Nuovi dettagli sul piano Paulson: 700 miliardi per liberare le banche dai titoli ad alto rischio.

 Il piano di intervento anticipato da Paulson venerdì ed in grado di spingere i mercati al rialzo inizia a prendere forma. Ieri pomeriggio l’amministrazione Bush ha inviato al Congresso la richiesta di approvazione la quale potrebbe essere concessa già il prossimo venerdì. Centro della proposta è l’attribuzione al Dipartimento del Tesoro americano (in pratica il ministero dell’economia) del potere di acquistare strumenti finanziari collegati ai mutui ad alto rischio. Potranno essere spesi fino a 700 miliardi di dollari in modo da liberare le banche americane dal rischio di ulteriori pesanti svalutazioni. Il Congresso dovrà quindi anche accettare che il debito pubblico americano salga da 10’615 a 11’315 miliardi di dollari. Da sottolineare inoltre che il Dipartimento del Tesoro avrà in pratica totale libertà di azione in modo da poter portare avanti interventi più flessibili. Fonti anonime hanno tuttavia anticipato che si prevedono aste mensili durante le quali il governo americano comprerà ogni volta asset fino ad un massimo di 50 miliardi.

George Soros, ritratto di uno “speculatore”

Filantropo, finanziere, “Re Mida”, filosofo, “colui che ha rotto la sterlina”, anti-Bush… Sono infiniti i nomi con cui può essere definito George Soros, personaggio discutibile e discusso, titolare di una fortuna immensa che ammonterebbe a 7 miliardi di dollari circa, il tipico “self-made man” americano cui non mancano eccentricità e “inchieste”.

Soros sbarca in America a 26 anni, dopo aver passato la propria infanzia in Ungheria. Soros non è sempre stato il suo cognome: nasce in una famiglia ebrea, costretta a nascondersi dalle persecuzioni naziste. Quando arriva negli Stati Uniti ha in tasca pochi soldi ma un bagaglio di conoscenza derivate dai tre anni di studi alla London School of Econom e dall’esperienza di stockbroker.

Dopo qualche anno passato a lavorare come trader e consulente finanziario fonda la Quantum Fund, una società di gestione di capitali e fondo di investimento privato, con sede alle Antille Olandesi, che per molti anni è stata una delle famiglie di fondi più capitalizzate al mondo. Per 32 anni, partendo dalla raccolta iniziale di 4 miliardi di dollari, il Quantum Fund ha reso il 31% di media annua.

Petrolio: 90 dollari al barile dopo calo nei giorni scorsi

Brusco calo dei prezzi del petrolio innescato dai crescenti timori di recessione negli Stati Uniti e dai forti ribassi delle borse mondiali. Gli investitori stanno tenendo in considerazione le crescenti prospettive di una recessione negli Usa, secondo le affermazioni dell’analista petrolifero Victor Shum della Purvin & Gertz che aggiunge che i piani dell’amministrazione Bush di stimolare l’economia non hanno portato molto ottimismo ai mercati finanziari. Tuttavia pare che il down stia cambiando direzione, anche se i prezzi petroliferi si collocano oramai su di un livello inferiore di 10 dollari rispetto al record di oltre 100 dollari al barile toccato all’inizio dell’anno. Nei giorni scorsi il costo di un barile si aggirava attorno agli 88 dollari, ma comincia a realizzare un aumento.

Wall Street si muove cautamente: il piano Bush non convince

Ieri la diffusione dei dati sulla fiducia dei consumatori raccolti dall’Università del Michigan ha spinto al rialzo Wall Street: dopo un’ora dall’apertura il Dow Jones guadagnava l’1,32% a 12.319 mentre il Nasdaq saliva dell’1,39% a 2.379. Già il giorno prima i mercati erano stati spinti in positivo dalla netta riduzione delle richieste di disoccupazione relative alla settimana del 12 gennaio (-21’000). Il dato, comunicato dal Bureau of Labour Statistics ha smentito gli analisiti che ne prevedevano 335.000 mentre si sono assestate a 301.000.