Monti e la crisi

 Il premier Mario Monti è recentemente intervenuto nella conferenza stampa tenutasi al termine del vertice Ue, facendo il punto su quanto accaduto, sull’attuale situazione su cosa potrebbe accadere in futuro. “Abbiamo fatto alcuni errori, determinati soprattutto dal fatto di aver dovuto necessariamente lavorare nella fretta, ma non ho alcun motivo di pentimento o rammarico” – ha dichiarato il presidente del Consiglio, per poi soffermarsi sulle prossime mosse dell’esecutivo italiano.

Bilancio comune Eurozona

 Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha lanciato l’idea di istituire un ministero del Tesoro comune per l’intera area euro. Una figura che potrà emettere titoli pubblici, e agirà in modalità gestionale nei confronti di un bilancio comune, potendo altresì spingere gli Stati a varare le riforme strutturali attese in cambio di incentivi economici, e non solo. Il tutto, all’interno di un’anticipazione contenuta nel rapporto a firma dello stesso presidente, dal titolo “Verso un’autentica unione economica e monetaria”, che dovrebbe guidare la creazione della nuova Unione Monetaria fino a dicembre.

Debole ripresa 2013 – Bankitalia

 Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha descritto il 2013 come un anno di lenta e lieve ripresa. Una inversione di tendenza rispetto alla recessione, che tuttavia si contraddistinguerà per una generale debolezza. Vediamo quali siano state le dichiarazioni del governatore dell’istituto banchiere centrale che, commentando gli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale, ha colto l’occasione per tracciare il futuro di breve, brevissimo termine, dell’economia e della finanza tricolore.

Dichiarazioni BCE anti-crisi

 La Banca Centrale Europea ha pubblicato il suo periodico bollettino mensile nel quale ha avuto modo di registrare i “progressi rimarchevoli nella correzione del costo del lavoro”, e sottolineare come “per aumentare la competitività dei Paesi dell’Eurozona più colpiti dalla crisi occorrono riforme incisive dei mercati del lavoro e dei beni e servizi”. L’istituto guidato da Mario Draghi si è poi soffermato sulle riforme strutturali, “altrettanto essenziali del risanamento dei conti pubblici e delle misure tese a migliorare il funzionamento del settore finanziario”.

Rischi Eurozona 2013 – Draghi

 L’Eurozona si riprenderà, ma sul futuro dell’area rimangono rischi evidenti. Ad affermarlo è stato il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nel suo previsto intervento all’Europarlamento, sottolineando come “la rivitalizzazione del credito è cruciale per la ripresa”. Il numero uno della Bce rende inoltre merito ai progressi compiuti nella strada della comprensione e della prevenzione dei rischi sistemici. Un colpo al cerchio e uno alla botte per quanto riguarda la Grecia, che sta compiendo importanti sacrifici, ma deve fare ancora di più.

Stime crescita Cina e Asia tagliate

 La Banca Mondiale ha rivisto le stime di crescita previste per la Cina e l’Asia. Escludendo il Giappone, la crescita dell’intero continente si fermerà nel 2012 al 7,2% (rispetto al precedente 7,6%), a causa proprio del taglio della stima sulla crescita Cinese, rivista dal 9,2% del 2011 al 7,7% attuale.

Queste proiezioni sono circondate da considerevoli incertezze e una varietà di rischi continua ad aleggiare sull’economia regionale e globale

Aiuti a Grecia in dubbio

 Per la Grecia il tempo sembra essere proprio finito. Nonostante le dichiarazioni del premier Samaras, che nella giornata di venerdì aveva lanciato un chiaro appello, affermando che senza nuovi supporto finanziari da parte della troika la liquidità presente nelle casse di Atene sarebbe andata esaurita entro il mese di novembre, sembra proprio che la Penisola ellenica non potrà disporre di alcun nuovo sostegno oltre a quelli già goduti nel recente passato, né nuovi allungamenti temporali, né altri sconti di varia antura.

Recessione Grecia per il sesto anno consecutivo

 Nuovo record in vista per la Grecia. Peccato solo che si tratti di un traguardo estremamente negativo, visto e considerato che Atene si accinge a vivere, nel 2013, il suo sesto anno consecutivo di recessione economica, con una contrazione del livello di produttività interna lorda che si aggira intorno al 3,8 per cento, e un rapporto deficit / pil al 4,2 per cento. Il debito pubblico dovrebbe invece fermarsi a quota 346,2 miliardi di euro, pari al 179,3 per cento del prodotto interno lordo. Per quanto invece concerne l’avanzo primario, l’attuale manovra finanziaria punta a un traguardo dell’1,1 per cento.

Quali rischi per l’economia tedesca con lo spread elevato

 L’aumento del valore dello spread di Italia e Spagna è senza dubbio deleterio per le già fragili casse statali dei due paesi della periferia europea e un ottimo modo per Berlino per finanziarsi sui mercati internazionali con tassi irrisori prossimi allo zero. I vantaggi per la Germania e per le sue aziende sono evidenti. Il governo tedesco colloca debito pubblico con interessi nulli o addirittura negativi (cioè si fa pagare per emettere i titoli di stato!), mentre le grandi imprese collocano bond con importi miliardari a tassi molto bassi.

Aiuti Ryanair, Meridiana cancella voli

 Una nuova fase della battaglia sui cieli nazionali è appena partita. A scagliare la pietra è il gruppo Meridiana Fly Air Italy, che in una nota denuncia chew “l’utilizzo dei contributi locali erogati dagli aeroporti ad alcuni vettori low cost avviene in modo non trasparente” e annuncia che procederà all’avvio di una fase di “verifica dettagliata delle condizioni competitive presenti presso ogni singolo aeroporto”. Qualora la compagnia ritenta di aver rilevato delle distorsioni, prosegue la nota, “provvederà alla interruzione immediata della programmazione”.

Downgrade Spagna non così vicino

 La Spagna non è poi così vicina al downgrade. Ad esserne convinta è una delle principali agenzie di rating del mondo, Fitch, che avverte: se il Paese iberico domanderà aiuti finanziari, a quel punto potrebbe non essere inevitabile procedere a un taglio del rating di merito del debito. Rimane ora da comprendere quanto, effettivamente, le finanze pubbliche spagnole siano capaci di reggere con le proprie forze all’impatto della crisi economica finanziaria della seconda parte del 2012, e quante possibilità, invece, vi siano di ricorrere al fondo Salva Stati.

Eurozona unita a tutti i costi

 Povertà mai sperimentata prima. È questa la previsione che ha formulato il ministro delle finanze greco, Yannis Stournaras, a chi gli domandava cosa sarebbe accaduto in caso di uscita della Grecia dall’Eurozona. Una profezia tetra, accompagnata dalla conseguente affermazione secondo la quale occorrerà fare tutto quanto è possibile per “rimanere sotto l’ombrello dell’euro”, considerato – appunto – l’unico salvataggio se il Paese non vuole affrontare una povertà record, che gli ateniesi non hanno mai provato nella loro storia.

Economia cinese in rallentamento

 L’economia cinese continua a rallentare. Ne consegue una ancor più accentuata preoccupazione su scala internazionale, poiché proprio la locomotiva asiatica aveva consentito all’economia internazionale di potersi reggere in piede nel periodo più profondo della crisi. Ma cosa accadrà ora che anche la Cina non è più la stessa, e sembra esser costretta a fare i conti con una bilancia commerciale sempre più deteriorata?