Dove comprare azioni Facebook

 Dopo mesi di voci e indiscrezioni, Facebook ha finalmente rotto gli indugi, presentando la domanda di offerta pubblica iniziale alla Sec americana (l’equivalente della nostra Consob) e predisponendo un’operazione che dovrebbe consentire al social network si poter approdare sulla piazza azionaria statunitense entro pochi mesi. 

La decisione della società guidata da Mark Zuckerberg rischia di costituire la punta dell’iceberg borsistico del 2012: per dimensioni e per importanza, infatti, l’IPO di Facebook monopolizzerà l’attenzione nelle settimane a venire, fino alla data di sbarco in Borsa. Ma come partecipare a questa nuova era del social network? Come investire in Facebook, pur rimanendo in Italia? Come investire in azioni estere attraverso i vari intermediari a disposizione per tutti gli investitori nazionali?

Settimana decisiva per l’offerta pubblica iniziale di Facebook

 Sembra finita l’attesa per la tanto sospirata offerta pubblica iniziale di Facebook Incorporated: la settimana che comincia oggi dovrebbe essere decisiva in questo senso, anche se ormai se ne sta parlando da diverso tempo. La compagnia americana sta vagliando l’ipotesi di una valutazione compresa tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, nonostante le due fonti che hanno rivelato queste indiscrezioni abbiano preferito rimanere anonime. La tempistica potrebbe comunque cambiare da un momento all’altro, segno dell’incertezza che ancora regna sovrana. L’ipo in questione dovrebbe poi essere in grado di fornire i finanziamenti necessari per aiutare lo stesso social network a mantenere la propria espansione, oltre a fronteggiare la concorrenza delle principali rivali del web, vale a dire Google e Twitter.

FiomNetWork, nasce il Facebook delle tute blu

 Anche le tute blu si mettono decisamente al passo coi tempi e con i nuovi media. La Fiom ha annunciato infatti il lancio di FiomNetWork, il social network del lavoro, per il lavoro e per i lavoratori; trattasi, nello specifico, di una vera e propria piazza virtuale dove i lavoratori si potranno “incontrare”, confrontare, ma anche parlare dei loro diritti sia dentro, sia fuori dalle fabbriche.