Tangenti Saipem

 Non si arrestano (anzi, sembrano essere solo all’origine) le indagini da parte dei pm sulle presunte tangenti Saipem. Secondo le intuizioni, infatti, una parte del denaro che è stata pagata da Saipem per aggiudicarsi dei contratti, sarebbe rientrata in Italia. Stando a quanto affermato in procura, con dichiarazioni riportate dal quotidiano Il Messaggero, “ci sono prove che parte dei soldi sarebbe andata a Pietro Varone e ad alcuni manager.

Eni avviso di garanzia per corruzione per Paolo Scaroni

 L’amministratore delegato del Cane a Sei Zampe, Paolo Scaroni, avrebbe ricevuto un avviso di garanzia per corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta tangente che la controllata Saipem avrebbe pagato per ottenere grossi appalti in Algeria. Il numero uno del gruppo Eni ha ribattuto affermando di essere totalmente estraneo alla vicenda. Intanto, però in borsa le azioni Eni sono crollate del 4,62% a 17,33 euro, scendendo sui minimi più bassi da oltre due mesi. Poche ore dopo la notizia battuta dall’Ansa, la società energetica ha diffuso un comunicato.

Saipem in fumo 3,4 miliardi in un giorno

 La giornata di ieri è stata assolutamente disastrosa per le azioni Saipem, che hanno chiuso la seduta di borsa con un ribasso del 34,29% a 20,01 euro. Il titolo, che per buona parte della giornata non è riuscito a fare prezzo, è stato bersagliato dalle vendite degli investitori e da una clamorosa raffica di downgrade da parte di broker e banche d’affari. Il “mercoledì nero” di Saipem alla borsa di Milano è la conseguenza dell’annuncio del profit warning per il biennio 2012-2013, arrivato in chiusura di mercati il 29 gennaio.

Gestori di fondi puntano sulle borse per il 2013

Dopo un 2012 altalenante, che comunque si è chiuso con rialzi importanti per molti listini azionari (come il Nikkei di Tokyo e il Dax di Francoforte), per il prossimo anno la maggior parte dei gestori di fondi di investimento è convinta che sarà l’equity l’asset class in grado di offrire i maggiori rendimenti, molto più dei bond che nel 2012 hanno attirato maggiormente l’attenzione degli investitori. Nel portfolio deve crescere il peso delle azioni: è questo il tormentone di fine anno.

Erg andamento primi nove mesi 2012

 Sulla base dei dati pubblicati dalla stessa compagnia, Erg ha chiuso i primi 9 mesi del 2012 con un risultato netto di gruppo pari a 196 milioni di euro, in deciso incremento rispetto ai 113 milioni rilevati nello stesso periodo del 2011.  Un dato – spiega una nota societaria – che riflette gli impatti della cessione del 20 per cento della partecipazione nella Isab Srl, per un importo di 214 milioni di euro, di utili su magazzino, al netto dei relativi effetti fiscali, per 23 milioni, di poste non ricorrenti negative per 37 milioni al netto dei relativi effetti fiscali.

Investimenti Eni al top in Italia

 Eni è il gruppo industriale che investe di più in Italia. Ad affermarlo non è una voce super partes (bensì, lo stesso amministratore delegato, Paolo Scaroni in un’intervista, uscita sul Corriere Economia). Tuttavia, dando uno sguardo ai numeri, c’è da ritenere che le considerazioni formulate da Eni possano corrispondere a realtà. “Dal 2001 al 2008, escludendo Snam” – spiega infatti Scaroni – “abbiamo speso 2 miliardi l’anno, nel piano del 2015 ne prevediamo altrettanti.  Anzi, un po’ di piu’ ad essere precisi”.

Obiettivi produzione Eni

 Eni prevede di incrementare ulteriormente la propria quota di produzione degli idrocarburi nel corso dei prossimi anni. Ad affermarlo è stato il presidente del gruppo, Giuseppe Recchi, secondo cui nel quadriennio 2012 – 2015 è previsto che gli investimenti ammonteranno a circa 60 miliardi di euro, pari a 15 miliardi di euro all’anno, utili per spingere la produzione di idrocarburi in incremento del 3 per cento per ogni esercizio. Ma vediamo quali sono, secondo il top manager di Eni, i presupposti per lo sviluppo delle attività del gruppo in esame.

Cdp controlla il 30% di Snam

 Eni ha ceduto la propria partecipazione in Snam alla Cassa Depositi e Prestiti, la quale apre alla presenza di nuovi investitori, spingendo di fatto Lorenzo Bini Smaghi alla presidenza della società. Al termine dell’operazione societaria, è pertanto completato il quadro che dovrebbe permettere al settore di rendersi maggiormente competitivo, rendendo Snam tra i principali player per la nascita di una rete del metano a livello europeo. Ma vediamo più nel dettaglio cosa è accaduto nelle ultime ore, e cosa potrebbe cambiare nel settore di riferimento.

Eni verso investimenti ecoenergetici

 Eni vuol rendere la raffineria di Venezia il primo caso al mondo di riconversione ecoenergetica di un impianto tradizionale. Una struttura che – grazie all’impiego di 100 milioni di euro – potrebbe pertanto diventare la capostipite di una serie di “bioraffinerie” finalizzate alla produzione di carburanti innovativi e di elevata qualità. Ad illustrarlo è stato il management della società dinanzi a istituzioni e organizzazioni sindacali, in una riunione nella quale sono state evidenziate le caratteristiche della tecnologia ecofining, sviluppata e brevettata interamente all’interno delle strutture Eni.

Eni si espande in Asia

 Eni si espande e rafforza in Asia. Il merito è di Versalis, l’azienda chimica del gruppo energetico italiano, che ha scelto di entrare nei mercati del continente orientale attraverso una nuova sede nella metropoli di Shanghai. Inaugurata ieri dall’amministratore delegato della società, Daniele Ferrari, la sede supporterà le attività che l’azienda conduce attraverso la Eni Chemicals Trading e Versalis Pacific Trading, due newco a partecipazione integrale di Versalis, che opereranno nei mercati di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Australia, India, Singapore, Malesia, Thailandia, Indonesia, Sri Lanka, Filippine, Vietnam, Pakistan e Bangladesh.

Antitrust chiude istruttoria Eni

 L’Antitrust ha accettato gli impegni assunti da Eni, chiudendo l’istruttoria avviata per valutare l’accertamento dell’infrazione, e verificare se Eni abbia o meno provveduto a effettuare comportamenti riconducibili a un abuso di posizione dominante nel mercato del trasporto internazionale del gas. Eni si è impegnata a mettere all’asta per cinque anni una capacità di trasporto pari a 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno sui gasdotti TAG e Transitgas, e l’Antitrust ha accolto tale impegno rendendolo vincolante.

Ad ufficializzare la chiusura dell’istruttoria, senza accertamento dell’infrazione, è lo stesso garante, che in una nota dichiara come “peffetto degli impegni, dal mese in corso e fino all’ottobre 2017, la società metterà all’asta capacità di trasporto relativa a 4 miliardi di mc/anno a cui si aggiunge un servizio di trasporto virtuale per un ulteriore miliardo di mc/anno. Tale capacità sarà ripartita tra il gasdotto TAG (40%) e ciascuna tratta del Tenp/Transitgas (60%)”.

Acquisizione Snam da parte di Cdp

 Stando a quanto finalmente dichiarato dall’Antitrust, non vi sarebbero ostacoli all’operazione che porterà la Cassa Depositi e Prestiti a metter mano sulla Snam. Con il via libera, gli uffici dell’autorità per la concorrenza del mercato hanno pertanto considerato positivamente per lo stesso mercato l’operazione che ha condotto la Cdp ad acquistare il 30% meno un’azione, del capitale sociale di Snam, detenuto da Eni. Un passaggio di consegne che aveva suscitato la prevista pronuncia dell’Antitrust, che chiarisce ora come non vi siano ostacoli per la transazione.

Utile Eni secondo trimestre 2012

 Il risultato operativo adjusted di Eni, relativo alle continuing operations, durante il secondo trimestre è cresciuto del 14,2 per cento a 4,24 miliardi di euro. In aumento anche l’acconto sul dividendo, che ha toccato quota 0,54 euro. Ecco tutto ciò che ha contraddistinto il secondo periodo d’esercizio per la compagnia petrolifera, e cosa potrebbe accadere nel corso dei prossimi mesi di gestione.