Indici in forte ribasso in Europa e Italia, timore recessione

 Indici in forte ribasso a Piazza Affari e in Europa, tra le peggiori performance di questa settimana Francoforte, arrivata a perdere il 4%. Il FTSEMib registra una flessione del 3,48%, mentre il FTSE Italia All Share è in diminuzione del 3,3%. In ribasso anche il FTSE Italia Mid Cap che registra una riduzione del 3,01%) e il FTSE Italia Star (-2,28%). Le vendita diventano pesanti su Fiat (-7,86% a 4,528 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso) e Fiat Industrial (-7,33% a 6,51 euro). Rosso anche per i bancari: Unicredit registra una flessione del 3,78% a 0,993 euro, mentre Intesa Sanpaolo perde il 5,92% a 1,24 euro. A differenza del precedente periodo di crisi e ribassi, Autogrill ha subito il colpo, ma l’andamento degli swing di lungo periodo risulta in fase di stabilizzazione.

Scudo fiscale bis allo studio del Governo

 Solo qualche giorno fa il PD aveva proposto di tassare i capitali scudati, imporre cioè un balzello a quei capitali illecitamente detenuti all’estero e fatti rientrare con una specie di condono, appunto lo scudo fiscale, nel quale però era sottolineato che nessun’altro tipo di aggravio sarebbe stato attribuito all’evasore. Un “rimangiarsi la parola data”, come qualcuno potrebbe obiettare, in realtà sembra che questa proposta sia stata bocciata già sul nascere e l’ipotesi più plausibile é quella di uno scudo fiscale bis. Potrebbe tramontare così l’idea di tassare i capitali già rientrati in Italia: un nuovo scudo fiscale, potrebbe far rientrare i capitali rimasti all’estero, con una penale però superiore a quella del 5 per cento inserita nel condono precedente, del 2009.

Piazza Affari: Intesa Sanpaolo peggio di Unicredit?

 Se la situazione di Unicredit (dal punto di vista tecnico) è deludente, quella di Intesa riesce ad essere peggiore; non solo anche il secondo colosso bancario Italiano soffre dei “rumors” del diretto concorrente, ma la presenza di shadow lunghe e regolari sul grafico settimanale confonde le operazioni di breve-medio periodo fino ad allontanare gli investitori, sempre più stufi del settore in se’ e dei continui movimenti che non rispecchiano i fondamentali.

Fondi strutturali bloccati e tassa transazioni finanziarie, la proposta

 Un monito severo é quello che si cela dietro la proposta di Sarkozy e della Merkel, il primo ministro francese e il cancelliere tedesco, propongono al presidente dell’Ue, Herman Van Rompuy, di sospendere i fondi strutturali ai Paesi della zona euro che non riducono i loro deficit. Un’altra delle conclusioni principali del vertice Sarkozy-Merkel 1 è la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie in sede europea già dal mese prossimo. Il parlamento europeo non si mostra contrario a una mossa di questo tipo e la maggioranza ha già espresso il suo favore lo scorso 16 Marzo 2011.  Germania e Francia sin da subito hanno sostenuto anche questa proposta.

Outlook USA, per Fitch rating AAA

 Fitch ha confermato il rating AAA per gli Stati Uniti, promuovendo tacitamente l’accordo sulla riduzione del deficit raggiunto in extremis dal Congresso americano, mantenendo stabile anche l’outlook al massimo livello di fiducia. La conferma, come ha voluto subito sottolineare un portavoce del Tesoro, ribadisce quanto sia importante che il Congresso vari iniziative aggiuntive per risolvere i problemi di bilancio di lungo termine per mantenere il nostro outlook. Tuttavia, nonostante il giudizio positivo, ci potrebbero essere cambiamenti in futuro, a seconda degli sviluppi al Congresso e nell’economia Usa in generale. È stata la stessa agenzia di rating a minacciare una revisione al “negativo” alla fine dell’anno, qualora la commissione bipartisan incaricata di tagliare la spesa pubblica di 1.500 miliardi di dollari non lanci prontamente una manovra di intervento.

Manovra finanziaria 2011: addizionale IRES al 10,5%

 Terna e Snam Rete Gas dovranno pagare nel 2012 circa 620 milioni di Robin Hood Tax: secondo le stime del governo dovranno sopportare la spesa di 180 milioni la prima e 440 la seconda, in riferimento agli esercizi 2011 e 2012. In sostanza, l´addizionale IRES per le aziende attive nella generazione e vendita di energia elettrica (senza sconti per coloro che si occupano di fonti rinnovabili) è stata incrementata dall´attuale 6,5% al 10,5% per il triennio 2011-13. Inoltre la manovra finanziaria ha introdotto un´addizionale IRES del 10,5% per le attività regolate di trasporto e distribuzione di elettricità e gas. Le norme stabilite in questa manovra estiva infine, sanciscono che la tassazione non potrà essere trasferita in tariffa. Alle 16,50 di oggi il titolo Snam Rete Gas cedeva il 10,17%, mentre Terna, che non ha fornito commenti, il 12,26%. Snam Rete Gas ha confermato l’attuale politica dividendi nei prossimi anni San Donato.

Piazza Affari: falso segnale su STM

 Le speranze di vedere STM tornare ai livelli dell’anno, 2000 nonostante il calo imbarazzante subito dal prezzo delle azioni, ancora una volta sfumano in un falso segnale di rialzo sul grafico settimanale. La salita iniziata in Marzo 2009 (bottom di molti titoli appartenenti alla categoria delle Blue-Chips) ha creato il canale ascendente che si vede nell’immagine;

Inflazione in Gran Bretagna oltre le attese, possibile bond

 In Gran Bretagna i prezzi al consumo dello scorso mese di luglio luglio hanno registrato una netta accelerazione su base tendenziale: +4,4% dal +4,2% di giugno, pur restando stabili su base congiunturale. Sono le rilevazioni dell’Ufficio nazionale di statistica, dei dati che si sono rivelati peggiori delle attese, che prospettavano una situazione invariata rispetto allo scorso anno a un calo di 0,2 punti sul mese precedente. Nel giro di poche settimane le prospettive di crescita della Gran Bretagna si sono indebolite. La Banca d’Inghilterra ha come obiettivo per quest’anno un’inflazione al 2%, l’indice dei prezzi al dettaglio Rpi (indicatore che tiene conto di affitti e rimborsi su crediti mobiliari) si é mantenuto al 5% annuo.

Tfr statali: blocco per 19 mila lavoratori

 La nuova manovra finanziaria di correzione dei conti pubblici, per un controvalore pari a ben 45 miliardi di euro, messa a punto dal Governo di centrodestra, rischia di fare lo sgambetto ad una platea costituita da ben 19 mila lavoratori. Il Testo approvato dal Consiglio dei Ministri, infatti, fa scattare il differimento del pagamento del Tfr degli statali di ben due anni se si sceglie di andare in pensione in anticipo. Trattasi di una misura che già da parecchi giorni sta suscitando non poche polemiche, a partire dal mondo sindacale.

Manovra Finanziaria 2011: aliquote e scaglioni Irpef

 La manovra finanziaria 2011 ha come obiettivo il pareggio del Bilancio 2014, un’imposizione che trae orgine dalla Comunità Europa e che dovrebbe sostanziarsi nella riduzione da cinque a tre aliquote Irpef. Per arginare gli effetti della crisi finanziaria internazionale, al crollo delle borse, delle grandi imprese, il ministro Tremonti, Berlusconi e il governo su direttive della BCE, con l’obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio, hanno ideato una manovra da 25,7 miliardi nel 2012 sino ad arrivare nel 2013 a 49,8 miliardi di euro.

Piazza Affari: Unicredit ancora nella tempesta

 Che il settore Bancario italiano sia effettivamente in salute o meno, non interessa e non è mai interessato. Unicredit come gli altri colossi Italiani ed Europei hanno da sempre seguito qualsiasi rumor (negativo) proveniente dall’America per abbattere il prezzo facendolo scendere a livelli impensabili prima del 2008. La perdita di Unicredit proprio ha dell’incredibile visto che da 6,5 Euro per azione siamo scesi a quasi 0.50 Euro.

Piazza Affari: Enel dopo l’approvazione degli obiettivi 2011

 Enel ha sempre agito con la consapevolezza di essere una colonna portante del Mercato italiano con potenzialità nel lungo periodo invidiabili; l’approvazione del primo semestre 2011 insieme al rilancio degli obiettivi aziendali e la crescita dell’utile spingono nuovi investitori a prendere in considerazione l’acquisto delle azioni di Enel che negli ultimi mesi (anzi, dal bottom del 2009) si sono comportate degnamente nonstante la fase di crisi.

Iva invariata ma possibile ritocco con la riforma fiscale

 Non c’è aumento dell’Iva nella nuova manovra finanziaria 2011 da 45 miliardi di euro varata con Decreto dal Consiglio dei Ministri. Il Governo ha infatti puntato su altre misure, tra tagli di spesa e nuove tasse, per raggiungere il pareggio di bilancio con un anno di anticipo, dal 2014 al 2013. Pur tuttavia, non è detto che l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto non venga inserito, e quindi riproposto, durante l’iter parlamentare che dovrebbe partire nel prossimo mese di settembre del 2011.