Utili in aumento per eBay

 Ebay, il più importante sito d’aste commerciali online, ha chiuso il terzo trimestre 2012 con un andamento molto positivo sul fronte dei profitti e del fatturato, entrambi in netto rialzo, sulla scia delle attese degli analisti finanziari. Il successo dei conti della compagine è dovuto principalmente ai ricavi in salita del 23 per cento nell’orbita di PayPal, la società del gruppo che gestisce i servizi di pagamenti online. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le caratteristiche fondamentali dei conti della compagnia.

eBay batte le previsioni con super utili

 Stando a quanto affermato dalla stessa compagnia titolare del portale d’aste online più importante del mondo, grazie alla vendita di Skype e dell’incremento del business della divisione di pagamenti elettronici Paypal, gli utili di eBay hanno toccato quota 60 centesimi per azione, contro una media delle previsioni degli analisti pari a 57 centesimi: risultati che hanno permesso alla società di superare le stime, e di avviare il 2012 con il giusto passo. 

Per quanto concerne l’ultimo trimestre del 2011, la società ha invece affermato di aver riportato profitti netti pari a 1,98 miliardi di dollari, ovvero 1,51 dollari per azione, contro i 559 milioni di euro, o 42 centesimi per azione, che eBay aveva conseguito nello stesso periodo dello scorso anno. Escludendo le voci straordinarie, l’utile è stato pari a 789 milioni di dollari, pari a 60 centesimi per azione, con un business cresciuto del 35% a 3,38 miliardi di euro, contro previsioni di 3,32 miliardi di dollari.

EBay pensa alla scissione da PayPal per arricchirsi

 La celebre casa d’aste online eBay sembra aver trovato un modo sicuro e rapido per arricchirsi: non si tratta di vendite sul web o di nuovi kit messi a disposizione, bensì di una operazione più complessa che andrebbe a riguardare la scissione di PayPal, l’unica modalità al momento che consentirebbe ai proprietari di avere delle buone somme di denaro a disposizione. In effetti, bisogna tenere conto che dal 2008, cioè da quando John Donahoe ha rimpiazzato Meg Whitman nel ruolo di amministratore delegato, il principale mercato internazionale della rete non è riuscita a garantire oltre il 2% di rendimento ai propri azionisti, davvero troppo poco.