Bpm, resi noti i componenti del Consiglio di Gestione

 Tira una forte aria di nomine e riunioni in casa Banca Popolare di Milano: l’istituto lombardo sta infatti assistendo alla composizione dei principali consigli, dopo alcune rinunce e candidature che sono state avanzate. In particolare, la giornata di ieri è stata caratterizzata dalla prima riunione in assoluto del Consiglio di Sorveglianza. Che cosa è stato deciso nello specifico? L’attuale consiglio in questione viene presieduto da Filippo Annunziata, con ben due vice-presidenti e una serie infinita di consiglieri; le decisioni più importanti hanno riguardato la composizione dei vari comitati interni, vale a dire quello per il controllo e quello per la revisione contabile, senza dimenticare il comitato per le nomine e quello per la remunerazione.

Air France, Spinetta nuovo ad per salvare i conti

 Non si può certo dire che Air France-Klm stia vivendo uno dei suoi momenti più tranquilli: Pierre-Henri Gourgeon non è più l’amministratore delegato del gruppo transalpino e al suo posto dovrebbe essere incaricato Jean-Cyril Spinetta, per quello che dovrebbe essere un ritorno al passato. I problemi principali per il vettore francese sono soprattutto due, vale a dire il calo dei profitti e le rivelazioni circa il ruolo dei piloti in un incidente. L’incarico di Gourgeon durava da due anni e mezzo e la sua poltrona doveva rimanere ben salda a terra fino al 2013. Invece, ora sarà costretto ad abbandonare la compagnia nel mezzo delle polemiche.

Occupy San Francisco, proteste di fronte alla Wells Fargo

 Undici contestatori associati all’ormai celebre movimento Occupy Wall Street è stato arrestato nel corso della giornata di ieri mentre bloccava l’ingresso della banca Wells Fargo, proprio nel distretto finanziario di San Francisco: il loro rilascio è stato comunque immediato e ha consentito di conoscere un nuovo capitolo di questa protesta contro le banche e i poteri forti, tanto che è risuonato forte lo slogan “Siamo il 99%”. Persino qualche dipendente dell’istituto di credito americano ha appoggiato questa manifestazione, ricordando che le giuste cause che l’hanno favorita.

Libera e Unioncamere unite contro la mafia nell’economia

 La lotta contro le infiltrazioni della mafia nel tessuto economico è partita ieri da Torino: l’associazione Libera e Unioncamere Piemonte hanno infatti sottoscritto un fondamentale accordo volto a sostenere la cultura della legalità. In pratica, le Camere di Commercio verranno aiutate in questo compito, in modo da scongiurare la diffusione della criminalità economica. La firma ha beneficiato di parecchie mani, come quelle di Ferruccio Dardanello, numero uno di Unioncamere, di Don Luigi Ciotti, presidente della stessa Libera, e di Giancarlo Caselli, procuratore capo presso il capoluogo piemontese. Si tratta di un protocollo strategico proprio per gli obiettivi che intende perseguire; la partnership in questione, quindi, darà vita a una serie di iniziative che siano utili per il contrasto dei fenomeni di infiltrazione, un evento fin troppo diffuso a livello imprenditoriale.

L’Europa? Solo un mosaico composto da particelle insignificanti

 Un mosaico composto da piccole particelle che, prese da sole, non significano molto: con questa frase il Wall Street Journal dedica un intero articolo all’Unione Europea e alla sua economia.  Mettendo insieme queste   tessere  si può avere un’opera d’arte, prosegue il giornale. Un quadro dipinto  su una tela larga dove é protagonista il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF), che acquista  le obbligazioni europee per ricapitalizzare le banche e risolvere altri problemi di liquidità. L’Europa deve affrontare contestualmente una crisi di debito sovrano, una crisi bancaria e una crisi dell’euro, l’ipotesi di esclusione della Grecia é ormai allontanata e  forse ci sono altri paesi a rischio dall’area dell’euro.

San Raffaele, depositata l’istanza di fallimento

 Istanza di fallimento: la sorte dell’ospedale milanese San Raffaele è ormai segnata e l’ultima mazzata è stata quella della Procura di Milano, la quale ha deciso appunto di procedere in tal senso, a causa della complicata situazione finanziaria in cui trova attualmente la struttura privata. L’istanza in questione non è altro che la conseguenza più immediata e ovvia delle enormi passività che sono state contratte (circa 1,5 miliardi di euro), senza dimenticare che lo stesso San Raffaele aveva la possibilità di sanare la situazione presentando un apposito piano di salvataggio, ma ormai i termini previsti in tal senso sono finiti e la procura lombarda non potrà attendere oltre.

La Francia illustra il suo nuovo piano di budget

 Il ministro del Budget e dei Conti Pubblici francesi, Valerie Pécresse, ha illustrato proprio nel corso della giornata di ieri in sede di Consiglio dei Ministri, il progetto legislativo denominato Finances 2012: quali prospettive finanziarie vi sono per la nazione transalpina? Secondo la stessa Pécresse, il piano anti-deficit relativo al biennio 2011-2012 è volto a migliorare l’attuale situazione con una serie di misure mirate, come ad esempio l’introduzione di una tassa eccezionale sui redditi più elevati e altri provvedimenti, soprattutto fiscali (in primis l’imposta sulle compagnie assicurative e mutualistiche e il contributo supplementare sui redditi da capitale). La titolare del dicastero economico ha però rifiutato il termine che è stato coniato a tal proposito, vale a dire quello di “bilancio di rigore”.

Crisi economica, le previsioni per il 2011

 L’economia mondiale è di nuovo alle prese con una crisi finanziaria simile a quella di tre anni fa? Che cosa dicono esattamente le previsioni in tal senso? Sono queste le due domande che necessitano delle risposte più urgenti in questo momento, con gli alti spread sui debiti sovrani e i rischi default che incombono come grossi macigni: il raffronto tra il 2011 e il 2008 è quindi praticamente obbligatorio. Anzitutto, il precedente più “illustre” riguardò in prima battuta gli Stati Uniti per poi estendersi a macchia d’olio a tutto il resto del mondo, mentre stavolta la congiuntura sta nascendo dal continente europeo. C’è molto da imparare da quanto successo dal crack di Lehman Brothers in poi, così da ottenere delle previsioni attendibili per quest’anno: in realtà, però, attualmente si stanno commettendo gli stessi errori di non molto tempo fa, segno che la lezione non è stata affatto compresa.

Atenei italiani, il Miur ammorbidisce il commissariamento

 Il muso mostrato dal Ministero dell’Istruzione alle università italiane non sembra più essere duro come nei mesi scorsi: l’ultimo testo normativo che è stato approntato a tal proposito dal dicastero di Viale Trastevere è il decreto denominato “Disciplina del dissesto finanziario delle università e del commissariamento degli atenei”. Come ci si comporterà dunque con quelle strutture che rischiano la bancarotta? L’intento è sempre quello di proporre un adeguato commissariamento, ma stavolta in una forma più leggera e meno severa. La legge in questione ha già ottenuto l’approvazione da parte del Senato e della Camera, quindi ora sarà il turno del Consiglio dei Ministri per quel che riguarda il suo esame.

Le banche francesi si preparano al declassamento di Moody’s

 Bnp Paribas, Société Générale e Crédit Agricole sono i nomi più altisonanti dell’elenco di banche francesi che potrebbero essere declassate a breve da Moody’s: non si tratta di istituti di credito qualsiasi, ma dei maggiori gruppi transalpini per valore di mercato. Per quale motivo il loro rating subirà questa valutazione negativa? Il motivo è sempre lo stesso, anche le banche in questione detengono holding greche nel loro capitale e questo fattore fa pensare immediatamente a un possibile contagio. La revisione dell’agenzia americana è comunque cominciata lo scorso mese di giugno, al fine di esaminare nel dettaglio l’inconsistenza tra l’impatto di un possibile default ellenico e la ristrutturazione economica.

L’irresistibile ascesa dei miliardari cinesi

 Paperon de’ Paperoni, uno dei personaggi disneyani più famosi in assoluto, avrebbe il suo bel daffare nel far prevalere il proprio patrimonio contro la ricchezza imperante dei cinesi: i miliardari più proficui di questi tempi appartengono infatti all’ex Impero Celeste, così come si può facilmente rilevare dalla lettura di una delle ultime classifiche, quella stilata da Hurun. La crisi economica è globale e interessa tutte le nazioni senza esclusioni, eppure la seconda economia mondiale riesce a dar vita a situazioni di questo tipo, con soggetti che sono capaci di accumulare ricchezze senza freno. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la ricerca in questione ha messo in luce un dato molto chiaro: i miliardari cinesi sono aumentati di numero, passando da 189 a 271 unità, un incremento davvero impressionante se si tiene conto che è avvenuto in un solo anno.

Vola l’imprenditoria cinese, in 8 anni +150%

 L’ultimo rapporto della Cgia di Mestre è stato piuttosto chiaro ed eloquente: la crisi viene vissuta e avvertita un po’ da tutti, tranne che dai cinesi. Il riferimento va agli imprenditori di questa nazionalità, i quali anzi stanno vivendo un periodo davvero favorevole. Come si spiega questa differenza? Anzitutto, bisogna precisare che alla fine del 2010 erano presenti nel nostro territorio ben 54mila aziende dell’ex Impero Celeste: in pratica, le unità sono aumentate di ben 8,5 punti percentuali rispetto a un anno prima, un dato sensazionale, soprattutto se si pensa che le imprese italiane sono diminuite dello 0,4% nello stesso periodo. Inoltre, i nove anni compresi tra il 2002 e lo stesso 2010 sono stati davvero forieri di successi per le aziende gestite da imprenditori cinesi, visto che la presenza in questione è incrementata del 150,7%. Inoltre, la diffusione geografica è stata ben precisa.

Standard & Poor’s rassicura sul default della Danimarca

 Standard & Poor’s nutre un certo ottimismo nei confronti delle sorti finanziarie a cui andrà incontro la Danimarca: in particolare, si fa affidamento sulla legislazione del paese scandinavo, la quale dovrebbe consentire una riduzione netta del rischio di default, dopo le preoccupanti notizie che sono circolate in questi giorni. Come ha precisato Per Toernqvist, analista svedese della stessa agenzia di rating, gli strumenti a disposizione per risolvere i problemi attuali sono diversi e sono proprio essi a far ben sperare. Anche Moody’s sembra pensarla allo stesso modo: l’agenzia aveva declassato a maggio ben sei banche danesi, ma ora è disposta a rivedere i propri giudizi. Proprio nel corso della giornata di ieri, comunque, i legislatori hanno stilato la quarta legge bancaria dal 2008 a questa parte, consentendo così ai prestatori di avere un’opportunità in più, anche perché bisogna considerare le perdite di molti di essi e le varie difficoltà legate all’accesso al mercato dei finanziamenti esteri.

Mediobanca: Bollorè conquista un ulteriore 0,17%

 La posizione di Vincent Bollorè all’interno di Mediobanca è decisamente più forte: Financière du Perguet, la compagnia che fa capo proprio al finanziere transalpino, ha acquisito un numero piuttosto consistente di titoli azionari dell’istituto lombardo, il che equivale a dire che è stata comprata una quota pari allo 0,17%. La partecipazione complessiva dello stesso Bollorè è così salita fino al 5,35%, mentre la spesa totale è molto vicina ai nove milioni di euro. Mediobanca si regge soprattutto sul contributo di questi investitori di nazionalità straniera, oltre alla finanziaria francese vi sono anche Santusa Holding e Groupama, i quali sono in grado da soli di detenere una quota superiore ai dieci punti percentuali, un valore non certo indifferente.