Morto Bernheim, ex presidente di Generali

 Si è spento all’età di 87 anni l’ex presidente delle Generali, Antoine Bernheim. Tra i principali banchieri del vecchio Continente, uno dei più importanti uomini d’affari francesi, Bernheim è morto a Parigi: la notizia è stata data in anteprima mondiale qualche ora fa dal quotidiano francese Le Monde, edito da un gruppo societario che era co-amministrato proprio dall’ex banchiere.

Proprio in Francia Bernheim iniziò la sua fortunata carriera, prima di approdare nel Belpaese dentro le stanze di Generali. Partito con una brillante ascesa negli anni ’60, divenne a capo di Lazard nel 1967, per rimanere al numero 1 della società fino al 2005. Negli anni Ottanta l’uomo d’affari supportò la nascita di grandi fortune industriali, come quella di Bernard Arnault, o del finanziere Vincent Bollorè.

Del Vecchio sale al 3% di Generali

 Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, afferma di essere il terzo socio di Generali, grazie a una quota pari al 3% (ex 1,9%), che permette all’imprenditore italiano di potersi ergere alle spalle dei due big Mediobanca e Banca d’Italia, stabili in assemblea con quote rispettivamente pari al 13,24% e al 4,48%. Nel corso dell’ultima assemblea, tutti gli altri azionisti paiono presentarsi con le stesse quote dell’appuntamento precedente, ad eccezione del fondo sovrano della Norvegia, che sale dallo 0,49% all’attuale 1,79%. Non hanno depositato le proprie azioni il ceco Petr Kellner (sceso all’1,3%) e la Fonsai dei Ligresti (all’1,1%).

“Sono uscito dal consiglio delle Generali perchè quando da assicuratori si vuole diventare finanzieri non si fa un buon servizio all’azienda” – ha dichiarato Del Vecchio, rispolverando le motivazioni sottostanti la propria decisione dello scorso anno – “Purtroppo è un vizio nazionale: tutti vogliono fare il mestiere di altri”.

Divisione attività bancarie Mediobanca

 Dividere Mediobanca potrebbe generare un maggior valore rispetto all’attuale (invero, non elevatissima) capitalizzazione? La maggior parte degli analisti sembra esser propensa a pensarla così, e – visto e considerato che le cose, per la banca di Piazzetta Cuccia – non sembrano andare benissimo, è veramente probabile che la strada della divisione delle attività societarie possa essere presto perseguita.

In altri termini, Mediobanca potrebbe essere un esempio di maggiorazione del proprio valore grazie alla divisione in varie parti. Da una parte rimarrebbe la holding, che utilizzerebbe i dividendi incassati dal gruppo Generali per poter fare nuovi investimenti o stimolare l’incremento di quelli già in essere. Dall’altra parte, invece, vi sarebbe l’area merchant e banca di credito, che potrebbe utilizzare i proventi derivanti dalle attività per poter potenziale nuove iniziative (CheBanca su tutte, o la divisione del credito al consumo).

Valore azioni Generali

 Il quotidiano economico finanziario Milano Finanza ha recentemente intervistato Giovanni Perissinotto (Generali) circa l’andamento della compagnia assicurativa triestina. Stando a quanto affermato dal top manager della società, il trend della compagine societaria sarebbe sostanzialmente positivo per questo inizio 2012, che potrebbe pertanto segnare un punto di ripartenza nell’andamento delle attività societarie, dopo un 2011 certamente all’insegna delle criticità.

Stando ai dati di bilancio, infatti, il 2011 si è chiuso con un risultato operativo pari a 3,9 miliardi di euro, e un utile dimezzato a 856 milioni di euro. Il 2012 sembra invece essersi posto per il verso giusto, soprattutto sotto il profilo patrimoniale, considerato che il patrimonio netto nei soli primi due mesi dell’esercizio è incrementato di 2,4 miliardi di euro, mentre il coefficiente Solvency 1 sarebbe passato dal 117% di inizio anno al 132% di fine febbraio, evidenziando pertanto una maggiore solidità da parte della società.

Declassamento di breve e lungo termine per Generali

 Standard & Poor’s sta lavorando indefessamente per tagliare e declassare tutti i rating italiani che trova sul proprio cammino: dopo aver scalzato il nostro paese dal club di “serie A”, l’agenzia americana si sta ora scagliando contro le principali compagnie dei più diversi settori. Un caso emblematico è quello di Assicurazioni Generali, la cui valutazione è scesa da AA- ad A+, con l’affidabilità del credito che non viene più considerata ottima, bensì discreta. Tra l’altro, lo stesso colosso triestino verrà monitorato costantemente, in quanto c’è la convinzione che vi possano essere delle implicazioni negative nel breve termine. Il downgrade a cui si sta facendo riferimento, inoltre, è stato deciso alla luce di alcune azioni avviate nel settore assicurativo del Vecchio Continente, una operazione complessiva dunque, ma certi nomi fanno più rumore di altri.

Rating Generali con Fitch passa ad A-

 Tempi grigi per Generali, costretta a fare i conti con Fitch, la celebre agenzia che ha deciso di declassare l’assicuratore da AA- ad A-. L’agenzia di rating Fitch ha annunciato di aver concretizzato una revisione settoriale dei rating degli assicuratori italiani e spagnoli a causa del contesto di crisi dei Paesi dove il problema del debito sovrano é ancora pressante. Non solo l’Italia quindi sotto il mirino dell’agenzia di rating, la quale ha contestualmente messo sotto osservazione il giudizio su altre compagnie assicurative europee.

Generali: nel cda odierno stress test e questioni tecniche

 Generali sembra avere le idee abbastanza chiare sulle priorità da monitorare per il futuro più imminente: la compagnia assicurativa triestina si appresta infatti a vivere oggi un consiglio di amministrazione fondamentale, tutto incentrato sulle questioni più urgenti da affrontare. In particolare, a Milano si parlerà soprattutto degli stress test da avviare e di altre questioni di carattere tecnico. Ampio spazio, poi, verrà riservato alla leadership societaria dopo l’abbandono recente di Cesare Geronzi, mentre sono state smentite altre ipotesi di discussione.

Nuovo consiglio d’amministrazione per Prelios Spa

 E’ stata conovocata per il prosimo 19 aprile (in prima convocazione) e per il successivo 21 aprile (in seconda convocazione) l’Assemblea degli azionisti di Prelios, società attiva nelle soluzioni immobiliari basate sull’innovazione.  Camfin, Mediobanca, Edizione, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo e Massimo Moratti, tutti aderenti all’accordo parasociale su azioni Prelios S.p.A., hanno depositato nei giorni scorsi una lista di quindici candidati al Consiglio di Amministrazione di Prelios S.p.A.. La lista dei candidati è formata da Marco Tronchetti Provera, Giulio Malfatto, Enrico Parazzini, Paolo Massimiliano Bottelli, Davide Malacalza, Jacopo Franzan, Amedeo Nodari a cui si aggiungono gli indipendenti Giuseppe Angiolini, Carlo Emilio Croce, Dario Trevisan, Giorgio Valerio, Giovanni Jody Vender, Valter Lazzari, Marina Brogi, Giovanni Fiori.