Certificati di Credito del Tesoro “Zero Coupon” (CTZ) con decorrenza 31 gennaio 2012 e scadenza 31 gennaio 2014. Questi sono identificati dall’ISIN IT0004793045 e l’ammontare previsto è compreso tra un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro.

Sempre nelle stesse date vengono offerti dal MEF 2 Buoni del Tesoro Poliennali; il primo con decorrenza 15 marzo 2010 e scadenza al 15 settembre 2021, con un tasso di interesse reale annuo del 2.10% ed ISIN IT0004604671. Il secondo ha invece decorrenza 15 marzo 2008 e scadenza 15 settembre 2019 ed offre un tasso di interesse reale annuo del 2.35%. Questo è identificato dall’ISIN IT0004380546 e l’ammontare complessivo di questi due BTP è compreso tra 500 milioni di euro e 1000 milioni di euro.

Beghelli distribuirà un dividendo da 0,020 euro

 Il 2011 di Beghelli si è chiuso senza dubbio in chiaroscuro: i due elementi preponderanti del bilancio della spa emiliana sono stati il calo complessivo del fatturato e la crescita dei margini. Tra l’altro, proprio i risultati conseguiti lo scorso anno hanno spinto il consiglio di amministrazione a deliberare la distribuzione di un dividendo ben preciso, con l’importo fissato in 0,020 euro per ogni singolo titolo azionario, forse non proprio una manna per gli azionisti, ma pur sempre una indicazione preziosa. Come è emerso chiaramente dal comunicato dello stesso gruppo di Monteveglio, il fatturato si è attestato sui 168,7 milioni di euro, il che vuol dire che è stato registrato un calo di 17,2 punti percentuali rispetto a un anno prima.

Enel Green Power: investimenti fuori dall’Italia?

 Grandi investimenti per Enel Green Power, ma con riserva. La più grande società italiana di energie rinnovabili ha chiuso il 2011 con una capacità attiva di 7.079 MW e le intenzioni sono per ampliare la rete di 4.500 MW tra il 2012 ed il 2016. La controllata di ENEL intende mantenere la politica attuale sui dividendi (almeno per il 2012) che consiste in un payout del 30%, prevedendo una crescita dell’Ebitda nell’arco temporale indicato del 13%. Gli investimenti ammonteranno a 6.1 miliardi  di euro, mentre l’utile per l’anno in corso è fissato a 1.7 miliardi di euro, per il 2014 di 2.2 miliardi di euro e per il 2016 di 2.6 miliardi di euro.

Il settore è sicuramente uno dei più strategici per il futuro; la progressiva sfiducia sul nucleare ed il problema delle attuali fonti di energia poco orientate al futuro “verde” costringono il mercato a guardare al rinnovabile ed Enel Green Power è in prima fila per la riconversione degli impianti.

I grandi investimenti dimostrano l’alto potenziale della società; la crescita negli anni a venire è affidata a pochi settori strategici e se negli USA gli occhi sono puntati sulle “realtà virtuali” come i social network e i produttori di applicazioni mobile, in Europa si punta ancora ai classici come le energie rinnovabili.

Settore Bancario rosso, buy su Unicredit

 Ancora tensioni sul settore bancario; se ieri a trainare al ribasso gli istituti erano le preoccupazioni che spaventano l’Eurozona da ormai mesi, oggi ad aggravare la situazione in Italia c’è il decreto liberalizzazioni. La questione sulle commissioni bancarie sui fidi pesa come un macigno sui bilanci e l’approvazione nel decreto equivale ad una dichiarazione di guerra all’intero settore.

Vendite su tutto il comparto, con Banca MPS che crolla sotto 0.35 perdendo oltre il 3.40% a metà seduta; a seguire Banco Popolare (quasi -2%) a 1.5440 euro per azione e Banca Popolare di Milano a -1.42%. Unicredit cede un punto percentuale abbondante portandosi a 3.88 euro per azione. Proprio su quest’ultimo istituto UBS ha confermato il rating di buy con target price a 5.60 euro, anche se le aspettative non sono grandi nel quarto trimestre.

Mediolanum risultati di bilancio 2011

 Anche Mediolanum, il gruppo creditizio guidato da Ennio Doris, fa i conti con la crisi: il bilancio consolidato parla infatti di utili netti in calo del 70% a 67 milioni di euro, con un peso preponderante delle svalutazioni dei titoli governativi greci per 85 milioni di euro. Bene invece l’andamento delle masse amministrate, che hanno toccato il massimo storico sfondando la soglia dei 46 miliardi di euro.

Riassetto azionario banca MPS in stallo

 Si fa sempre più difficile il riassetto azionario di banca Monte dei Paschi di Siena. Un riassetto che ha la sua fondamentale chiave di volta nella vendita di un importante pacchetto di azioni dell’istituto di credito da parte della Fondazione MPS, che per motivi di ristrutturazione delle proprie esposizioni ha la necessità di allocare nel breve e nel medio termine una quota del capitale azionario di Monte Paschi pari a circa 15 punti percentuali.

La Fondazione MPS ha tuttavia reso noto che i tempi per la cessione della quota potrebbero non essere così immediati come qualche osservatore ottimista aveva inizialmente auspicato. “L’inizio dell’esame delle offerte per Rocca Salimbeni” – informava ieri una nota dell’Ente presieduto da Gabriello Mancini – “con i necessari approfondimenti, in vista delle conseguenti determinazioni”, è infatti appena stato avviato.

Rating Terna confermato da Fitch

 Terna (codice di borsa: TRN) ha ricevuto un’importante conferma sulla valutazione del merito di credito del gruppo da parte dell’agenzia di rating americana Fitch, all’indomani della pubblicazione di risultati d’esercizio 2011 che sono piaciuti alla maggior parte degli analisti finanziari nonostante il deciso calo dell’utile. Fitch ha confermato il rating “A” di lungo termine sia sull’emittente che sul debito senior non garantito dalla società. Il giudizio di breve termine è “F1”, mentre le prospettive per i prossimi trimestri restano negative.

Utile Hera 2011 in calo

 Hera (codice di borsa: HER), azienda municipalizzata emiliana guidata da Tomaso Tommasi di Vignano, ha chiuso il bilancio 2011 con un utile netto in calo del 10,8% a 104,6 milioni di euro da 117,2 milioni. Il giro d’affari è aumentato del 12% a 4,11 miliardi di euro dai 3,67 miliardi dell’esercizio precedente. Aumenta anche il margine operativo lordo, che passa a 644,8 milioni di euro da 607,3 milioni (+6,2%). Scende, però, la marginalità al 15,7% dal 16,6%.