Arrivano le prime aperture M5S in materia di salvataggio Alitalia e coinvolgimento di Atlantia: secondo alcune indiscrezioni stampa de Il Messaggero potrebbe uscire, dal Consiglio dei Ministri odierno un segnale di “via libera”.

Arrivano le prime aperture M5S in materia di salvataggio Alitalia e coinvolgimento di Atlantia: secondo alcune indiscrezioni stampa de Il Messaggero potrebbe uscire, dal Consiglio dei Ministri odierno un segnale di “via libera”.

C’è chi predice un nuovo momento di crisi per l’Italia e cronologicamente più vicino di quel che ci si aspetta: secondo Bloomberg infatti la situazione economica nostrana è più grave di quel che si creda.

Niente diritto di voto a Vivendi in Mediaset: è questo il grande ed (forse non) inaspettato risultato del cda tenutosi ieri nel quale non solo il consiglio si è espresso contro la richiesta di esercitare i propri diritti di voto ma allo stesso tempo è stato imposto il divieto alla Fiduciaria Simon di partecipare all’assemblea.

Vincent Bollorè? Inaffidabile: è così che il ceo di Vivendi è stato bollato da Marina Berlusconi alla vigilia dell’assemblea odierna di Mediaset. Un giudizio duro che nasce, scorrendo le cronache economiche, da varie e valide ragioni.

L’aumento dell’Iva deve essere considerato come confermato se non si trovano entrate alternative che possano scongiurarlo: è questo ciò che ha dichiarato il ministro del Tesoro Giovanni Tria nel corso dell’audizione odierna sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

I tempi stringono: se si vuole salvare Alitalia davvero è necessario muoversi in fretta ed a quanto pare in molti punterebbero su un coinvolgimento di Atlantia. Le trattative sono in corso, ma sarà possibile ottenere un successo in tal senso?

Devono lavoro e crescita le priorità italiane: è necessario lavorare su queste due criticità. E’ questo ciò che suggerisce Mario Draghi, interrogato dai giornalisti sulla situazione del Belpaese e su quel che sarebbe necessario fare per ripartire.

Nexi è pronta al suo debutto in Borsa: la data? Martedì prossimo: un giorno importante per la società specializzata nei pagamenti digitali, controllata dai fondi Bain, Advent e Clessidra e partecipata anche da Ubi Banca, Creval, Popolare di Sondrio e Banco Bpm.

Unicredit rischia di dover pagare una multa salata alla Commissione Europea per via di una presunta violazione della normativa antitrust in relazione a titoli di Stato europei avvenuta tra gli anni 2007 e 2012.

Per Banca Carige si profila il rischio di un intervento statale per il salvataggio. Si tratta di qualcosa che si vorrebbe evitare ma che, come sottolineano i commissari, potrebbe rendersi necessario se non saltasse fuori velocemente un partner per ripartire.

L’euro debole? Può aiutare, in questo momento, sia la BCE che l’economia dell’Eurozona. E la motivazione tecnica di tutto ciò è più semplice di quanto si pensi, anche se ad un primo sguardo tutto ciò può sembrare un controsenso.

La Flat Tax è qualcosa che rischia di creare gravi tensioni in un Governo che sembra deciso ad andare avanti ad ogni costo su quelle che erano state le promesse della campagna elettorale: le due parti sono in discussione sulla fattibilità e giustizia tecnica del provvedimento.

La trattativa di Ferrovia dello Stato per Alitalia è stata prorogata di un mese: non molto ma si è tentato di trovare un compromesso tra quelle che sembrano essere le necessità dell’azienda in prima linea nella nuova NewCo e quelle della compagna di bandiera.

Il Financial Times lancia lo scoop: Unicredit starebbe preparando un’offerta su Commerzbank, la seconda banca tedesca in ordine di grandezza con un attivo di 462 miliardi e 50 mila dipendenti sparsi nelle diverse sedi. Viene spontaneo chiedersi: che fine fa l’ipotetica fusione della stessa con Deutsche Bank?
