PIL Germania sostiene Borse Europee

 In un clima di sfiducia come quello che accompagna l’Euro grazie ai timori per la Grecia ogni buona notizia diventa ottima e la risposta dei mercati interessati è praticamente immediata. Atene ha ora un’ultimatum preciso; entro Giovedì bisognerà formare il Governo di Unità come previsto dal presidente in carica, altrimenti a metà giugno ci saranno nuove elezioni e probabilmente passeranno al comando i partiti anti-Europa con consecutiva uscita del Paese dalla Moneta Unica.

L’Eurogruppo non ha voluto parlare neanche lontanamente delle conseguenze relative a questa ipotesi. L’Euro potrebbe subire il colpo di grazia con l’uscita dell’area di un Paese che ha ricevuto aiuti per miliardi di euro e questo fallimento avrebbe ripercussioni finanziarie enormi visto che la sfiducia negli investitori potrebbe allontanare capitali importanti in favore di altri mercati (come quelli asiatici, in costante sviluppo nonostante le difficoltà).

Chi possiede le azioni Facebook pre-Ipo

 Mancano ormai soltanto quattro giorni all’Ipo più attesa dai tempi dell’approdo di Google sul Nasdaq nell’agosto 2006. Facebook scalda i motori e fa sognare investitori di tutto il mondo. Il principale azionista del famoso social network, il 28-enne Mark Zuckerberg, possiede il 28,4% che equivalgono a 533 milioni di azioni. Complessivamente il 70% capitale di Facebook prima dell’Ipo – pari a 1.319 milioni di azioni – è in mano a Zuckerberg e altri 11 top manager, tra cui anche altri co-fondatori, assieme ad un altro 36,1% di azioni classe A vincolate a un patto di sindacato.

Indicazioni negative su Ipo Facebook

 L’Ipo di Facebook è certamente il collocamento azionario più atteso dai tempi dello sbarco in borsa di Google. Tuttavia, dopo l’euforia iniziale dovuta anche all’ottimo momento dei titoli legati al web ma più in generale appartenenti al settore hi-tech (Apple docet), gli analisti finanziari iniziano a scorgere le prime nubi all’orizzonte a pochi giorni dallo sbarco ufficiale del social network sul listino azionario americano Nasdaq. Il roadshow di presentazione della società agli occhi degli investitori di tutto il mondo sta facendo emergere qualche dato poco incoraggiante rispetto alle precedenti valutazioni effettuate sia dal top management di Facebook che dalle banche d’affari.

Investire in Oro maggio 2012

 L’avvio verso il secondo semestre del 2012 in corso continua a riservare sorprese ed anche sul mercato delle commodities si moltiplicano i dubbi e le incertezze.

Con gli USA che puntano ai target rialzisti, grazie anche all’IPO di Facebook ed all’ottimismo sullo sviluppo del settore hi-tech, tutte le preoccupazioni si riversano in Eurozona dove si continua a parlare di un’Euro diviso e della mancanza di un nucleo centrale in grado di gestire correttamente la moneta unica.

Le ripercussioni sul mercato dei cambi ha creato contrasti che ancora devono trovare soluzione, mentre sul mercato delle commodities gli investitori non riescono più a trovare “conforto”, dovendo comunque far fronte a problemi legati al passato.

Facebook in borsa non convince tutti

 Inizia ufficialmente il “roadshow” di Mark Zuckerberg per incontrare i potenziali investitori e convincerli sulla bontà dell’IPO ormai prossima. A New York, nello Sheraton hotel di Manhattan, è arrivato Mark a parlare ad una platea di 600 potenziali investitori per consolidare i suoi numeri e convincerli a partecipare all’IPO.

Le azioni di Mark verranno vendute tra 28 e 35 dollari l’una per una raccolta complessiva di 13 miliardi di dollari ed un valore di capitalizzazione che, solo secondo alcuni, potrebbe arrivare anche a 140 miliardi di dollari. Questi i numeri dell’IPO dell’anno; sul Nasdaq non vi sono stati altri media quotati come questo, anche se non tutti sono convinti del potenziale del social network.

Target price Facebook secondo analisti finanziari

 Ieri è iniziato il roadshow di Facebook, una tournee che porterà il famoso social netowork a contatto con il gotha della finanza mondiale allo scopo di ottenere l’appoggio dei grandi investitori internazionali. Ieri c’erano oltre 500 investitori, ma anche parecchi curiosi, all’ingresso dell’Hotel Sheraton di Manhattan a New York. Poi è arrivato Mark Zuckerberg, 28 anni, co-fondatore che ricopre anche la carica di chief executive officer. Il roadshow proseguirà in altre metropoli americane, come San Francisco, Boston e Chicago.

Tesoro USA scende al 63% di AIG

 Sono passati ormai circa quattro anni dal crack di Lehman Brothers, ma l’eredità della crisi finanziaria peggiore dai tempi della Grande Depressione non è andata persa. In particolare, il governo degli Stati Uniti continua a tentare di rientrare dai costi di salvataggio, che si erano resi necessari per evitare il tracollo del sistema finanziario più grande di tutti i tempi, e per questo ritenuto too big to fail, ma anche delle grandi industrie come la General Motors.

Rbs rimborsa gli aiuti di stato

 Il colosso finanziario Royal Bank of Scotland, un tempo la maggior banca europea, restituirà entro fine maggio 75 miliardi di sterline ricevuti dallo stato britannico nel bel mezzo della recente crisi finanziaria. Rbs resterà ancora saldamente in mano pubbliche, ma soprattutto non distribuirà alcun dividendo per almeno un altro anno. Il ceo di Rbs, Stephen Hester, ha dichiarato a chiare lettere che non sarà distribuita alcuna cedola né ci saranno ulteriori segnali di normalizzazione societaria. Royal Bank of Scotland è controllata al momento per l’82% dal Tesoro britannico.

Ipo Facebook inferiore alle stime di Wall Street

 Cresce sempre di più l’attesa per la quotazione di Facebook in borsa. Il social network lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg (allora poco più che ventenne) e altri compagni di college, inizialmente progettato solo per gli studenti dell’Università di Harvard, continua nel suo percorso di avvicinamento al gotha della finanza mondiale. Lo scorso primo febbraio ha iniziato a presentare i documenti alla SEC per la quotazione al Nasdaq (simbolo: FB). L’Ipo dovrebbe avere inizio il 18 maggio prossimo, mentre lunedì prenderà il via il roadshow di presentazione agli investitori mondiali.

Nuovo amministratore delegato Wind

 Wind Telecomunicazioni ha annunciato la nomina di Maximo Ibarra come nuovo amministratore delegato. Il manager prenderà possesso del proprio ruolo con decorrenza dall’11 marzo 2012, fresco dell’esperienza della direzione della Business Unit Consumer della stessa compagnia telefonica. “Wind è una società giovane, innovativa e in rapida espansione” – ha commentato Ibarra subito dopo la nomina – “Sono lieto di esserne diventato l’amministratore delegato in un momento così significativo dal punto di vista della competizione”

Wind si contraddistingue, da sempre, per un servizio di qualità eccellente e per il miglior rapporto qualità – prezzo nel mercato” – ha poi aggiunto il manager – “Questo posizionamento verrà ulteriormente rafforzato in modo da continuare ad avere la migliore performance e una quota di mercato sempre in crescita. La nostra ambizione è quella di diventare l’operatore numero uno nel mercato Consumer in Italia e di crescere velocemente nel segmento Corporate”.

Rendimenti titoli di Stato Spagna in rialzo

 L’emissione di bond della giornata di oggi in Spagna ha visto ancora una volta risultati contrastanti che a fronte di una domanda sostenuta vede comunque rendimenti in aumento. L’emissione di oggi inizia con i bond  con scadenza 2015 che sono stati collocati per 979 milioni di euro ad un rendimento del 4,037%, in rialzo dal precedente 2,617%, con un bid-to-cover del 2,9 rispetto al precedente 2,4.

Seguono i bond con scadenza 2017, emessi per un importo complessivo di 764 milioni di euro ed un bid-to-cover di 3,7 (dal 2,7 precedente). Il rendimento di questi si attesta a quota 4,752%, in rialzo rispetto al precedente 3,565%. L’ultima tranche di collocamento riguarda l’emissione di bond con scadenza luglio 2017, emessi per un importo complessivo di 773 milioni di euro ad un rendimento del 4,969%, in rialzo dal precedente 3,696% per un bid-to-cover di 3.1.

Titolo STM consigliato da Goldman Sachs

 Buone notizie per STM. La società si è infatti vista incrementare il giudizio sul proprio titolo da parte di Goldman Sachs, che ha elevato la raccomandazione da neutral a buy (cioè, comprare) e da parte di Citigroup, da sell a neutral. Due “promozioni” sul campo che hanno conferito un po’ di ossigeno alle azioni di una società che nel corso dell’ultimo mese ha perso circa il 30% della propria capitalizzazione, come principale conseguenza della deludente vicenda ad oggetto la joint venture Ericsson.

Attualmente, i titoli STM sono quotati “a sconto” di circa 15 punti percentuali rispetto all’indice europeo. I giudizi delle due banche d’affari non sono comunque portatori di grandissime novità in merito al target price, anzi. Goldman Sachs ha infatti abbassato l’obiettivo di prezzo da 7,50 euro a 6,30 euro. Citigroup ha proceduto in una simile scelta, contraendo tuttavia di minore significatività il target price, e portandolo da quota 4,60 euro a quota 4,30 euro.

Facebook sbarca al Nasdaq il 18 maggio 2012

 Ormai manca soltanto l’ufficialità, ma praticamente tutte le agenzie di stampa stanno battendo la notizia relativa al giorno del debutto in borsa del social network più famoso al mondo. Facebook dovrebbe sbarcare al Nasdaq il prossimo 18 maggio 2012, dopo un roadshow di 8-9 giorni che dovrebbe iniziare lunedì prossimo e coinvolgere in prima persona il fondatore dell’azienda Mark Zuckerberg. Tuttavia, secondo quanto affermato dall’edizione online del Wall Street Journal, le scadenze potrebbero ancora slittare di uno o due giorni. Il percorso di avvicinamento alla borsa dei titoli tecnologici Nasdaq sembra ormai al punto d’arrivo.

Investire nel settore telecomunicazioni nel 2012

 Il settore delle tlc europeo continua a mostrare un andamento negativo e a fare peggio dell’indice Stoxx 600, che da inizio anno ha guadagnato più del 6% nonostante le continue turbolenze finanziarie legate alla crisi del debito degli stati sovrani della periferia europea. L’indice Stoxx Telecom ha perso il 5,7% dall’inizio del 2012, evidenziando tutte le difficoltà di un settore che sta soffrendo molto la recessione in atto in diversi paesi europei. Ad impattare negativamente sulle azioni del settore tlc sono il contesto poco favorevole ai consumi, la riduzione dei dividendi e le continue restrizioni regolamentari alle politiche commerciali delle compagnie.