La crescita del debito pubblico italiano sembra non avere freni. Nel Supplemento al bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica, la Banca d’Italia ha fotografato impietosamente l’attuale situazione del debito sovrano. Infatti, a maggio 2012 il debito pubblico italiano è salito di 17,1 miliardi di euro rispetto ad aprile. L’ammontare del debito pubblico a maggio risulta pari a 1.966,3 miliardi di euro, mentre ad aprile era pari a 1.944,24 miliardi di euro. A pesare sul debito nel mese di maggio hanno influito anche gli 1,8 miliardi che spettano all’Italia nel contributo al fondo salva-stati europeo (EFSF).
NEWS ECONOMIA
Regione Sicilia a un passo dalla bancarotta
E’ una nave che imbarca acqua da ogni direzione. E’ la Regione Sicilia, ormai a un passo dalla bancarotta mentre il proprio governatore Raffaele Lombardo – a circa due settimane dalle sue dimissioni (31 luglio) – continua a nominare dirigenti e a proporre rimpasti di giunta. Mentre i partiti di maggioranza e di opposizione si preparano già per la nuova campagna elettorale, le casse dell’isola sono ormai vuote. Pochi giorni fa c’erano solo poco più di 3 milioni di euro. Il denaro per pagare i dipendenti sta per finire, mentre le imprese fornitrici non vengono pagate.
Non-farm payrolls inferiori alle attese a giugno 2012
C’era grande attesa per il dato sull’occupazione americana, pubblicato oggi pomeriggio alle ore 14,30. Il report occupazionale negli Stati Uniti ha evidenziato una crescita del numero delle nuove buste paga nel settore non agricolo e un tasso di disoccupazione invariato nel mese di giugno. I non-farm payrolls sono aumentati di 80.000 unità, ma gli analisti finanziari si aspettavano in media un aumento dei posti di lavoro intorno alle 100.000 unità. Il tasso di disoccupazione, invece, non ha mostrato sorprese e si è attestato all’8,2% come il mese precedente.
Allarme FMI: crescita mondiale rallenta
Il Fondo Monetario Internazionale lancia l’ennesimo allarme sulla crescita dell’economia e questa volta le stime che va’ a ritoccare sono di livello mondiale. Secondo Lagarde “Le previsioni della crescita globale saranno leggermente inferiori a quanto abbiamo anticipato tre mesi fa” mentre tra dieci giorni saranno pubblicati i numeri (che sostituiranno il 3,5% di Aprile scorso).
Italia propone scudo anti-spread
Anche se cambiano le parole, sembra che il concetto proposto sia sempre lo stesso e forse è proprio questo il motivo per cui l’Euro non è ancora uscito dalla crisi; da quando il Vecchio Continente ha cominciato a mostrare le sue debolezze la BCE si è limitata ad acquistare titoli di Stato a sostegno dei Paesi in difficoltà, rimandando di settimane e di mesi l’inevitabile destino (vedi Grecia e Spagna). Ora a distanza di diversi mesi dalle fallimentari misure prese in precedenza il Governo Italiano torna davanti ai vertici dell’Eurozona proponendo la stessa identica ricetta. Secondo il Bel Paese bisognerebbe usare il fondo salva-stati per creare uno scudo a difesa dei Paesi “virtuosi”, con un meccanismo ancora da valutare.
Consiglio UE prova a risolvere la crisi dell’euro
Oggi si apre a Bruxelles il Consiglio UE – che proseguirà anche domani – che vedrà riuniti i leader politici dei 17 paesi membri dell’Unione monetaria europea. Inizialmente il vertice era stato pensato per discutere del futuro istituzionale della zona euro ma le nuove turbolenze sui mercati finanziari hanno portato ancora una volta alla ribalta il connubio tra bilanci bancari e bilanci sovrani, che sta mettendo in ginocchio numerosi paesi membri. Non a caso pochi giorni fa la Spagna ha chiesto ufficialmente assistenza all’UE per salvare le banche e la stessa cosa ha fatto la piccola Cipro.
Dubai rifinanzia debito dopo rischio-default
Tre anni fa Dubai – il più famoso stato appartenente agli Emirati Arabi Uniti – rischiava addirittura il default quando esplose improvvisamente il problema del debito. Ora la situazione sembra essere tornata nella normalità, a seguito della notizia dell’accordo raggiunto dalle tre entità a controllo statale per rifinanziare il debito in scadenza. Le obbligazioni che stavano per scadere erano da tempo sotto stretta osservazione dei mercati, che temevano un ritorno della crisi per il ricco emirato arabo.
Audizione della Consob sugli abusi di mercato
Le sanzioni e le condanne che sono state inflitte per gli illeciti sui mercati finanziari sono ultimamente aumentate in maniera preoccupante: a fronte di questo numero così alto, comunque, le segnalazioni sono state scarse, segno che c’è ancora molto da fare da questo punto di vista. I dati in questione sono emersi dall’ultima relazione di Claudio Salini, segretario generale della Consob, alla Commissione Finanze del Senato. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che nel periodo compreso tra il 2000 e il 2005, vale a dire prima che fosse introdotta l’innovativa direttiva sugli abusi di mercato, erano stati quantificati e segnalati ottantasei casi, con la conseguente condanna di sette persone e sentenze di patteggiamento che ne hanno riguardate altre sei.
Il cda di Edison si pronuncia sull’offerta pubblica di acquisto
Dal consiglio di amministrazione di Edison, la celebre spa milanese attiva nel settore energetico, è giunta l’approvazione per quel che riguarda il cosiddetto “comunicato dell’emittente”: in pratica, ci si è espressi in maniera favorevole su quella che è l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria, una operazione che è stata promossa da tempo dalla compagnia controllante di Edison, vale a dire Transalpina di Energia, meglio nota come Edf. Ci sono anche altre precisazioni da fare. In particolare, lo stesso cda non è stato in grado di raggiungere una maggioranza adeguata (come previsto espressamente dall’articolo 18 dello Statuto Sociale) in merito alla congruità del prezzo relativo all’offerta, visto che si sta parlando di ottantanove centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario ordinario.
Tutto pronto per l’integrazione tra Hera e Acegas
Possono due società da sempre concorrenti diventare di punto in bianco “sorelle”? L’eventualità sta diventando sempre più concreta per il gruppo Hera e Acegas-Aps, le due multiutility che sono destinare a diventare proprio oggi ancora più unite: in effetti, dopo la lettera di intenti di una settimana fa, è ormai tutto pronto per cominciare i colloqui relativi all’integrazione aziendale, anche se dalla giornata odierna si definirà subito quella che sarà la governance futura. Inoltre, bisogna capire come mantenere e rafforzare la leadership del nostro paese nel settore ambientale, focalizzando magari l’attenzione sui paesi dell’Europa orientale. Gli assets principali non possono che essere i termovalorizzatori che il nuovo gruppo potrà gestire.
Pictet aumenta la partecipazione in Astaldi
All’inizio dello scorso mese di marzo era stata resa nota una nota relativa alla partecipazione azionaria di Astaldi: ebbene, a distanza di tre mesi, la spa romana, celebre per le sue costruzioni le iniziative in project finance, è ancora una volta protagonista del medesimo aggiornamento, visto che è stato reso noto l’aumento della quota detenuta da Pictet Asset Management. Entrando maggiormente nello specifico, c’è da dire che l’istituto di credito svizzero è riuscito ad arrivare fino al 2,099% del capitale sociale di Astaldi, una percentuale che si riferisce ai fondi di investimento e che nel novembre di due anni si era invece attestata a 2,057 punti percentuali.
Il documento congiunto di Consob, Isvap e Bankitalia
La Banca d’Italia, la Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) e l’Isvap (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo) sono i protagonisti di un importante evento congiunto: in effetti, i tre enti in questione hanno deciso di pubblicare insieme un documento molto interessante nei loro siti web ufficiali, un testo che è in grado di rispondere a una serie di domande piuttosto attuali. L’argomento principe in questo caso è quello del divieto di “interlocking”, il termine che viene utilizzato per indicare le cosiddette cariche incrociate che vanno spesso a coinvolgere i soggetti che sono sottoposti alla vigilanza. Quali sono le principali criticità e caratteristiche di tale problema?
Biancamano integra il proprio Organismo di Vigilanza
Le ultime informazioni che sono state diffuse da Biancamano Spa hanno a che fare con il suo consiglio di amministrazione: in effetti, l’ultima riunione di quest’ultimo è stata molto importante per il gruppo di Rozzano, famoso per le sue partecipazioni nel campo dell’igiene ambientale, visto che si è provveduto all’integrazione della composizione dell’organismo di vigilanza. Il tutto è stato perfezionato attraverso la nomina di un nuovo membro, vale a dire il dottor Nicola Corsico Piccolino, il quale ha già svolto la funzione di Internal Audit all’interno della società lombarda. Come è noto, questo organismo è stato istituito dal Decreto legislativo 231 del 2001 e ha il compito di regolare la responsabilità amministrativa dell’ente per i reati commessi.
Scalata Antonveneta: la preferenza illecita di Fazio
È il 2005 quando la Banca Popolare di Lordi tenta la scalata ad Antonveneta: quei fatti vengono ancora discussi oggi, tanto è vero che di recente l’allora governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, è stato condannato a due anni e sei mesi per il reato di concorso in aggiotaggio. Ieri si sono conosciute le motivazioni relative a questa sentenza. Secondo la Corte di Appello di Milano, l’ex inquilino di Palazzo Koch avrebbe instaurato un rapporto di preferenza illecita con l’amministratore delegato dell’istituto di credito lodigiano, Gianpiero Fiorani, una situazione che ovviamente non può essere realizzata. I giudici, inoltre, hanno voluto sottolineare come lo stesso Fazio fosse pienamente consapevole delle informazioni fuorvianti e distorte che avrebbe dovuto fornire al banchiere, oltre che delle modalità illecite delle condotte.