È arrivata un’interessante novità in casa Eni: nasce infatti Plenitude: una società che integra al suo interno il settore retail, la mobilità elettrica e le energie rinnovabili. Il segno evidente di come l’azienda sia interessata a muoversi all’interno di una importante strategia di decarbonizzazione.

Eni non rientra più tra i titoli preferiti da Ubs, ma i fondamentali per il futuro rimangono ancora molto solidi. Sulla base di una discreta considerazione positiva esercitata dagli osservatori internazionali sulla compagnia energetica italiana, l’amministratore delegato Paolo Scaroni ha annunciato i nuovi passi di breve termine, con grandi investimenti e un atteggiamento sostanzialmente attendista sul fronte delle nuove acquisizioni.
Come noto, Eni ha presentato ai propri stakeholders il piano strategico. Una presentazione tenutasi a Londra, in un contesto di attesa particolarmente vibrante, considerato anche che seguiva di pochissimo l’annuncio della conclusione dell’intesa raggiunta con i cinesi di Cnpc. Vediamo allora quali sono le principali previsioni formulate dalla compagnia energetica dinanzi agli analisti finanziari, e in che modo i conti societari potrebbero essere influenzati da tali trend.
I risultati preliminari dell’esercizio 2012 hanno evidenziato la capacità di Eni di battere le attese a livello operativo. Nessuna novità, invece, dal fronte dividendi. A Piazza Affari le azioni del Cane a Sei Zampe mostrano un rialzo del 2,48% a 17,75 euro. Sale di riflesso anche la controllata Saipem, che guadagna quasi un punto percentuale. Eni ha finora toccato un massimo intraday a 17,84 euro, ovvero il livello più alto degli ultimi sette giorni, ed è momentaneamente il miglior titolo quotato sul listino FTSE MIB. Nel 2012 Eni ha registrato un utile netto di 7,79 miliardi di euro.