Alleanza strategica Rockefeller-Rothschild negli USA

 Le due più grandi dinastie bancarie del mondo, con una storia nel mondo finanziario ultracentenaria, hanno deciso di unirsi in una partnership strategica per sbarcare sul mercato americano. Il fondo di investimento Rit Capital Partners, guidato da Lord Jacob Rothschild, ha annunciato l’acquisizione del 37% del capitale del gruppo di consulenza e gestione fondi della famiglia Rockefeller. Non si conosce ancora il controvalore dell’operazione, ma non dovrebbe essere inferiore ai 100 milioni di sterline. Attraverso questa alleanza si punta alla creazione di nuovi fondi di investimento e all’acquisizione congiunta di società di gestione fondi.

Titolo Facebook scende sotto 29$ al Nasdaq

 Non si ferma la discesa del titolo Facebook in borsa. Dal giorno della quotazione sulla piattaforma tecnologica Nasdaq, avvenuta venerdì 18 maggio 2012, il colosso dei social network ha perso continuamente terreno in un clima di forti polemiche per la gestione del collocamento che ha portato le autorità di controllo di borsa americane ad effettuare controlli approfonditi sull’Ipo della società di Menlo Park. Ieri il titolo ha chiuso con una perdita del 9,62% a 28,84 dollari per azione. Rispetto al prezzo dell’Ipo, cioè 38 dollari, il valore delle azioni Facebook è sceso del 32% circa nel giro di 7 sedute di borsa.

Bmw triplica produzione in Cina

 L’azienda tedesca Bmw (Bayerische Motoren Werke) vuole espandere le sue attività di produzione in Cina, inaugurando un secondo stabilimento nei pressi della città di Shenyang in Manciuria. L’obiettivo dell’azienda bavarese, guidata da Norbert Reithofer, è raggiungere una produzione di 400mila vetture nell’ex impero celeste. Bmw collaborerà con il suo partner cinese Brilliance, con il quale ha creato nel 2003 una joint venture con una quota del 51% a favore dell’azienda cinese e del 49% per Bmw. La fabbrica sarà una delle più moderne e “verdi” presenti al mondo.

Unicredit e Intesa SanPaolo vendono quota in Borsa di Londra

 Le due maggiori banche italiane, Unicredit e Intesa SanPaolo, hanno annunciato la cessione della propria quota detenuta nel London Stock Exchange Group, la società che controlla la borsa di Londra ma anche la borsa italiana, a seguito della fusione avvenuta nel 2007. Il titolo LSE Group è in forte calo quest’oggi, dopo la notizia dell’addio delle due big italiane. Unicredit collocherà 16,6 milioni di azioni ordinarie LSE, mentre invece Intesa SanPaolo collocherà la sua quota pari a 14,5 milioni di azioni.

Bilancio Vodafone 2011

 Vodafone ha chiuso il bilancio d’esercizio 2011 (con periodo fiscale terminato il 31 marzo 2012) con utili netti in forte calo. A pesare sulla tenuta dei conti della compagnia telefonica è stata soprattutto la cattiva contribuzione del mercato europeo, a sua volta trascinato al ribasso dalle prestazioni di Italia e Grecia. Nel medio termine, nonostante la crisi che sta coinvolgendo alcuni tra i principali mercati della società britannica, e nonostante l’agguerrita concorrenza di alcuni tra i principali ed emergenti competitors, Vodafone si attende una nuova crescita.

Nel dettaglio, la società fa sapere di aver chiuso l’esercizio 2011 con utile netto di gruppo in flessione del 12,7 per cento a poco meno di 7 miliardi di sterline, con utile adjusted per azione pari a 14,91 pence (in flessione di 11 punti percentuali). I ricavi sono invece saliti dell’1,2 per cento a 46,4 miliardi di sterline, con Ebitda in flessione dell’1,3 per cento a 14,5 miliardi di sterline.

Piano Stati Uniti-Inghilterra per salvare le grandi banche

 Mentre l’Europa continua a fronteggiare la crisi dei debiti sovrani e la probabile uscita della Grecia dall’unione monetaria, il fronte anglosassone costituito da Stati Uniti e Gran Bretagna sta lavorando per rafforzare le linee di difesa in caso di fallimento delle grandi banche. La Bank of England, la Financial Services Authority e la Federal Deposit Insurance Corporation stanno implementando un piano d’emergenza per proteggere le big del credito nel caso in cui avvenisse un clamoroso tracollo di una delle sette più grandi banche dei due paesi, come Goldman Sachs e Barclays.

Facebook in borsa dettagli ufficiali

 Se da un lato la discesa in Borsa di Facebook non è andata esattamente come si era previsto, dall’altro non si può certo dire che il collocamento sia stato negativo.

Il colosso dell’hi-tech, che si è presentato sul Nasdaq con una quotazione record, ha ricevuto sul subito una quantità di domanda notevole; poco dopo il collocamento le azioni sono letteralmente schizzate al rialzo ed i 38 $ iniziali sembravano fin pochi rispetto al top raggiunto, prossimo ai 45 dollari per azione.

Proprio nel momento di massima espressione dell’euforia ecco che il vento cambia direzione ed il mercato crolla sotto il suo stesso peso; il rialzo registrato dopo l’IPO ha spinto molti investitori a liquidare buona parte della propria posizione sul mercato per iniziare ad incassare i profitti dell’ottimo investimento appena registrato.

Borsa di Londra triplica profitti 2011

 Nonostante la crisi dell’euro e le continue tensioni sui mercati finanziari globali, il London Stock Exchange ha chiuso l’esercizio 2011 con un utile netto triplicato e forte crescita delle revenue. A trainare i conti della borsa di Londra è il listino milanese, che ha più che raddoppiato la revenue dei depositi solitamente overnight delle banche della Penisola. L’utile operativo del gruppo è cresciuto del 30%, la revenue del 10%, mentre l’utile netto è più che triplicato a 522 milioni di sterline, considerando anche gli effetti dell’acquisizione del Footsie.

Rischio derivati JP Morgan da 100 miliardi

 Lo scandalo relativo alle attività di trading sui derivati, che è costato finora a JP Morgan una perdita da oltre 2 miliardi di dollari in sei settimane, potrebbe essere soltanto una piccola falla in un sistema di operazioni sui prodotti finanziari derivati ben più complesso. Inoltre, sembra che il ceo della banca d’affari americana, Jamie Dimon, fosse a conoscenza delle strategie della divisione sotto accusa, vale a dire il chief investment office di Londra. Questo ufficio, guidato fino a pochi giorni fa dalla dimissionaria Ina Drew, avrebbe accumulato un portfolio da 100-150 miliardi di dollari in titoli ad alto rischio, come gli asset-backed securities (Abs).

Titolo Facebook nel giorno dell’IPO

 Facebook è sbarcato in borsa e subito sono iniziate le polemiche al punto che la società di controllo della Borsa Americana ha dovuto aprire un’inchiesta sull’IPO più importante del secolo. Il titolo Facebook è infatti sbarcato sul Nasdaq con 5 minuti di anticipo rispetto all’orario concordato e questo ha creato non pochi disagi. Da subito il titolo Facebook ha iniziato una importante salita fino a toccare i 45 dollari per azione ovvero 7 dollari in più rispetto al prezzo di collocamento fissato a 38 dollari per azione. Dopo una prima salita, come era prevedibile, il titolo è nuovamente sceso fino a raggiungere il prezzo di collocamento e questo è per far apprezzare l’IPO a tutti gli investitori.

Petrolio scende a Maggio 2012

 La differenza di prezzo tra il mercato dei “raffinati” (benzina e gasolio) ed il mercato finanziario legato al petrolio pure aumenta ancora dopo il crollo di quest’ultimo sul mercato USA. Nei mesi precedenti, nell’Eurozona è iniziata una fase di aumento dei carburanti dovuto unicamente ad accise applicate dai Governi in carica. Non esiste infatti una ragione “finanziaria” che possa giustificare l’aumento della benzina e del gasolio, ed anzi se il mercato “retail” seguisse il mercato finanziario allora quello che dovremmo registrare alle pompe sarebbe un drastico calo del prezzo al litro.

Il top assoluto annuale del 2012 è stato registrato tra la fine di febbraio scorso e la fine di marzo 2012; il prezzo del future legato all’andamento del Crude Oil si aggirava in prossimità dei 110 $ al barile e le aspettative degli analisti erano ancora fortemente rivolte a target rialzisti ambiziosi, che miravano al recupero dei livelli raggiunti con la precedente bolla speculativa.

Rendimenti titoli Spagnoli in rialzo

 Nuova seduta difficile per i mercati Europei; l’affondo è netto e Piazza Affari scende sotto ai livelli di emergenza sul FTSE-Mib, con il settore bancario che guida il ribasso e cede nella sola giornata di oggi (ancora da concludere) oltre il 4% del proprio valore.

In Spagna intanto il collocamento dei titoli di Stato si è concluso nella parte alta della forchetta dell’offerta; le previsioni del MEF erano comprese tra 1,5 miliardi di euro e 2,5 miliardi di euro e complessivamente sono stati emessi 2,494 miliardi di euro distribuiti su tre titoli distinti.

General Motors non investirà più in Facebook Ad

 A poche ore dallo sbarco definitivo in borsa, Facebook deve far fronte a un intoppo che potrebbe ledere in qualche modo l’immagine costruita nel corso del roadshow di avvicinamento alla quotazione ufficiale sul Nasdaq. Infatti, il colosso automobilistico americano General Motors ha deciso di non investire più negli Ad di Facebook. Il gruppo di Detroit, terzo maggiore advertiser negli Stati Uniti, avrebbe notato la poca capacità di influenzare le vendite degli Ad sul social network. Lo scorso anno GM aveva investito 10 milioni di dollari.

Facebook alza prezzo Ipo a 34-38 dollari

 Negli ultimi giorni erano emerse alcune perplessità sulla Ipo di Facebook, che sbarcherà sul listino tecnologico Nasdaq venerdì 18 maggio 2012. Il management del social network aveva evidenziato qualche lacuna nei ricavi pubblicitari nella versione cellulare, con una forte crescita degli utenti che non stava generando corrispondenti introiti. Inoltre, si parla da qualche giorno anche del possibile slittamento della finalizzazione dell’acquisto di Instagram da un miliardo di dollari. La domanda degli investitori istituzionali non stava soddisfacendo appieno rispetto alle previsioni iniziali.