Il conto deposito permette al risparmiatore di ottenere una remunerazione per la propria liquidità sia attraverso vincoli di investimento che senza alcun vincolo. La soluzione base è rappresentata dai conti deposito non vincolati, definiti anche come depositi a risparmio libero sui quali viene pagato un interesse. Si tratta di conti con importanti differenze rispetto ai tradizionali conti correnti, in quanto nella maggior parte dei casi viene offerta solo la possibilità di prelevare o versare denaro. L’apertura di questi conti è possibile solo se si possiede già un conto corrente ordinario di appoggio.
Redazione
Cdp vuole raccogliere capitali dai fondi sovrani
Il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, ha evidenziato che il trend dei flussi di denaro vede l’Italia ai margini e lontana dalle mire dei ricchi fondi sovrani, che sono a caccia di investimenti nel vecchio continente. Bassanini ha ammesso che per l’Italia questo trend non è assolutamente una buona notizia, ma Cdp sta lavorando per cambiare la tendenza. Bassanini ci tiene a rilevare che Cdp ha buoni rapporti con tutti e che è pronta a lavorare “in sinergia con chi vuole investire, che si tratti di fondi sovrani o di aziende”.
Cosa sono i derivati finanziari
Al culmine della crisi finanziaria nel 2008 il famoso investitore Warren Buffet etichettò gli strumenti finanziari derivati come “armi di distruzione di massa”. L’Oracolo di Ohama in gran parte aveva ragione, visto che la più grande compagnia al mondo nel settore delle assicurazioni, cioè la AIG, stava quasi per lasciarci le penne e sarebbe collassata clamorosamente se non fosse stato per l’intervento risolutivo del governo americano che di fatto la nazionalizzò. AIG non stava bruciando denaro per errori nella gestione del business delle assicurazioni, bensì perché aveva esagerato in scommesse speculative azzardate in strumenti derivati, come ad esempio i credit default swap.
Cosa sono gli eurobond
In una fase molto “calda” per la crisi dei debiti sovrani e per la moneta unica europea – con gli investitori internazionali sempre più pronti ad alzare la guardia e a voltare le spalle all’Europa se non dovessero arrivare soluzioni concrete per arginare la crisi – molti policy makers tornano a spingere verso gli eurobond (o e-bond o stability bond), anche se resta inflessibile la posizione della Germania che, attraverso le parole del cancelliere Angela Merkel, ritiene questa ipotesi assolutamente inutile per risolvere la crisi dell’euro. Ma che cosa sono gli eurobond e come funzionano?
Migliori azioni da comprare a luglio 2012
In una fase caratterizzata da una grave crisi del debito su scala mondiale e da problemi economico-finanziari strutturali che minacciano di frenare la ripresa dell’economia per molto tempo, l’investitore ha grosse difficoltà nella ricerca di azioni da inserire nel proprio portafoglio per superare nel migliore dei modi questa complicata fase sui mercati finanziari. Il clima di scarsa fiducia e l’incertezza legata al destino della zona euro stanno allontanando sempre più gli investitori dal mercato azionario, in particolare da quello dei paesi europei indebitati e maggiormente sottoposti agli stress sui mercati.
Piano B di Salini in vista dell’assemblea Impregilo
L’assemblea degli azionisti di Impregilo, che si terrà il prossimo 12 luglio, deciderà se revocare o meno il consiglio di amministrazione del general contractor italiano. Il punto di partenza è costituito dall’accusa formulata dal costruttore romano Pietro Salini, che detiene il 29% del capitale azionario del general contractor, secondo il quale Impregilo opera nell’illegalità in quanto le partecipazioni in società concessionarie di autostrade non sono previste dallo statuto. Dalla parte opposta c’è la replica del gruppo Gavio, in particolare la risposta di Gian Maria Gros-Pietro.
Target Nokia tagliato da Nomura
Il broker giapponese Nomura ha deciso di abbassare il target price del colosso finlandese dei telefonini Nokia. Gli esperti della casa d’affari nipponica hanno deciso di tagliare il prezzo obiettivo a 2 euro da 3,2 euro per azione. Le forbici di Nomura su Nokia hanno praticamente tagliato del 60% il potenziale upside per il titolo, che continua a soffrire molto alla borsa di Helsinki. La quotazione di Nokia è attualmente sotto i 2 euro per azione e venerdì la chiusura del titolo alla borsa finalandese era stata negativa dell’1,33% con chiusura a 1,933 euro.
Eni acquisisce due blocchi esplorativi in Vietnam
Partenza negativa questa mattina per il titolo Eni alla borsa di Milano, nonostante la notizia dell’accordo per l’acquisizione di due blocchi esplorativi off-shore situati al largo delle coste del Vietnam nei bacini di Song Hong e Phu Khanh, nel Golfo di Tonkin. Il colosso energetico italiano ha firmato l’intesa con le compagnie KrisEnergy e Neon Energy. Secondo gli analisti del Cane a Sei Zampe, nel bacino di Song Hong – dove di recente sono state fatte scoperte molto importanti – è possibile che sia presente il 10% delle risorse di idrocarburi del Vietnam, in particolare di gas.
Alleanza tra Del Vecchio e Benetton nel mattone
Non accadeva ormai da almeno dieci anni. Due tra i più grandi nomi della Corporate Italia tornano a confezionare affari nel settore immobiliare, dopo le alleanze di fine anni ’90 e inizio 2000. Beni Stabili di Leonardo Del Vecchio e Banca Finnat della famiglia Nattino stanno per creare un’alleanza nell’immobiliare. Al centro del deal c’è Beni Stabili Property Service, sosietà appartente al gruppo Beni Stabili che è specializzata nella gestione di patrimoni immobiliari attraverso attività di property management e advisory.
Target price Facebook 40$ secondo Nomura
Il broker nipponico Nomura ha avviato oggi la copertura sul titolo Facebook, che si è quotato sul listino azionario americano Nasdaq lo scorso 18 maggio a un prezzo di collocamento fissato a 38 dollari per azione. Dal primo giorno di quotazione, però, è avvenuto un clamoroso calo del titolo che dai massimi di 43,1 dollari è sceso fino a 25,52 dollari, che al momento resto il minimo storico toccato lo scorso 6 giugno. Da allora il titolo Facebook si è ripreso e ieri ha toccato per la prima volta dal 25 magggio scorso quota 32,5 dollari.
Goldman Sachs consiglia di aprire posizioni short su S&P500
Ieri sera gli indici azionari americani hanno chiuso in forte calo, a seguito del downgrade effettuato dall’agenzia di rating Moody’s su ben 15 grandi banche di rilievo internazionale. Nel novero delle bocciature di Moody’s sono entrate anche le prime cinque banche statunitensi, ovvero Citigroup, Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan e Bank of America. Solo quest’ultima ha ricevuto un taglio del rating di un solo livello, mentre per le altre è avvenuto un downgrade di due notch. Tra le big bank a stelle e strisce, Morgan Stanley è quella che preoccupa di più.
Corte dei Conti accusa le agenzie di rating
Continua a tenere banco la diatriba tra la Procura della Corte dei Conti del Lazio e le tre principali agenzie di rating mondiali (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch), accusate di aver stilato rapporti “avventati” tra maggio e novembre 2011 sul debito pubblico italiano portando al paese un grave danno patrimoniale e finanziario. L’istruttoria dovrebbe essere conclusa entro fine anno, forse già entro Natale, e solo dopo potrebbe scattare la citazione a giudizio con l’ipotesi di danno erariale nei confronti dello stato italiano.
Rating 15 grandi banche mondiali tagliato da Moody’s
Ieri pomeriggio era circolata con insistenza la voce di un possibile downgrade di Moody’s su numerosi big del credito di caratura internazionale, tra cui banche americane, inglesi ed europee. Le borse europee avevano invertito la rotta dop una buona partenza, mentre a Wall Street avveniva addirittura una forte accelerazione ribassista che portava alla formazione di un bearish trend intraday molto solido per i principali indici azionari. Alla fine il Dow Jones chiuderà con un calo dell’1,96%, mentre l’S&P500 con una flessione del 2,23%. Poi è arrivata la notizia ufficiale: Moody’s ha bocciato 15 grandi banche mondiali.
Come far ripartire la crescita in Italia con il private equity
Secondo il parere di Innocenzo Cipolletta, eletto da poco presidente dell’associazione italiana del private equity e venture capital (Aifi), “i fondi di private equity oggi devono essere considerati uno strumento indispensabile anche per portare capitali esteri in Italia, una soluzione che deve essere favorita in tutti i modi per invertire la tendenza della fuga dall’Italia”. Gli scarsi investimenti in capitali di rischio stanno penalizzando oltremodo il sistema-Italia e in particolare le aziende del Belpaese, mentre le banche preferiscono speculare con il carry trade sui titoli di stato piuttosto che erogare prestiti a famiglie e imprese per far ripartire la crescita.