Intesa Sanpaolo sigla un accordo con Intrum di tipo vincolante, per la gestione dei crediti deteriorati: la firma è arrivata ieri dopo il via libera ottenuto dal consiglio di amministrazione. Scopriamo insieme cosa prevede la partnership tra i due.

Intesa Sanpaolo sigla un accordo con Intrum di tipo vincolante, per la gestione dei crediti deteriorati: la firma è arrivata ieri dopo il via libera ottenuto dal consiglio di amministrazione. Scopriamo insieme cosa prevede la partnership tra i due.

Intesa SanPaolo presenta il suo piano industriale e nonostante una non molto positiva giornata per le Borse, riesce nonostante tutto a reagire bene, attutendo il crollo che ha colpito l’intero listino bancario. Nonostante le banche venete e la loro acquisizione l’utile della banca di Carlo Messina è più che positivo.

E’ stato raggiunto nella notte l’accordo tra Intesa Sanpaolo e i sindacati sulla gestione del personale derivante dall’acquisizione delle attività della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Ed i numeri per quanto alti sono stati considerati accettabili.

L’Antitrust ha il via libera ad Intesa SanPaolo per procedere all’acquisizione degli attivi e rami di azienda delle banche venete come da piano di salvataggio messo a punto. Decisione presa, sottolineano dall’ente, data la “comprovata mancanza di interesse all’acquisizione dei rami di impresa in oggetto da parte di altri operatori di mercato“.

Il piano di salvataggio delle banche venete non è mai stato ritenuto come privo di conseguenze per i dipendenti e man mano che si sbroglia la matassa i nodi vengono al pettine: saranno almeno 1000 le persone che da ottobre rimarranno senza lavoro.

Grazie al decreto varato dal Governo il salvataggio delle banche venete è ormai una realtà: Intesa Sanpaolo ha fatto sapere, attraverso un comunicato, che l’esito positivo dell’intera operazione è da considerarsi subordinato ad un percorso di approvazione del decreto senza ostacoli politici.

Lufthansa frena su Alitalia: è il direttore finanziario della compagnia Ulrik Svensson a smentire (per il momento, N.d.R.) ogni possibile interesse nell’acquisto della compagnia da parte dei tedeschi. Sulla stessa linea, per ora, anche Intesa Sanpaolo sebbene sembri che entrambi gli interlocutori siano più che altro restii a condividere solo mere ipotesi piuttosto che a svicolarsi del tutto.

Intesa Sanpaolo svaluta Atlante ma chiude il 2016 con un utile netto di 3,1 miliardi, in aumento del 13,6% rispetto a quello precedente. E’ stato reso noto infatti che nel trimestre tra ottobre e dicembre l’utile è salito a 776 milioni, rispetto ai 13 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

Una gestione sbagliata per la quale non si può far pagare i lavoratori. E’ questo in parole povere il commento che arriva dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ospite di “Radio Anch’io” su Rai Radio Uno in merito ad Alitalia.

Secondo quanto affermato dall’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, il proprio istituto di credito vanta una posizione patrimoniale estremamente solida e – pertanto – non necessita di alcuna ricapitalizzazione. In altri termini, e contrariamente a quanto accadrà per altre banche, Intesa Sanpaolo non sembra destinata a dover attraversare processi di aumento di capitale.
Il futuro della rete Telecom continua a far discutere, e il futuro dell’infrastruttura è attentamente al vaglio delle principali parti in causa. “Siamo favorevoli a vagliare tutte le opzioni di mercato; tutte le ipotesi di valorizzazione verranno esaminate con estrema attenzione ai possibili conflitti d’interesse dei soci industriali” – ha in merito affermato il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani.
Intesa Sanpaolo ha dato il via al “restyling” del proprio consiglio di gestione, con un voto unanime espresso per la nuova versione a 10 componenti. Gian Maria Gros-Pietro sarà il nuovo presidente del consiglio, mentre per Enrico Cucchiani è arrivata la conferma (ampiamente attesa) nel ruolo di consigliere delegato e chief executive officer. Suo vicario sarà Carlo Messina, chief financial officer e possessore delle deleghe alla Banca dei Territori.
Come era lecito attendersi, è Giovanni Bazoli il primo nome nella lista per il rinnovo del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, già depositata dalla Compagnia di San Paolo e da Fondazione Cariplo. I due maggiori azionisti, che insieme detengono il 15 per cento del capitale, proporranno pertanto la conferma dell’attuale presidente anche per il prossimo periodo 2013 / 2016, in sede di assemblea fissata per la data del 22 aprile 2013.
Negli Stati Uniti le banche americane hanno realizzato profitti record nel corso del 2012, tornando ai livelli pre-crisi. Rispetto al 2011 gli utili sono cresciuti del 19,3% a 141,3 miliardi di dollari. Il boom del 2006 è a portata di mano e potrebbe essere battuto già quest’anno, considerando il trend degli utili in crescita. E in Italia? La stagione dei bilanci per gli istituti di credito italiani si aprirà il 12 marzo con Intesa Sanpaolo. Al 30 settembre 2012 gli utili delle prime 10 banche italiane erano cresciuti complessivamente a 2 miliardi.