Bank of Ireland e lo scandalo dei bond

 Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.

Eni amplia l’offerta bond ai clienti retail

 Eni ha chiuso la campagna di collocamento del prestito al pubblico. La compagnia si era resa disponibile a raccogliere minimo un miliardo e ha fissato l’offerta a 1,35 miliardi di euro l’importo massimo complessivo del bond retail aumentando quindi l’offerta di 35 milioni. Nel giro di tre settimane l’operazione di raccolta si é conclusa, nelle prossime ore si conosceranno i dati ufficiali e il rendimento lordo delle obbligazioni. Gli investitori però, dalle indiscrezioni emerse, hanno preferito i titoli a tasso fisso, che hanno avuto richieste intorno a 1,1 miliardi. Molto basse sono invece state le adesioni del bond Eni a tasso variabile, richiesto per 200-250 milioni.

Sale al 3% tasso BoT a 6 mesi, nonostante declassamento rating

 Sembra non abbia prodotto effetti negativi il declassamento del rating della Repubblica italiana da parte di Standard&Poor’s, per i Bot a 6 mesi infatti è andata meglio delle attese. I rendimenti continuano a salire, aumentando anche di un punto percentuale nel caso dei BoT a 6 mesi e dei CTz. Nonostante il downgrading del debito sovrano, la domanda resta elevata e gli acquisti della Bce di titoli italiani ha contributo al buon umore dei mercati. Il rendimento sui BoT a 6 mesi è passato da 2,14% del precedente collocamento di fine agosto a 3,07%, in questo caso quindi il rendimento (al netto di ritenuta e commissioni) per il sottoscrittore é del 2,704 per cento.

Il sistema bancario italiano é solido

 È stata questa l’affermazione del commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, il quale ha definito il sistema bancario italiano “una fortuna per il paese” la cui solidità forse proteggerà il Belpaese dai rischi di liquidità che potrebbero invece derivare dall’incertezza nei mercati relativamente al debito pubblico italiano. Nonostante quindi il peggioramento della crisi sui debiti pubblici e le continue tensioni sui mercati di rifinanziamento, l’impatto sul sistema bancario potrebbe essere irrilevante, anche se non é da escludere in futuro la necessità di ulteriori ricapitalizzazioni per le banche nostrane, oltre a quelle già evidenziate per i nove istituti che non hanno superato i passati stress test in Europa.

Dollari alle banche dell’area euro in un intervento coordinato

 La situazione dei Paesi dell’area euro diviene sempre più preoccupante a causa soprattutto del debito pubblico che, in taluni Paesi, ha raggiunto livelli che vanno oltre la soglia stabilita dal trattato di Maastricht. La Banca centrale europea ha quindi deciso di intervenire con la Fed americana, la Bank of England, la Banca nazionale svizzera e la Banca del Giappone per fornire liquidita’ in dollari alle banche dell’area euro che potessero trovarsi in situazione di difficoltà. Due banche europee (i cui nomi non sono ancora noti), l’altro ieri hanno già dovuto chiedere in prestito alla Bce 575 milioni di dollari, perchè non hanno trovato altro modo per reperire finanziamenti nella valuta americana.

Record storico dello spread tra BTP e Bund

 Mentre il governo é impegnato a nella contrattazione con le autorità cinesi affinchè queste ultime decidano di acquistare titoli del debito pubblico italiano, torna sotto quota 400 punti base lo spread Btp Bund, salito nella giornata di ieri a nuovi massimi. Il Tesoro ieri ha collocato sul mercato il nuovo Btp a cinque anni a un tasso di rendimento che é salito fino al 5,6% dal 4,93% dell’ultima asta, toccando un nuovo record degli ultimi 12 anni. Il nuovo Btp 15 settembre 2016 è stato venduto per un totale pari a 3,865 miliardi di euro.

Banche francesi sotto pressione, le tensioni di mercato

 In tutta Europa si sta verificando una situazione di down: i titoli delle principali banche francesi sono in netto calo su voci di un possibile downgrade da parte di Moody’s. L’agenzia di rating che in questo ultimo periodo non ha risparmiato declassamenti a nessuno, potrebbe stavolta mettere sotto l’obiettivo BNP Paribas, Credit Agricole e Societe Generale, che infatti cedono oltre il 10% a fronte del calo del 4% circa registrato dall’indice Stoxx di riferimento. Anche in Italia la situazione risente di questo clima di incertezza. Sotto la lente oggi la Popolare Milano (-3,18%), Unicredit (-5,71%), Intesa Sanpaolo (-4,22%) e Mediolanum (-2,51%).

Bond retail Eni: autorizzato il prestito obbligazionario

 Un nuovo prestito che potrebbe risultare interessante per piccoli risparmiatori che in questo periodo di incertezza economica preferiscono indirizzare i propri risparmi verso qualcosa di più redditizio dei titoli di stato. Il bond obbligazionario dell’Eni ha ricevuto nei giorni scorsi l’autorizzazione della Consob, il bond é da un miliardo di euro, elevabile a 2 in caso di eccesso di domanda. Prospetto informativo relativo all’Offerta pubblica di sottoscrizione approvato quindi, offrirà ai piccoli risparmiatori un prestito obbligazionario i cui proventi serviranno a rinnovare la vita del debito del gruppo a breve termine.

Modifiche al fondo Efsf che rafforza salvataggio Stati UE

 Il Fondo europeo per la stabilità finanziaria (EFSF) potrebbe subire delle modifiche che ne ampliano il ventaglio di possibilità volte ad aiutare gli stati membri. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha esortato ieri il parlamento affinchè siano approvate le modifiche appunto per ampliare i poteri del fondo di salvataggio della zona euro, sottolineando che il cancelliere Angela Merkel ricevera’ il totale appoggio del suo partito nella votazione di questo mese. Il voto è programmato per il 29 settembre. Nei giorni scorsi la Corte costituzionale tedesca ha stabilito a Karlsruhe che il parlamento della Germania dovrà avere più voce nei futuri interventi di aiuto della zona eurolandia.

Depositi overnight toccano livelli record

 Non é solo la notizia di un possibile downgrade da parte di Moody’s che turba i mercati: segnali allarmanti sull’attuale stato di panico dei mercati arrivano anche dalle operazioni di deposito fondi presso la Banca Centrale Europea. Dai dati dell’Eurotower emerge infatti che nei giorni scorsi le banche hanno depositato presso l’Istituto centrale 166,8 mld di euro, valore più alto da inizio anno che supera i 151 mld toccati venerdì scorso. Sembra quindi che gli istituti di credito europei siano riluttanti a prestarsi denaro tra di loro a causa dell’attuale situazione di incertezza anche sui titoli di Stato. Le banche quindi preferiscono depositare la propria liquidità “sotto il mattone” ovvero in un porto sicuro qual’è la Banca Centrale.

Mutui tossici: azione legale dalla Federal Housing Finance Agency

 Sembra non avere mai fine la vicenda che ha colpito non molto tempo fa l’America, i mutui e le banche, tra le più importanti del nuovo continente: mutui tossici confezionati dalle banche e da loro venduti e rivenduti a investitori privati e istituzionali con miliardi di dollari di profitto per e miliardi di perdite per chi investi in questo genere di strumenti. La notizia é di venerdi: un’agenzia del governo federale ha fatto causa per danni a 17 tra i maggiori istituti finanziari al mondo, per citarne alcune: Citigroup, Royal Bank of Scotland, Bank of America, Hsbc, J.P. Morgan Chase, Goldman Sachs, e Morgan Stanley, di Deutsche Bank, Nomura, Société Générale, General Electric.

Manovra finanziaria: imposta al 20% sui conti correnti

 La manovra finanziaria é intervenuta sulle cosiddette «rendite da capitale» armonizzando l’imposizione al 20%. Ciò significa per alcune rendite sarà previsto un aumento della tassazione (passa dal 12,5% al 20% per azioni, obbligazioni e fondi. Resta al 12,5% l’imposta sui titoli di Stato, purchè si conservi il bond fino alla naturale scadenza), per altre é previsto un calo: passa dal 27,5 al 20% l’imposta sugli interessi attivi sui depositi di conto corrente bancario e postale, la commissione di massimo scoperto e la tassazione sui certificati di depositi. Si riduce al 20% anche la commissione sugli interessi maturati sulle obbligazioni con durata inferiore ai 18 mesi.

Cipe, colpo di acceleratore su Brebemi

 Buone notizie per Brebemi, l’autostrada di collegamento diretto tra Milano e Brescia: il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica)  ha dato il ‘semaforo verde’ al progetto definitivo, approvandolo, di TEEM, la Tangenziale Est Esterna, arteria attraverso la quale sarà possibile l’innesto della nuova autostrada su Milano via Cassanese e Rivoltana e il collegamento con l’aeroporto di Linate.  Nei giorni scorsi il Presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, insieme con l’assessore alle Infrastrutture  Raffaele Cattaneo e al Presidente di BREBEMI Francesco Bettoni avevano espresso tutti l’auspicio che la delibera fosse approvata in tempi rapidi.

Unicredit: cashes, le deliberazioni del CdA

 In data odierna, lunedì 30 maggio 2011, si è riunito il Consiglio di Amministrazione del Gruppo bancario europeo UniCredit S.p.A., che ha deliberato riguardo ai cosiddetti “cashes”, che sono strumenti di tipo equity linked che sono stati emessi nel mese di febbraio del 2009 per un controvalore pari a 2.983.000.000 euro, e del contratto di usufrutto che ha ad oggetto numero 967.564.061 azioni ordinarie della società.