Bearn Stearns sull’orlo del fallimento e viene comprata da Jp Morgan. A chi toccherà adesso?

E’ di venerdì la notizia che la banca d’affari statunitense Bear Stearns è sull’orlo del fallimento: sono stati momenti di panico, con il titolo che perdeva il 40% e la metà del valore della quinta banca di investimenti degli Usa, 5,7 miliardi di dollari, bruciati. Sono subito arrivate in suo soccorso la Fed e Jp Morgan, che le avevano garantito fondi e prestiti così da prolungare la propria attività per altri 28 giorni. L’intervento avrebbe dovuto evitare crolli a catena sui mercati finanziari, reazione del resto inevitabile: le borse europee sono precipitate, per non parlare di quelle statunitensi.

Come era prevedibile la banca d’affari ha accusato l’alta esposizione nella concessione dei mutui subprime (non che vi fosse esposta più delle altre grandi banche statunitensi) e non una crisi di liquidità emersa nelle “ultime 24 ore” come ha cercato di far credere un amministratore delegato stuoito anche lui stesso alle parole che pronunciava. La crisi di Bear Stearns era annunciata già da parecchio tempo e si tratta di parecchi miliardi, di cifre che un prestito ponte può solo tamponare.


E alla Jp Morgan lo sapevano che un prestito avrebbe solo rimandato di un mese il fallimento; il prestito è stato fatto con un altro scopo: l’acquisizione. E’ di questa notte la notizia che Bear Stearn sarà acquisita da Jp Morgan per appena 236 milioni di dollari, con il beneplacito della Fed. Anzi la Fed fa di più che dare la propria benedizione all’acquisto: è sempre di questa notte la notizia del taglio dei tassi di sconto dal 3,5% al 3,25%, in attesa della riunione di martedi quando il costo del denaro potrebbe essere tagliato al 2% dal 3% attuale.

Jp Morgan pagherà in azioni (2 dollari ad azione) Bear Stearns ad un prezzo che dire “di svendita” è poco, del 93% inferiore rispetto al suo valore al momento della chiusura di venerdì.

Era già da qualche settimana che si aggiravano rumors di altre grandi perdite e di eccellenti fallimenti e puntuale è arrivato l’annuncio di crisi di liquidità da parte di Bear Stearns che ha scatenato il ribasso nei mercati finanziari e l’appetito di alcuni “avvoltoi”; ma ne seguiranno ancora altri? Bear Stearns in agosto ha iniziato ad avere i primi problemi con due suoi hedge funds e con molta probabilità altre banche le hanno prestato denaro, denaro che ora non riavranno, e sono ancora molte le banche che hanno accumulato debiti dovuti alla vendita di prodotti strutturati derivati.

Questa volta è toccato a Bear Stearns. Guardatevi intorno, chi sarà la prossima?