Fiat rimane in Italia: voi ci credete?

 Fiat rimane in Italia. Almeno, per ora. L’amministratore delegato del gruppo auto ha infatti annunciato che l’azienda ha intenzione di rimanere all’interno dei confini nazionali, privilegiando pertanto l’export e programmando investimenti da realizzare “solo con la ripresa”. Il tutto, a margine di una negoziazione durante oltre cinque ore, nelle quali l’esecutivo da una parte, e il management dell’azienda torinese, hanno avuto modo di parlare sulle intenzioni di rimanere o meno sul territorio tricolore.

Alla fine delle cinque ore di colloquio è arrivato un comunicato congiunto in cui la società guidata da Sergio Marchionne ha ribadito la propria intenzione di salvaguardare la propria presenza sul mercato italiano grazie alle esportazioni negli Stati Uniti e in altre aree al di fuori del continente europeo.

Eni verso investimenti ecoenergetici

 Eni vuol rendere la raffineria di Venezia il primo caso al mondo di riconversione ecoenergetica di un impianto tradizionale. Una struttura che – grazie all’impiego di 100 milioni di euro – potrebbe pertanto diventare la capostipite di una serie di “bioraffinerie” finalizzate alla produzione di carburanti innovativi e di elevata qualità. Ad illustrarlo è stato il management della società dinanzi a istituzioni e organizzazioni sindacali, in una riunione nella quale sono state evidenziate le caratteristiche della tecnologia ecofining, sviluppata e brevettata interamente all’interno delle strutture Eni.

Aumento capitale Rcs rinviato

 Rcs non decide l’aumento di capitale ma, prendendo tempo, conferma le buone indiscrezioni sulla validità del suo nuovo management. Potrebbe essere questa, in estrema sintesi, la conclusione cui è possibile giungere a margine della riunione degli azionisti sindacati, che ha permesso di giungere a un primo faccia e faccia con il nuovo amministratore delegato della società, Pietro Scott Jovane, che secondo alcune fonti informative interne si sarebbe svolto in una atmosfera serena e, soprattutto, con un’impressione positiva sul nuovo manager.

Daimler stima calo utili

 La crisi del mercato auto non riguarda esclusivamente i lidi italiani, ma è in grado di produrre incisivi effetti negativi anche nel più maturo panorama tedesco. La Daimler, infatti, per voce del suo presidente Dieter Zetsche, ha dichiarato che quest’anno “gli utili della Mercedes saranno inferiori a quelli dell’anno precedente”, quando la compagnia riuscì a realizzare un utile di 5,2 miliardi di euro. Cerchiamo allora di comprendere come si evolverà la stagione per uno dei protagonisti internazionali nel mondo delle quattro ruote.

Mps riduce le esternalizzazioni

 Le principali sigle sindacali rendono noto che il management dell’istituto di credito Monte dei Paschi di Siena avrebbe ridotto le esternalizzazioni di personale da 2.300 unità a 1.600 unità. Una decisione che è stata accolta favorevolmente dai rappresentanti dei lavoratori dell’istituto bancario, ma che tuttavia non distoglie l’attenzione dalle conseguenze di quanto sta accadendo all’interno dei piani alti dell’azienda di credito toscana. Cerchiamo pertanto di comprendere cosa potrà accadere ai lavoratori di Mps in questo nostro breve approfondimento.

A quale prezzo comprare azioni Generali

 Il titolo Generali Assicurazioni, che ha come codice di negoziazione di borsa “G”, sta guadagnando oggi lo 0,94% a 11,86 euro. Negli ultimi giorni il Leone di Trieste è stato interessato da forti vendite, che comunque vanno inquadrate come probabili realizzi a seguito del poderoso rally estivo che ha portato il titolo a toccare quota 12,9 euro lo scorso 12 settembre. Dal minimo del 24 luglio di 8,43 euro, le azioni Generali sono salite del 53%. Nelle ultime sette sedute, però, il titolo ha perso circa il 10%.

Piazza Affari tenta il rimbalzo dopo quattro giorni di vendite

 Dopo ben quattro sedute consecutive all’insegna delle vendite, Piazza Affari torna a mostrare il segno più. Dopo tre ore e mezza di contrattazioni l’indice azionario FTSE MIB guadagna lo 0,7% a 15.940 punti. Dopo aver raggiunto il livello più alto da fine marzo scorso a 16.695 punti, lo scorso 14 settembre, è partito un forte ribasso delle quotazioni che ha riportato l’indice in area 15.700 punti per una perdita vicino al 5% nel giro di cinque sedute.

Titolo Mediobanca promosso da Ubs

 Dopo la presentazione dei dati di bilancio relativi all’esercizio 2011/2012 chiuso a fine giugno scorso, il titolo Mediobanca è finito nuovamente sotto i riflettori ma soprattutto è diventato oggetto di analisi di banche d’affari e broker per nuove valutazioni. Stamattina la banca svizzera Ubs ha deciso di incrementare il target price a 4,1 euro dal precedente prezzo obiettivo di 3,5 euro. La promozione giunta da Ubs ha spinto al rialzo il titolo Mediobanca, che stamattina guadagna l’1,57% a 4,14 euro. I prezzi sono finora saliti fino a toccare un top intraday a 4,17 euro.

Acconto dividendo Eni 2012 a 0,54 euro

 Il consiglio di amministrazione di Eni ha deliberato un anticipo sul dividendo 2012 a 0,54 euro. Il Tesoro italiano e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) incasseranno rispettivamente 85 e 537 milioni di euro rispetto ai 2 miliardi di euro complessivi disposti dal cda. Ieri a Piazza Affari le azioni del Cane a Sei Zampe hanno mostrato un andamento negativo, che ha portato ad una chiusura in ribasso dell’1,08% a 18,24 euro. Sette giorni fa, invece, il titolo Eni era salito fino a 18,7 euro, sui livelli più alti da agosto 2008.

Heineken compra birra Tiger

 La Heineken, la compagnia olandese tra i leader mondiali nella produzione di birra, ha appena concluso una importantissima operazione strategica societaria che ha condotto il management a portare a casa l’8,6 per cento della Apb, la holding che controlla il processo di produzione della Tiger beer, salendo così a più del 50 per cento del capitale. Una mossa valutata intorno ai 740 milioni di euro, che permetterà al player nord europeo di potersi espandere con maggiore facilità anche all’interno del mercato asiatico.

Concordato preventivo Acqua Marcia

 Acqua Marcia intraprende la strada del concordato preventivo. La società, riconducibile alla famiglia Caltagirone, ha infatti chiuso il bilancio 2011 con un risultato negativo in grado di spingere il volume del patrimonio netto in negativo per più di 60 milioni di euro. Ne è conseguita l’apertura della strada che conduce al Tribunale, dove verrà cercato di trovare un accordo utile per formalizzare il concordato preventivo. Ad esser rinnovato, dopo l’uscita di scena del vecchio management, è stato anche il collegio sindacale in carica.

Utile Mediobanca esercizio 2011/2012 crolla del 78%

 Mediobanca ha comunicato da poco i risultati dell’esercizio 2011-2012 terminato lo scorso 30 giugno, evidenziando un calo dei profitti netti del 78,1% a 80,9 milioni di euro. Ad impattare negativamente sui dati di bilancio sono state le svalutazioni in portafoglio per un totale di 573 milioni di euro. Nel quarto trimestre a Piazetta Cuccia hanno dovuto fare i conti con una perdita di 24 milioni di euro. Il titolo in borsa, che stamattina guadagnava quasi il 4%, ha invertito bruscamente la rotta e attualmente perde il 3,31% a 4,086 euro, posizionandosi poco sopra il minimo di giornata posto a 4,076 euro.