Angela Merkel chiede agli italiani di votare Monti

 Il cancelliere tedesco Angela Merkel è uscita allo scoperto e senza girarci troppo intorno ha fatto capire di appoggiare la riconferma di Mario Monti, chiedendo indirettamente agli elettori italiani di votare per Monti alle prossime elezioni. La dichiarazione di voto a favore del premier dimissionario è arrivata nel corso di una conferenza stampa a Berlino, durante la quale Frau Merkel ha incontrato il presidente dello stato del Kyrgyzistan. La Merkel ha dichiarato di sostenere “quello che Mario Monti ha messo in campo per le riforme”.

Disciplina di bilancio e sanzioni più rapide secondo Sarkozy

 Il presidente francese e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno sottolineato la volontà di astenersi dal dare giudizi in merito ai compiti eventuali della BCE in questo periodo di crisi. Ciò nonostante il presidente francese Nicolas Sarkozy ha affermato di essere convinto che la Banca centrale europea agirà di fronte al rischio di deflazione che potrebbe seguire all’immissione di moneta nel sistema economico attuale. Inoltre ha sottolineato che una maggiore solidarietà tra i membri della zona euro non sarà possibile se prima non si ripristina una disciplina di bilancio più adeguata. In un discorso a Tolone il presidente ha detto di non voler discutere sulla eventuale riforma allo statuto della Bce, ma che comunque quest’ultima ha e manterrà un ruolo determinate.

Merkel e Sarkozy a Monti: crollo Italia è fine dell’Euro

 Una grande responsabilità quella data all’Italia e al suo nuovo premier: Merkel e Sarkozy esprimono piena fiducia al governo del professor Monti, ma sottolineano senza mezzi termini che un nostro crollo porterebbe inevitabilmente alla fine dell’euro. Un’affermazione che sa tanto di avvertimento, il crollo del nostro Paese potrebbe provocare, secondo i due governatori, delle conseguenze imprevedibili a livello europeo. Sia Merkel che Sarkozy hanno apprezzato il contributo fornito dall’esecutivo di Monti alla guida della terza economia più grande della zona euro. Il governatore tedesco ha definito le riforme di Monti “davvero impressionanti”, da parte sua il nuovo premier ha garantito che l’Italia come ogni altro Paese deve fare di tutto per garantire la sopravvivenza dell’area euro.

Piazza Affari: open verde, ma non grazie a Merkel e Sarkozy

 Sprint di inizio settimana a Piazza Affari; l’indice delle Blue-Chips apre le contrattazioni a 15675 ed arriva in poche ore a sfiorare 15800 punti prima dell’apertura di Wall Street dando il via ad un’ottava sicuramente movimentata ed importante. Sul listino italiano brilla Tenaris con quasi il 3% di guadagno seguita dai 2 bancari più importanti d’Italia, Intesa SanPaolo e Unicredit che guadagnano circa il 2.80%. A seguire Saipem, Prysmian, Generali, Mediolanum, Unipol e Buzzi con rialzi superiori al 2% che consolidano la posizione di forza dell’indice che nel complesso registra un rialzo dell’1.61%.

Fondi strutturali bloccati e tassa transazioni finanziarie, la proposta

 Un monito severo é quello che si cela dietro la proposta di Sarkozy e della Merkel, il primo ministro francese e il cancelliere tedesco, propongono al presidente dell’Ue, Herman Van Rompuy, di sospendere i fondi strutturali ai Paesi della zona euro che non riducono i loro deficit. Un’altra delle conclusioni principali del vertice Sarkozy-Merkel 1 è la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie in sede europea già dal mese prossimo. Il parlamento europeo non si mostra contrario a una mossa di questo tipo e la maggioranza ha già espresso il suo favore lo scorso 16 Marzo 2011.  Germania e Francia sin da subito hanno sostenuto anche questa proposta.

Crisi auto, la Francia stanzia 6,5 miliardi di euro per Renault e Peugeot

La crisi del mercato delle auto continua a farsi sentire e i governi di tutti i Paesi cercano di correre ai ripari per salvare il salvabile. Il Governo francese, ad esempio, ha approvato il maxi piano anti-crisi a sostegno del settore automobilistico travolto dalla forte crisi. Il piano, presentato ieri ai costruttori francesi dal presidente Sarkozy, prevede lo stanziamento di circa 8 miliardi di euro a favore dell’industria automobilistica. 6,5 miliardi di euro andranno a rimpinguare le casse di Psa Peugeot Citroen, Renault, a cui sono stati assegnati 3 miliardi di euro ciascuno e Renault Trucks, che beneficierà di 500 milioni di euro.

Sarkozy annuncia un piano di rilancio da 26 miliardi di euro

Un nuovo piano da 26 miliardi di euro per rilanciare l’economia oppressa dalla crisi internazionale. E’ quanto ha annunciato ieri il presidente della Francia Nikolas Sarkozy a Douai, nodo strategico dell’industria automobilistica francese. Il nuovo piano andrà ad affiancare le altre misure di sostegno varate dal governo francese, come il Fondo d’investimento da 20 miliardi di euro. Mentre quet’ultimo è un provvedimento d’emergenza, il programma di Douai è un piano di rilancio per far uscire definitivamente la Francia dalla crisi economica.

Sarkozy presenta un Fondo d’investimento da 20 miliardi di euro

Un fondo da 20 miliardi di euro per aiutare le imprese che non riescono a reperire capitale in questo clima di crisi economica internazionale. E’ quanto ha annunciato ieri il presidente francese Nicolas Sarkozy. Si tratta di un fondo d’investimento strategico e rappresenta uno strumento d’attacco utile alla politica economica in questo periodo di crisi. A gestire il fondo francese sarà la Caisse des Depots et Consignations (CdC) che diventerà anche l’azionista di maggioranza e il cui direttore generale, Augustin de Romanet, sarà presidente esecutivo del fondo. Il Fondo d’investimento strategico francese potrà contare, inizialmente, di un capitale di 20 miliardi di euro di cui 14 miliardi confluiranno in partecipazioni strategiche sia della CdC sia del Tesoro.

Il tentativo con poche speranze della Francia di Sarkozy di riunire l’Europa ad un piano comune anticrisi

 Oggi I 4 grandi d’Europa, Italia, Francia, Inghilterra e Germania, si riuniscono per cercare di arrivare ad una soluzione comune ed univoca per cercare di uscire da questa difficilissima crisi finanziaria. Dopo la definitva approvazione del piano Paulson alla Camera dei rappresentanti, ora come suggerito da esperti, economisti e politici tocca all’Europa fare qualcosa per mettere al riparo il risparmio di milioni di cittadini. Fino ad ora il vecchio continente si è limitato a sporadici interventi di singoli paesi per salvare i primi istituti bancari cha hanno dovuto alzare bandiera bianca. La Bce d’altro canto con i limitati poteri a sua disposizione non ha potuto fare altro che immettere liquidità nel circuito interbancario, mossa che fino ad ora si è rivelata piuttosto inutile. Ma di un intervento comune deciso e risolutorio non se ne è nemmeno accennato. Alcune indiscrezioni parlano con insistenza di un piano Sarkozy da 300 miliardi per salvare quella decina di grandi istituti bancari a corto di liquidità, ma a quanto sembra la Germania ha subito opposto un fermo rifiuto a questa ipotesi.

Socgen: truffa da 4,9 miliardi di euro

La banca francese Societé General ha scoperto una frode interna che avrà come conseguenza una perdita di 4,9 miliardi di euro. La SocGen, leader mondiale nei derivati, è stata tradita proprio da uno dei suoi trader, Jerome Kerviel, un giovane trentenne che aveva accumulato posizioni per 50 miliardi di euro circa. Dopo la scoperta queste posizioni sono state liquidate dalla banca, causando così il buco di quasi 5 miliardi. A questo si aggiungono i due miliardi persi a causa della crisi mutui subprime e il momento finanziario. Per far fronte alla situazione SocGen ha annunciato il progetto di raccogliere 5 miliardi tramite un aumento di capitale, allo scopo di sostenere i bilanci, che come già detto, erano stati pesantemente colpiti dal credit crunch, anche senza che vi si aggiungesse la truffa interna. L’amministratore delegato Daniel Bouton ha presentato le proprie dimissioni, non accettate però dal board della banca. Standard&Poor’s ha annunciato di aver posto il rating “AA” sul credito di controparte a lungo termine, con implicazioni negative. Quest’anno l’utile annunciato dalla SocGen sarà di 600-800 milioni, contro i 5 dell’anno precedente. Come abbia fatto un qualunque broker, per quanto spregiudicato a truffare una grossa e solida banca come la Societe General è ancora tutto da chiarire; la magistratura ha aperto un’inchiesta sul fatto ma la sensazione generale è che la truffa sia stata un gradito appiglio, utile per nascondere operazioni di mercato andate male. La vicenda sposta i riflettori sul sistema bancario francese e mette in luce come anch’esso non sia uscito indenne dalla crisi globale: Credit Agricole per esempio ha dovuto cedere le proprie quote di partecipazione diretta in Suez per rafforzare il capitale, dopo una svalutazione pari a 2,5 miliardi.