La Cina aiuterà l’economia di Taiwan sua rivale storica

 La Cina , che teme gli effetti devastanti di questa crisi sul suo export, che per la prima volta dopo dieci anni sta segnando tassi di crescita inferiori al previsto, cerca di combatterla con tutte le armi a sua disposizione. Dopo aver promosso una politica di grossi aiuti statali per le sue imprese e per rilanciare le grandi opere infrastrutturali del paese, adesso sembra voglia aiutare anche le economie dei paesi vicini, colpiti più duramente dalla crisi economica. Oggi infatti il Governo di Pechino ha annunciato che andrà incontro alle richieste di aiuto arrivate da Taiwan, suo rivale politico storico. I rapporti tra Cina e Taiwan, separati dalla fine della guerra civile cinese nel 1949, sono però migliorati da quando a maggio si è insediato il presidente taiwanese Ma Ying-jeou. Lunedì scorso le due parti hanno aperto le tratte a voli passeggeri quotidiani, nuove rotte marittime e collegamenti postali per la prima volta in 60 anni.

Capiamo le difficoltà che sta affrontando Taiwan e speriamo sinceramente di poter cooperare per superare la crisi finanziaria internazionale,

È attesa per domani la decisione di Taiwan sui limiti dei movimenti delle quotazioni: il Taiex Index è ancora in calo

 Taiwan annuncerà domani se ha intenzione di conservare uno stretto limite nei movimenti delle quotazioni, dopo che il governo ha avviato la ricerca di misure volte a stabilizzare i mercati durante la crisi finanziaria globale. Le decisioni possibili a questo riguardo sono due: continuare a rafforzare il limite del 3,5% sui prezzi delle azioni a un giorno, oppure andare a ristabilire il precedente tetto del 7%. Gordon Chen, portavoce della Taiwan’s Financial Supervisory Commission, ha annunciato che la decisione finale verrà presa nel tardo pomeriggio di domani (orario di Taipei).

Solamente due giorni fa il governo di Taiwan aveva fatto sapere di voler estendere l’utilizzo del suo National Stabilization Fund per poter sostenere il mercato per almeno un mese. I governi statunitense e inglese stanno attualmente provvedendo ad acquistare le partecipazioni bancarie, garantendo in tal modo i prestiti interbancari e immettendo liquidità nei mercati per evitare il collasso finanziario globale. Altre misure che sono state intraprese dal governo della nazione asiatica riguardano in particolare quello di dare maggiori garanzie per tutti i depositi bancari.