Declino inatteso dei bond giapponesi: il futuro premier Aso pensa già agli interventi economici più urgenti

 I bond del governo giapponese hanno fatto rilevare il loro primo declino settimanale degli ultimi due mesi, soprattutto a causa della continua incapacità della Bank of Japan di ridurre i tassi di interesse di quest’anno. La rendita decennale dei bond è infatti salita in quest’ultima settimana al livello più alto da luglio, tanto da far accrescere la preoccupazione del governo riguardo alla gestione del prestito: Taro Aso dovrebbe diventare il nuovo primo ministro del Giappone dopo le dimissioni di Yasuo Fukuda dello scorso 1° settembre. La Bank of Japan dovrebbe in proposito mantenere il tasso overnight allo 0,5% per tutto il 2008.

Aso ha affermato che bisogna anzitutto lasciare da parte l’obiettivo fiscale, in quanto provocherebbe solamente effetti dannosi ai bond; inoltre il futuro primo ministro ritiene che sia necessario che la Bank of Japan effettui alcuni tagli fiscali. La rendita dei bond a dieci anni è cresciuta di 3 punti base questa settimana al Japan Bond Trading Co. di Tokyo, il più grande agente intermediario della nazione.

Accordo in vista fra Symbian e Google nei sistemi operativi per cellulari

 Il produttore britannico di software per smartphone Symbian ha annunciato recentemente che potrebbe allargare presto la propria collaborazione con Google, a livello di sistemi operativi, mentre al tempo stesso si avvia a garantire accesso libero e aperto alla propria piattaforma software.

Lavoriamo già insieme e dunque in qualsiasi collaborazione, se c’è un’opportunità, saremo felici di collaborare con loro

ha detto l’amministratore delegato di Symbian Nigel Clifford parlando coi giornalisti a Tokyo

E potrebbe essere a livello di applicazioni o al più fondamentale livello di sistemi operativi.

La exit strategy di trichet spaventa le borse mondiali

 Il fatto che le Borse abbiano improvvisamente virato in peggio dopo la conferenza stampa del presidente della Bce Jean Claude Trichet ha fatto molto riflettere economisti ed esperti sul perchè di quello che poi si è rivelato un vero e proprio crollo, considerando che i tassi, come previsto, sono rimasti fermi al 4,25%, che lo stesso presidente della Bce non abbia, come fatto in precendenza, minacciato altri prossime misure di stretta monetaria e senza che abbia aggiunto nessuna notizia negativa che già i mercati non sapessero. Qualcuno ha provato a dare la colpa del nuovo pesante tonfo delle Borse alle parole sui rischi inflazionistici, ma di questo già si era argomentato in abbondanza. Insomma nulla che potesse spiegare apparentemente un simile crollo.

Caro prezzi: un settembre bollente tra cartoleria, telefonia, bollette e caro petrolio

 Dopo un estate calda arriva un settembre bollente con nuovi aumenti, dai libri e cartoleria, si passa ai telefonini ,bollette del gas, luce e rifiuti per non dimenticarci Rc Auto ed i mutui bancari, il caro prezzo della benzina. Gli aumenti stimati dalle associazioni dei consumatori sono di circa 600 euro: riscaldamento 170-180 euro, luce e gas 100 euro, gli alimentari 120 euro, Rc auto 45 euro, libri di testo 70/80 euro in più. Le aperture delle scuole porteranno degli aumenti stimati : il diario è aumentato infatti del 5% nei supermercati (a 12 euro) e del 7% nelle cartolerie (a 14,50 euro), mentre quello di uno zaino di marca è cresciuto del 4% nei supermercati (a 52 euro) e dell’8% nelle cartolibrerie (a 62 euro). Stesso incremento invece per i quaderni (+4%) con un prezzo di circa 2 euro, mentre per gli astucci vuoti ci sono aumenti del 6% nei supermercati (a 9,90 euro) e del 9% nelle cartolerie (a 11,50 euro).

Secondo gli esperti la Spagna sarebbe ad un passo dalla recessione

 La Spagna, il paese in Europa che forse maggiormente sta subendo il peso della crisi scatenata dai mutui subprime giusto un anno fa, potrebbe essere davvero ad un passo dalla recessione. Secondo Funcas, la fondazione delle casse di risparmio spagnolo, infatti, già in Novembre la Spagna potrebbe entrare ufficialmente in recessione, malgrado gli interventi di politica economica promossi dal governo iberico. Secondo le prime indiscrezioni trapelate su una ricerca che presto sarà pubblicata, la Spagna decrescerà addirittura dello 0,5% il prossimo anno su base annuale, entrando però come detto già in recessione alla fine del 2008, quando il Pil per la prima volta dal 1992 avrà un andamento di crescita negativa. Ma a pensarla cosi non è solo la fondazione Funcas ma molti altri istituti di ricerca che però preferiscono mantenere ancora un profilo basso, non azzardando previsioni in un momento talmente delicato.

Secondo Bill Gross rischiamo uno “tsunami finanziario”, intanto crollano i titoli delle banche

 Il deterioramento delle prospettive per l’economia europea, i deludenti dati sul mercato del lavoro americano e il calo delle scorte di petrolio negli Stati Uniti sono i principali fattori che hanno spinto al ribasso i mercati finanziari nell’ultima giornata di contrattazioni. Non vanno però ignorate nemmeno le pessimistiche previsioni di Bill Gross, gestore del più grande fondo obbligazionario del mondo. Gross ha infatti parlato di “tsunami finanziario” che si potrebbe verificare se il governo statunitense restasse fermo di fronte alla caduta dei prezzi di obbligazioni, immobili, azioni e materie prime.

“Il governo dovrebbe prendere il posto degli investitori privati i quali non hanno più denaro per comprare nuovi assets e sono stati danneggiati dalle perdite”

Ocse: Eurolandia ed Italia ad un passo dalla crescita zero

 Jorgen Elmeskov, capo economista dell’Ocse (Organisation for Economic Co-operation and Development) presenta il dato negativo del pil italiano registrato per l’anno 2008 passando dallo 0,5% allo 0,1%. In ribasso anche le aspettative euro (all’1,7% di giugno all’1,2% di oggi) , con una Germania in completa recessione ridotta dall’1,9% all’1,5%, la Francia per suo conto perde lo 0,8 % passando dall’1,8% all’1%. La controtendenza degli Stati Uniti fa registrare un segno positivo salendo da 1,2% a 1,8%. Le cause della recessione sono varie, sottolineano i tecnici dell’Ocse nel rapporto intermedio sulle prospettive economiche dei Paesi dell’organizzazione, dal completo segno negativo del settore immobiliare alla continua crescita delle materie prime. Viene messa in luce una debolezza delle attività nei prossimi mesi fino alla fine dell’anno, ed i dati confermano un’immagine particolarmente incerta. Nell’analisi tecnica l’inflazione cresce e di pari passo la crescita dei prezzi in Italia cresce arrivando al 4,1%, stimati al 4,8% in linea con il tasso di inflazione dell’Europa. Il caro petrolio ha segnato (sempre per il mese di luglio) +22,5% e il +19,3% a giugno, i prezzi alimentari +7,2% , +6,5% a giugno.