“L’accendiamo?” Chi vuol essere milionario registra cinque milioni di spettatori

Il 2006 ha visto Mediaset festeggiare un importante anniversario: il decennale della quotazione del titolo in Borsa. Il 15 luglio 1996 Mediaset faceva il suo debutto sul mercato azionario di Milano. Tra il 1996 e il 2006 abbiamo distribuito all’incirca 3,2 miliardi di euro in dividendi agli azionisti.
Il rendimento medio del titolo Mediaset dalla quotazione a oggi – dividendi inclusi – è stato di oltre il 15 per cento all’anno, quattro volte superiore a quello dei Titoli di stato. Anno dopo anno, bilancio dopo bilancio – dal 1996 al 2005 – anno del record, Mediaset ha realizzato una straordinaria progressione dei nostri risultati che ha portato il Gruppo a essere un’azienda di prima grandezza a livello europeo.

In eterna concorrenza con le Reti di Stato, la prima serata di venerdì 11 aprile è stata vinta da Matrix su Canale 5 con una media di 5.839.000 spettatori, pari al 24.27% di share. Le reti Mediaset hanno vinto tutto: prima serata con 11.663.000 spettatori e il 46.04% di share; seconda serata con 4.145.000 (40.39%) e 24 ore con 3.960.000 (42.21%).

Investimenti nel mattone: nonostante incentivi cala domanda immobili

Investire nel mattone è oggi la prima scelta dei risparmiatori italiani, poco fiduciosi verso il mondo delle azioni o dei titoli allettati da condizioni addirittura più favorevoli rispetto alla media europea. Infatti, dato il livello ancora basso dei tassi, è probabile che la via migliore resti l’acquisto finanziato da un mutuo, soprattutto nelle grandi città, dove gli affitti sono sempre più alti. Nel caso di stipula di un mutuo, inoltre, esiste il vantaggio di poter detrarre fiscalmente gli interessi passivi. Per queste ragioni il mattone è ormai riconosciuto da tutti come l’investimento rifugio per eccellenza. Inoltre ciò che dovrebbe spingere verso l’alto il mercato immobiliare alcuni elementi, tra cui l’andamento problematico delle borse, soprattutto in questi ultimi periodi, e, in generale, delle forme di investimento alternativo, l’esiguità del mercato della locazione ed il fatto che i rendimenti da locazione risultano essere competitivi rispetto ai rendimenti finanziari. Una limitazione è data invece dal fatto che, normalmente, i mutui al 100% sono concessi solo per l’acquisto o la costruzione della prima casa. Nel caso di seconda casa, l’importo massimo finanziabile torna ad essere pari ad un massimo dell’80%.

Crisi fondi comuni: a gennaio solo 19 miliardi

Una raccolta negativa per 19 miliardi in un solo mese è il risultato peggiore registrato storicamente dall’industria dei fondi comuni. Anche il patrimonio ha segnato il passo, scendendo a 538 miliardi e registrando un decremento del 5,5% rispetto a dicembre 2007. Cosa può aver contribuito a questa situazione negativa? A gelare la raccolta di gennaio ha sicuramente contribuito il pessimo andamento dei mercati finanziari, scesi in media del 15%. I costi spesso troppo elevati dei fondi obbligazionari, che con rendimenti mediamente al di sotto dell’inflazione non sono giustificati, spingono molti risparmiatori a cercare alternative. Inoltre le banche da mesi stanno dirottando i loro clienti verso prodotti (in primis le loro obbligazioni) che consentono agli sportelli di incassare commissioni di ingresso più ricche. Solo i fondi monetari, quelli usati per parcheggiare temporaneamente la liquidità, segnano un dato positivo (un modesto più 886,4 milioni di euro). Soffrono i fondi di diritto italiano (che perdono poco meno di 9 miliardi di euro), ma anche i “roundtrip” (i fondi creati all’estero da società italiane, con un saldo negativo fra raccolta e riscatti di 7,8 miliardi), e i fondi esteri (meno 2,7 miliardi). Se a questi dati si aggiungono i cali che hanno colpito le Borse nel mese di gennaio, si arriva a un patrimonio complessivo in calo dai 570,2 miliardi di dicembre agli attuali 538,6 miliardi.