Banche in ripresa dopo annuncio Moody’s

 Netto cambio di rotta per Piazza Affari che grazie al settore bancario. Gli stessi titoli che nei giorni (e nelle settimane) precedenti hanno fatto soffrire il Mib Italiano ora rilanciano verso l’alto le blue-chips con un rialzo guidato da 8 titoli bancari in cima al listino. L’indice di riferimento guadagna il 2,78% con Banca Popolare dell’Emilia Romagna a +4,26% seguita dalla Popolare di Milano (+3,09%) e Ubi Banca (+2,99%).

La situazione è però più complessa di quanto sembra ed anche se la positività sta guidando la prima parte della giornata, bisogna ricordare che ieri Moody’s ha annunciato un drastico taglio di rating. Era da qualche settimana ormai che le agenzie di rating USA non attaccavano l’Eurozona, intenta a risolvere i suoi problemi interni e valutare la questione “Spagna”, sempre più lontana dalla Germania e sempre più in difficoltà.

Strategia Telecom Italia 2012

 Si torna a parlare di Telecom Italia e delle sue prossime mosse. Nei prossimi mesi avremo sicuramente sotto mano un piano strategico per la seconda parte del 2012, mentre per il momento ci si limita a valutare le idee che si hanno fin’ora. Il Corriere della Sera di oggi ha speso molte pagine sull’argomento, ma quello che emerge è in sostanza quanto si era già ipotizzato; Telecom deve necessariamente tornare competitiva sul campo delle telecomunicazioni e scontrarsi di conseguenza con gli altri “big” del settore.

La strategia che fin’ora sembra potrà dare i risultati migliori è quella di scorporare la rete di Telecom Italia valutando anche quanto “debito” caricare sulla nuova realtà che verrebbe a crearsi. Le stime di valore della rete variano ampiamente proprio per questo motivo ed oscillano ancora tra 6 e 15 miliardi di euro; la grande oscillazione indica quanto ancora il programma ed il progetto siano in fase embrionale e quanto ancora potrà cambiare la strategia nel complesso.

Eni sotto attacco in Nigeria

 Altra seduta negativa a Piazza Affari, dove spiccano solamente tre titoli tra le blue-chips italiane; Finmeccanica, che guadagna oltre il 5% salendo oltre quota 3.6800, seguita da Ansaldo STS (+2.65% al momento) e Luxottica, che continua per la sua strada raggiungendo l’obiettivo a 26.93.

Nella parte bassa del listino vi sono tutte le altre società a maggior capitalizzazione di Borsa Italiana, tra cui Eni, nel centro del mirino; la recente notizia dell’attacco agli impianti ENI in nigeria da parte del Mend non ha scosso il mercato ancora, ma dopo l’annuncio che questi avranno un seguito nei prossimi giorni il titolo potrebbe cominciare a risentirne.

Cos’è il MEND? il Mend è il Movimento di Emancipazione del Delta del Niger. Si tratta di un gruppo armato di militanti che lottano contro il governo federale nigeriano che rivendicano il possesso del Petrolio. L’esclusione completa dal mercato del petrolio dei diretti interessati (circa 14 milioni di persone in questo caso) ha acceso la furia dei militanti, che con l’azione di oggi dichiarano apertamente guerra ad Eni.

Previsioni STM 2012 al ribasso

 NXP Semiconductors Netherlands B.V. ha richiesto a STMicroelectronics il pagamento di una multa di circa 59 milioni di dollari. Questo è quello che emerge dalla sentenza di un tribunale della Camera di Commercio Internazionale a riguardo di un contenzioso in corso dal 2008 riguardo gli oneri di minor utilizzo da computare nel prezzo delle fette di silicio che NXP ha fornito tra il primo ottobre 2008 ed il 31 dicembre 2009.

Secondo STM questa “multa” avrà un impatto nella misura del 2.6% sul margine lordo del primo semestre del 2012. Dopo questa notizia, la guidance del 2012 viene abbassata dal gruppo stesso a 30.4%+/-1.5%, mentre STM esprime sorpresa per la sentenza del tutto inaspettata secondo l’azienda.

In borsa il titolo sembrava reagire bene alla fase difficile, visto che il supporto a quota 5 euro non è più stato rivisto dallo scorso gennaio ed il raggiungimento di quota 6.5 euro per azione stava per rilanciare in alto le aspettative del gruppo.

Vendite Fiat negli USA +642% a marzo 2012

 Dopo aver ingoiato il boccone amaro del crollo delle vendite in Italia, il gruppo Fiat si rifà con gli interessi sul mercato americano dove la casa automobilistica torinese continua a mostrare una crescita da capogiro. Il gruppo del Lingotto ha dovuto fare i conti con una brusca flessione del 35,6% delle immatricolazioni a marzo e con la perdita di una fetta della quota di mercato passata al 26% dal 28,3% di febbraio. I dati di Fiat in Italia fanno rumore perché peggiori del mercato, che ha evidenziato un calo del 26,72%.

Morgan Stanley valuta il settore aerospaziale civile e della difesa

 In un anno di crisi, colpito dal caro carburanti e dalle prospettive rialziste sul petrolio sembra difficile crederlo, ma il settore aerospaziale civile e quello della difesa hanno conseguito risultati eccellenti nel 2011. Gli analisti di Morgan Stanley fanno il punto della situazione e si dicono positivi per il 2012 riguardo il settore, secondo loro in espansione riguardo gli utili.

In Eurozona aziende come Cobham (di Londra) o Finmeccanica (Eurex) hanno conseguito risultati positivi, anche se l’outlook rimane incerto. Le aspettative rialziste contrastano momentaneamente con le elezioni in vista negli Stati Uniti e nella Francia, ma formalmente si può parlare di attese positive, salvo grandi sorprese.

Target Price ridotto su Banca MPS

 Le tensioni crescenti per Spagna (ma anche per l’Italia stessa) hanno costretto le Piazze del Vecchio Continente ad attuare una brusca frenata con il FTSE-Mib che è tornato sotto quota 16000 chiudendo al di sotto di questa quota critica la seduta di ieri. Il Dow Jones per contro si è dimostrato ancora una volta il vero sostenitore delle Borse Mondiali; dopo un’apertura incerta sulla scia dell’Eurozona, il recupero è stato notevole ed ha portato l’indice USA a chiudere le contrattazioni a 13145 punti circa, invertendo la rotta e rilanciando i mercati Asiatici.

Anche se oggi in Europa si parla di recupero, la verità è che il rialzo è ancora molto dubbio; una performance di 0.67% come sta facendo ora il FTSE-Mib non si può considerare positiva dopo che il Dow Jones in una sola seduta ha recuperato oltre 100 punti dal bottom di apertura. Nel settore bancario in Italia è più netta la sensazione di positività, visto che l’indice FTSE- Banche guadagna al momento oltre l’1.50%.

La Fiat rimane in Italia

 La Fiat non ha alcuna intenzione di lasciare l’Italia. Ad affermarlo è stato l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, che ad un giornale canadese ha dichiarato come la propria compagnia auto intenda rimanere nella Penisola. Marchionne si trovava in Canada per seguire da vicino l’apertura della prima concessionaria con insegne Fiat vicino a Toronto: con l’occasione, alla domanda di un giornalista che gli domandava se il Lingotto avesse concretamente un piano per abbandonare l’Italia, il manager avrebbe risposto con un secco no. 

Finmeccanica chiude il 2011 in perdita

 Il bilancio 2011 di Finmeccanica sarebbe “apocalittico” se ci fermassimo solamente a guardare i numeri, ma per fortuna c’è un motivo dietro alle cifre diffuse ed il mercato da’ ragione ad Orsi , il quale ritiene che la perdita di 2.3 miliardi di euro sia “dovuta a fenomeni eccezionali e oneri non ricorrenti per 3,2 miliardi di euro”.

L’indebitamento finanziario netto è di 3.44 miliardi di euro (+10% dal 2010) anche se “l’assenza di necessità di rifinanziamento a breve e la durata media del debito, pari a circa 10 anni, garantiscono la solidità finanziaria del Gruppo” secondo il direttore generale Alessandro Pansa. I ricavi sono calati del 7% a 17.3 miliardi di euro e l’ebitda è negativo per 216 milioni di euro. Gli ordini sono diminuiti del 22% ed il free operating cash flow, positivo nel 2010 (443 milioni di euro) diventa negativo per 358 milioni di euro.

Titolo Finmeccanica sospeso in attesa dei dati di bilancio 2011

 Sospeso dalle negoziazioni in Borsa Italiana: è questo, per il momento, il destino del titolo Finmeccanica in attesa della pubblicazione dei dati di bilancio 2011. Che la decisione della società di gestione del mercato regolamentato potesse essere questa, era già chiaro da ieri, quando il titolo perse 3 punti percentuali a 3,422 euro, facendo segnare la peggiore prestazione tra le blue chip e una animosità tra gli investitori che celava, probabilmente,  il grande interrogativo sugli sviluppi delle quotazioni del titolo societario (secondo quanto affermato dalla stessa Borsa Italiana ieri sono passati di mano 3,4 milioni di pezzi a fronte di un volume di transazioni pari a 12,4 milioni di media nell’intera seduta dell’ultimo mese).

Merkel solleva i mercati, Fiat torna a 4.584 euro per azione

 Angela Merkel, la cancelliera tedesca in carica, ha annunciato oggi che l’Efsf e l’Ems (rispettivamente il fondo di salvataggio provvisorio e quello permanente) potranno viaggiare in parallelo aumentando il “firewall” dell’Europa a 700 miliardi di Euro. Grazie anche ai dati positivi sull’indice Ifo riguardante le imprese tedesche (salito a 109.8 a marzo) la giornata si è conclusa in territorio positivo, con le Piazze Europee in recupero rispetto alla “sbandata” della scorsa ottava ed il FTSE-Mib che chiude le contrattazioni sopra a 16619 punti consolidando il recupero di 16500 e rilanciando verso l’alto le blue-chips italiane.

Nel pomeriggio le parole di Bernanke arrivate dagli USA hanno poi consolidato l’avvio positivo dell’ottava che promette di recuperare almeno in parte il crollo della scorsa settimana; bene il mercato del lavoro USA anche se, secondo lo stesso Bernanke, si è ancora normali da una situazione positiva.

Bernanke avverte l’Euro: crisi non è finita

 Altra seduta difficile sulle Borse Europee; il ribasso iniziato dal top del 19 Marzo ha subito un’accelerazione durante la giornata di ieri, che ha visto il FTSE-Mib tornare al di sotto di quota 17000 per poi chiudere la giornata in prossimità di 16700 punti, dopo un bottom a 16617.

Le tensioni sulle banche si riversano sulla giornata di oggi, che registra fin dalla prima ora una negatività prossima all’1.50%. Il settore bancario cede in totale l’1.65% al momento e tra le blue-chips troviamo Mediobanca in fondo al listino con una perdita del 2.48% seguita da Banco Popolare (-2.24%) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-1.73%). Meglio Intesa SanPaolo ed Unicredit, che al momento oscillano intorno ad una perdita di 1.70%.

Ricordiamo che nella giornata di oggi si chiudono le sottoscrizioni per il BTP Italia che nei primi giorni hanno sfiorato i 6 miliardi a fronte di un’emissione massima di soli 2 miliardi di euro. Nonostante questo dato estremamente incoraggiante lo spread sul decennale si allarga nuovamente e sale sopra a quota 300 sfiorando per poco tempo i 315 punti di differenziale.

Terna archivia il 2011 e conferma politica dividendi

 Vira al ribasso il FTSE-Mib nella seconda giornata della penultima settimana di Marzo 2012; la pressione e le tensioni si scaricano sui book sotto forma di vendite (e prese di profitto) visto il livello chiave raggiunto (17000 punti). Il rally del mercato Europeo culmina in un top relativo importante per tutte le Piazze Europee e segna quello che potrebbe essere l’inizio di una fase toro di lungo periodo, anche se è ancora presto per dirlo.

Anche se la giornata è negativa nel complesso, vi sono diversi elementi di spicco a Piazza Affari che forniscono “equilibrio” alla seduta ed evitano il crollo verticale. Tra questi sicuramente c’è Terna, che mentre il FTSE-Mib cede l’1%, guadagna invece l’1.16%, salendo quasi in cima alla lista delle blue-chips italiane.

Dividendo Intesa SanPaolo di 5 centesimi di Euro

 Anche per Intesa SanPaolo è tempo di bilanci; il primo istituto italiano chiude il 2011 con una svalutazione complessiva di 10.2 miliardi per una perdita che si aggira sugli 8.19 miliardi. L’utile netto normalizzato è di 1.93 miliardi mentre, in calo del 17.1% rispetto al periodo precedente. Alla luce di quanto è emerso dall’ultimo CDA nell’immediato futuro Intesa SanPaolo potrebbe rivedere le politiche legate alle azioni di risparmio, visto che non si sono dimostrate una fonte di capitale efficiente, secondo Cucchiani. Immediatamente dopo queste dichiarazioni la Borsa smentisce e le Risparmio volano oltre il 9% mentre le ordinarie restano al 4% circa.

Interessante invece la decisione sul dividendo; si tratta per il 2011 di un corrispettivo di 5 centesimi per azione che Cucchiani definisce “il floor”. In sostanza per non deludere troppo le aspettative ed evitare un sell-off, insieme ad una “brutta” notizia come quella di un dividendo al di sotto delle attese, si informa anche che i piano per il 2012 sono di crescita e consolidamento e quindi il prossimo anno il dividendo sarà sicuramente maggiore.