Cosa sta succedendo in Barclays?

 Cosa sta accadendo in Barclays? E perchè l’amministratore delegato e il presidente di una delle migliori banche del mondo si sono dimessi in maniera piuttosto repentina? Proviamo – grazie anche a un interessantissimo approfondimento condotto da Il Post – a cercare di rispondere a tutte queste domande, chiarendo alcuni dei principali dubbi che sono sorti negli ultimi giorni in merito a questa triste vicenda finanziaria.

Chi sono i mercati finanziari?

 Negli ultimi mesi, la croce e delizia degli stati d’animo degli italiani sono stati influenzati dai “mercati finanziari”. Ma cosa sono esattamente tali entità astratte? E, soprattutto, siamo sicuri che siano così “astratte” come sembra? La domanda, particolarmente complessa da riassumere in poche righe, ha trovato una recente risposta da parte del senatore del Partito Democratico Pietro Ichino, che sul suo blog ha provato a rispondere al tema, partendo dalle domande che erano state poste dal giornalista Michele Serra su La Repubblica del 19 giugno.

Come viene manipolato l’Euribor

 I mercati finanziari sono stati scossi da qualche giorno da un nuovo scandalo legato alla “finanza malata”, ovvero comportamenti opportunistici di manager e banchieri volti a lucrare denaro senza tener conto delle possibili conseguenze negative per l’economia reale, ovvero a discapito di famiglie, risparmiatori, imprese e governi. La manipolazione dei tassi interbancari è venuta a galla oggi, ma viene praticata ormai da anni. In base al dossier in mano all’americana CFTC (Commodity Futures Trading Commission), il tasso più manipolato è stato soprattutto l’Euribor. Si tratta del tasso interbancario di riferimento per l’area euro.

Come la speculazione attacca famiglie, governi e aziende

 Il recente scandalo del Libor, ovvero la manipolazione dei tassi interbancari alla City da parte delle grandi banche, è un altro tassello che va ad aggiungersi al grande mosaico della finanza malata che indirettamente provoca gravi danni economici a investitori, famiglie, governi e aziende. La finanza del XXI secolo è avvolta nell’opacità ed è diventata il vero burattinaio del mondo. Le grandi banche, soprattutto quelle anglosassoni, dominano i mercati e generano effetti spesso indesiderati all’economia reale. I prodotti maggiormente sotto accusa sono spesso over-the counter, ovvero non regolamentati.

Grecia deve uscire dall’euro secondo presidente IFO tedesco

 Hans-Werner Sinn, professore di Economia e Finanza Pubblica all’Università di Monaco di Baviera e presidente dell’istituto IFO, ha dichiarato che “l’uscita della Grecia dall’euro è sempre più vicina”. Secondo il professore tedesco, però, l’eventuale Grexit “non è un disastro per la zona euro e non certo per i greci”. In uno studio pubblicato su WirtschaftsWoche lo scorso 26 maggio, Sinn fa notare che in Germania si sta diffondendo sempre più un sentimento di insofferenza verso i paesi “cicala” dell’Europa periferica, in primis verso la Grecia.

Irlanda torna sul mercato dei bond

 Dublino torna a sorridere dopo circa due anni di inferno, schiacciata dal peso del deficit pubblico e di un settore bancario in macerie. Domani l’Irlanda tornerà sul mercato dei bond, dopo essere stata costretta ad abbandonare i mercati internazionali a seguito del piano di salvatagggio della troika, ovvero UE-FMI-BCE, da complessivi 85 miliardi di euro. Non accadeva da settembre 2010. Si tratterà però soprattutto di un test, visto che saranno emessi – come annunciato dall’agenzia per la gestione del debito (Ntma) – appena 500 milioni di euro di T-bills trimestrali.

Finlandia e Olanda vogliono bloccare lo scudo anti-spread

 Il nuovo meccanismo di stabilità europeo, ovvero l’ESM (European Stability Mechanism), non sembra avere la strada in discesa e rischia di diventare uno strumento controverso e non facilmente applicabile rispetto alla variabilità degli scenari sui mercati finanziari. Nonostante l’accordo raggiunto venerdì tra i leader dell’Eurogruppo, due paesi virtuosi del Nord Europa minacciano uno sgambetto all’euro e ai meno virtuosi stati membri della periferia europea. Infatti, Finlandia e Olanda hanno annunciato di essere pronte a bloccare l’acquisto di titoli pubblici sul mercato secondario da parte del fondo ESM.

Core Capital o Tier 1 Capital

 Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato diverse volte delle precarie situazioni in cui verterebbero alcuni istituti di credito nazionali e – soprattutto – internazionali, e sulla necessità di procedere alla ripatrimonializzazione degli stessi al fine di rispettare nel migliore dei modi le indicazioni diramate dall’Autorità bancaria europea.

Indice fondamentale dell’analisi sulla patrimonializzazione di una società quotata è l’indice Tier 1 capital (o Core capital o, in termini tricolori, “patrimonio di classe 1”). Come è possibile desumere dallo stesso nome dell’indicatore, il Tier 1 fa riferimento al solo capitale azionario e alle riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, escludendo pertanto dal “peso” patrimoniale gli elementi aggiuntivi non rientranti nello stretto recinto di ci sui sopra.

Scudo anti-spread approvato dall’Eurogruppo

 Stamattina all’alba i leader europei hanno trovato l’accordo necessario per il salvataggio della zona euro dopo 13 ore di trattative serrate, che avevano visto di fronte il blocco dei paesi periferici (appoggiati dalla Francia di Patrice Hollande) e quello dei paesi nordici (capitanati dalla Germania del cancelliere Anngela Merkel). La proposta italiana dello scudo anti-spread era stata bocciata più volte dai tedeschi, ma anche qualche esponente della BCE aveva fatto intendere che non era possibile concretizzare l’idea in quanto si infrangeva il mandato dell’istituto centrale europeo. Monti, appoggiato da Spagna e Francia, si è battuto con decisione fino all’ultimo.

Rendimento BTP 10 anni sale al 6,19% a giugno 2012

 Stamattina il Tesoro italiano è stato protagonista di una nuova emissione di titoli di stato, questa volta privilegiando il tratto medio-lungo della curva dei rendimenti attraverso il collocamento di BTP a 5 e 10 anni. Negli ultimi due giorni il Tesoro aveva emesso titoli a breve scadenza, quali i CTZ biennali (rendimento salito fino al 4,712%) e i BOT semestrali (rendimento volato fino a poco sotto il 3%). Il clima di nervosismo che si respira sui mercati, in concomitanza con l’inizio del vertice europeo di Bruxelles, ha influenzato leggermente anche l’asta odierna.

Rendimento BOT 6 mesi sfiora 3% a giugno 2012

 Stamattina è avvenuta l’asta dei Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza semestrale, in un clima di forte incertezza in quanto domani inizierà il Consiglio europeo dal quale i mercati sperano di ricevere buone notizie sul futuro della zona euro e misure concrete per mettere al sicuro la moneta unica e i paesi membri più in difficoltà. L’asta odierna del Tesoro si è svolta proprio nel giorno in cui andavano in scadenza 9,9 miliardi di euro di BOT e in una fase caratterizzata da elevata volatilità sulla parte breve della curva dei rendimenti dell’Italia.

Cdp vuole raccogliere capitali dai fondi sovrani

 Il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, ha evidenziato che il trend dei flussi di denaro vede l’Italia ai margini e lontana dalle mire dei ricchi fondi sovrani, che sono a caccia di investimenti nel vecchio continente. Bassanini ha ammesso che per l’Italia questo trend non è assolutamente una buona notizia, ma Cdp sta lavorando per cambiare la tendenza. Bassanini ci tiene a rilevare che Cdp ha buoni rapporti con tutti e che è pronta a lavorare “in sinergia con chi vuole investire, che si tratti di fondi sovrani o di aziende”.

Cosa sono gli eurobond

 In una fase molto “calda” per la crisi dei debiti sovrani e per la moneta unica europea – con gli investitori internazionali sempre più pronti ad alzare la guardia e a voltare le spalle all’Europa se non dovessero arrivare soluzioni concrete per arginare la crisi – molti policy makers tornano a spingere verso gli eurobond (o e-bond o stability bond), anche se resta inflessibile la posizione della Germania che, attraverso le parole del cancelliere Angela Merkel, ritiene questa ipotesi assolutamente inutile per risolvere la crisi dell’euro. Ma che cosa sono gli eurobond e come funzionano?