La Consob prosegue nella semplificazione regolamentare

 La Consob è davvero molto attiva in questi ultimi tempi e sta puntando con decisione a una maggiore semplificazione dei regolamenti di borsa: ecco spiegato l’avvio della seconda fase del progetto iniziato dalla stessa commissione, il quale prevede di rendere più agevole l’ambito in questione. Di cosa si tratta esattamente? Già nel corso del mese di gennaio era stato fornito un parere positivo a un primo pacchetto di misure. Si è poi arrivati a questa seconda fase, annunciata dal presidente Giuseppe Vegas giusto due mesi fa, con la consultazione che durerà all’incirca una trentina di giorni, con la conclusione vera e propria che è prevista per il prossimo 23 aprile.

La cedola bassa di Intesa è un investimento per il futuro

 Anche gli azionisti si sono dovuti arrendere al fatto che l’ultima cedola messa a disposizione da Intesa Sanpaolo non è delle più esaltanti (cinque centesimi di euro per la precisione), ma lo stesso istituto di credito ha voluto spiegare il significato e le conseguenze di una scelta simile: secondo quanto affermato, infatti, da Andrea Beltratti, il quale altro non è che il presidente del Consiglio di Gestione, l’importo in questione, il quale sarà distribuito nel corso di quest’anno e facendo riferimento all’esercizio del 2011, è un investimento che non renderà nell’immediato per quel che concerne la crescita e i dividendi stessi, ma soltanto in futuro. Lo stesso Beltratti, poi, ha aggiunto come tutto il resto sarà invece investito nuovamente in azienda con un obiettivo sempre in primo piano, vale a dire quello della crescita.

Standard & Poor’s considera l’Italia un rischio per l’Euro

 Dure le parole di Moritz Kraemer in una giornata tinta di rosso per le borse Europee; l’analista dell’agenzia di rating Standard & Poor’s non si risparmia e non ha dubbi sulla posizione dell’Italia nell’Eurozona. Il Bel Paese “resta nell’occhio della tempesta” fa’ sapere il responsabile dell debito sovrano di S&P, cambiando ancora una volta l’opinione generale sulla zona euro.

Se in Europa si cominciava a pensare alla ripresa dopo il successo dello swap di Atene e l’approvazione degli aiuti alla Grecia, le agenzie di rating rimescolano le carte parlando dell’Italia come il maggior rischio per l’Eurozona (così come prima lo era, appunto, la Grecia). Gli analisti si esprimono duramente anche verso la BCE stessa:

OPA Menarini su banca MPS

 Secondo quanto affermato da Milano Finanza, la famiglia di industriali farmaceutici Menarini avrebbe avanzato un’offerta alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena per poter rilevare il 4% della Banca. La Fondazione, come noto, sta attraversando una fase di ristrutturazione che la condurrà a cedere fino al 15% del capitale sociale dell’istituto di credito nel medio e nel lungo periodo, attraverso diverse tranche che riguarderanno una fetta pari ad almeno 7 punti percentuali nel corso dei prossimi mesi.

Ristrutturazione debito Premafin in approvazione

 Si è finalmente sbloccato lo scenario che ruota intorno alla ristrutturazione del debito di Premafin. Il “merito” andrebbe attribuito alla decisione di Unipol di incrementare a quota 225 milioni di euro l’importo del bond convertendo e la disponibilità a sottoscriverlo fino a complessivi 75 milioni di euro. In creditori del debito Premafin hanno espresso il proprio assenso di massima alla transazione, rappresentata dalla proposta di ristrutturazione da 368 milioni di euro presentata da Unipol nell’ambito del maxi piano di integrazione con Fondiaria Sai, in un contesto che è ancora ben lungi dal potersi definire privo di nubi e ostacoli realizzativi.

Bernanke avverte l’Euro: crisi non è finita

 Altra seduta difficile sulle Borse Europee; il ribasso iniziato dal top del 19 Marzo ha subito un’accelerazione durante la giornata di ieri, che ha visto il FTSE-Mib tornare al di sotto di quota 17000 per poi chiudere la giornata in prossimità di 16700 punti, dopo un bottom a 16617.

Le tensioni sulle banche si riversano sulla giornata di oggi, che registra fin dalla prima ora una negatività prossima all’1.50%. Il settore bancario cede in totale l’1.65% al momento e tra le blue-chips troviamo Mediobanca in fondo al listino con una perdita del 2.48% seguita da Banco Popolare (-2.24%) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-1.73%). Meglio Intesa SanPaolo ed Unicredit, che al momento oscillano intorno ad una perdita di 1.70%.

Ricordiamo che nella giornata di oggi si chiudono le sottoscrizioni per il BTP Italia che nei primi giorni hanno sfiorato i 6 miliardi a fronte di un’emissione massima di soli 2 miliardi di euro. Nonostante questo dato estremamente incoraggiante lo spread sul decennale si allarga nuovamente e sale sopra a quota 300 sfiorando per poco tempo i 315 punti di differenziale.

Andamento titolo Maire Tecnimont dopo bilancio 2011

 Maire Tecnimont (codice di borsa: MT), player internazionale attivo nel settore engineering, main contracting e licensing di tecnologia, ha chiuso il bilancio 2011 con una perdita netta di 296,4 milioni di euro rispetto all’utile di 62 milioni del 2010. Hanno impattato negativamente sui conti i risultati di alcune commesse in Sud America. E’ risultato negativo anche il margine operativo lordo (Mol) per 305 milioni di euro, mentre a fine 2010 il Mol era stato positivo per 133 milioni.

Bilancio Saras 2011 in perdita

 Saras (codice di borsa: SRS), società italiana di raffinazione del petrolio guidata dalla famiglia Moratti, ha chiuso l’esercizio 2011 con una perdita netta adjusted di 17,7 milioni di euro. Rispetto al 2010 c’è stato, quindi, un miglioramento visto che dodici mesi prima la perdita si era attestata a 43,9 milioni di euro. Crescono, invece, i ricavi: il giro d’affari del gruppo è aumentato del 28% a 11,04 miliardi di euro dai precedenti 8,62 miliardi. L’incremento del fatturato è dovuto soprattutto al miglioramento nel ramo d’affari “raffinazione e marketing”.

Risultati Acea esercizio 2011

 L’ultima nota di Acea, la nota multiutility romana, ha messo in luce la situazione finanziaria della compagnia nell’intero arco temporale del 2011: in particolare, sono emersi dati contrastanti, come ad esempio il calo dell’utile netto (passato da 92 ad 86 milioni di euro nel giro di un anno), il leggero rialzo dei ricavi complessivi e del margine operativo lordo e la crescita della posizione finanziaria netta grazie ad altri 122 milioni di euro. Il numero uno del gruppo, Giancarlo Cremonesi, ha voluto sottolineare soprattutto la solidità economico-finanziaria che è risultata in questo caso, senza dimenticare la validità delle scelte di investimento che sono state realizzate.

Dividendo Indesit fissato a ventitre centesimi

 Che 2011 è stato per la Indesit Company? Il consiglio di amministrazione della società marchigiana, la ex Merloni Elettrodomestici per intenderci, si è riunito proprio nel corso della giornata di ieri per approvare il bilancio relativo allo scorso anno; i dati in questione erano comunque già stati comunicati un mese fa ed avevano messo in luce delle tendenze piuttosto precise, in primis il mantenimento della redditività su livelli buoni e migliori rispetto al passato, senza dimenticare la posizione finanziaria della compagnia di Fabriano, la quale è risultata sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2010. Di conseguenza, la stessa Indesit ha avuto la possibilità di mettere a disposizione degli azionisti un dividendo piuttosto interessante.

Telecom Italia Media aumenta le perdite 2011

 Telecom Italia Media (codice di borsa: TME), società del settore media guidata da Giovanni Stella, ha chiuso il 2011 con una perdita di 83 milioni di euro, che risulta così in deciso aumento rispetto a quella registrata dodici mesi prima a 54,4 milioni. Ad impattare negativamente sui conti di TI Media sono state soprattutto la svalutazione dell’avviamento di MTV (13,6 milioni) e dell’operatore di rete (43,1 milioni). Il giro d’affari è sceso del 7,9% a 238,2 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo è cresciuto a 28 milioni da 14,8 milioni. Peggiora il risultato operativo a 87,4 milioni di euro da 46 milioni.

Snai peggiora risultati 2011

 Risultati in peggioramento per Snai nel corso del 2011. Stando a quanto affermato dalla società, infatti, la perdita netta d’esercizio ha raggiunto la soglia dei 40,3 milioni di euro, contro i 32,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il gruppo ha inoltre ottenuto ricavi pari a 558,5 milioni di euro durante il 2011, contro i precedenti 566,9 milioni di euro nel corso dell’esercizio precedente, con una prima riga di conto economico rimasta sostanzialmente stabile su base annua.

Previsioni titolo Banco Popolare dopo bilancio 2011

 Banco Popolare (codice di borsa: BP) ha chiuso il 2011 con una perdita netta di 2,25 miliardi di euro, che risente però della forte svalutazione degli avviamenti da 2,8 miliardi di euro relativi alla fusione con il Banco Popolare di Verona e Novara di 4 anni e mezzo fa. L’utile consolidato, prima delle rettifiche, è salito dell’86% a 574 milioni di euro. Tuttavia, agli azionisti non sarà corrisposto alcun dividendo, mentre la perdita di 2,18 miliardi della capogruppo con riserve di bilancio. L’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti ha evidenziato come nel 2011 sia stata rafforzata la solidità patrimoniale per raggiungere i target dell’EBA.

Mediaset, crollo degli spot tv

 Prime difficoltà del nuovo anno per Mediaset. Stando a quanto comunicato dalla società, infatti, gli spot tv sarebbero diminuiti dell’8,1%, andando in tal modo a inficiare la raccolta pubblicitaria. Ne consegue la distribuzione a Fininvest di dividendi significativamente inferiori rispetto a quanto effettuato lo scorso anno (45 milioni di euro contro i precedenti 150 milioni di euro) e il dover fare i conti con risultati negativi sul fronte della pay-tv, ancora in “rosso” per 68 milioni di euro.