Bundesbank contro piano salva-euro Bce

 La Bundesbank torna ad attaccare il piano salva-euro della Bce, messo a punto tra fine agosto e inizio settembre 2012 attraverso il lancio del cosiddetto “OMT” (Outright Monetary Transactions), noto anche come scudo anti-spread. Ebbene, secondo il dipartimento affari legali della “Buba”, il piano salva-euro dell’Eurotower non sarebbe affatto necessario. Inoltre, se lo scudo anti-spread venisse realmente messo in pratica, ci sarebbe il pericolo di mettere a rischio il denaro dei controbuenti tedeschi e di violare i Trattati europei, che vietano il finanziamento monetario dei deficit pubblici.

Imu sarà rimborsata con titoli di stato?

 Nel bel mezzo delle consultazioni tra il nuovo premier incaricato Enrico Letta e le forze politiche spuntano le prime indiscrezioni sulle possibilità modifiche all’Imu, una delle tasse più criticate e detestate dai contribuenti italiani. L’Imu sarà nuovamente uno dei tempi più scottanti che il nuovo governo dovrà affrontare. Prima di sciogliere la riserva sulla formazione del nuovo esecutivo di larghe intese, Letta ha comunque già iniziato ad ascoltare le delegazioni dei partiti per capire la loro posizione su questo dossier. C’è chi preme per la totale abolizione, chi per modifiiche strutturali.

Italia in bancarotta in autunno secondo Beppe Grillo

 Beppe Grillo ha affermato che l’Italia si sta avviando verso un crack finanziario, che metterà completamente in ginocchio il paese. Il comico genovese, intervistato dal tabloid tedesco Bild, ha sottolineato che “l’Italia in autunno è in bancarotta” e che le piccole e medie imprese continuano a fallire ogni giorno. Il leader del MoVimento 5 Stelle, ritiene che “tra settembre e ottobre il governo sarà a corto di soldi e avrà difficoltà a pagare le pensioni e gli stipendi”. Intanto, Grillo deve subire la prima vera sconfitta del M5S alle elezioni in Friuli Venezia Giulia.

Rischio contagio per l’eurozona dall’Italia secondo Commissione UE

 La Commissione UE ha lanciato l’allarme Italia sui mercati internazionali, ma gli investitori non si sono lasciati intimorire. Secondo quanto dichiarato dal commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, esiste un rischio contagio per l’area euro dalla crisi italiana. Tuttavia, Piazza Affari è stata la seconda migliore borsa d’Europa, dietro Madrid, con un rialzo superiore al 3%. Ottimo anche l’andamento dello spread Btp-Bund, tornato a 300 punti base grazie anche al sold-out in asta per i Bot a tre e dodici mesi.

Italia rischia la sfiducia dei mercati

La crisi politico-istituzionale italiana rischia di avere pesanti ripercussioni anche a livello finanziario. La fiducia dei mercati non potrà reggere all’infinito e già stamattina potrebbe esserci il primo vero banco di prova per spread e borsa, dopo che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dato l’incarico esplorativo a dieci “saggi” per valutare la possibilità di formare un governo. Le paure dei mercati sono concrete. L’Italia attraversa la peggiore fase di recessione economica del nuovo secolo e ha gravi problemi finanziari legati all’enorme indebitamento pubblico.

300 Comuni italiani a rischio bancarotta

 L’Italia è bloccata. L’impasse politica rischia di far precipitare la situazione finanziaria del paese, che deve confrontarsi anche con un debito della pubblica amministrazione di 90 miliardi di euro. Una mina vagante che rischia di far avvitare ulteriormente la crisi. E poi c’è l’ultimo pasticcio della finanza locale, ovvero la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e sui servizi locali. Oltre ai rincari generalizzati il tributo aumenta i costi delle procedure che devono essere “scaricati” sugli utenti. La Tares (prima rata slitta a luglio 2013) è solo una delle tante incognite dei conti locali.

Salvataggio Cipro approvato dall’Eurogruppo

 Stanotte i ministri finanziari dell’area euro hanno dato il via libera al piano di salvataggio di Cipro. Secondo quanto affermato da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, l’accordo mette fine alla crisi della piccola isola europea e con essa le tensioni sulla moneta unica. Dijsselbloem ha dichiarato che “l’intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro”. Ora sarà possibile sbloccare gli aiuti finanziari da 10 miliardi di euro, ai quali dovrebbe partecipare anche il Fondo Monetario Internazionale. L’accordo non dovrà essere ratificato dal Parlamento cipriota, perché non è più una tassa.

Italia può fare la fine di Cipro secondo Medvedev

 Il modo in cui l’Europa sta affrontando la crisi di Cipro sta facendo infuriare il premier russo Dmitry Medvedev, al quale non va proprio giù l’ipotesi di un prelievo forzoso sui depositi bancari. Tra l’altro bisogna ricordare che a Cipro si trovano ingenti capitali russi, finiti sull’isola per sfruttare il fisco particolarmente favorevole. Secondo Medvedev il prelievo straordinario dai conti correnti è una misura sbagliata, che a questo punto potrebbe ripetersi anche per futuri salvatagggi di altri paesi europei in evidenti condizioni di difficoltà finanziaria.

Cipro dice no a piano anti-default

 Torna a salire la tensione nell’area euro. Ieri pomeriggio il Parlamento cipriota ha detto no al piano anti-default proposto da Europa e Fondo Monetario Internazionale, che prevedeva il prelievo forzoso dai depositi bancari. Su 56 parlamentari, 36 hanno votato contro, 19 si sono astenuti e uno era assente. Ora per Cipro si fa largo l’ipotesi di un default disordinato, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’intera l’area euro. Le borse europee hanno chiuso tutte in ribasso, in particolare Milano (-1,6%) e Madrid (-2,2%). Lo spread Btp-Bund è salito a 336 punti.

Italia è già fuori dall’euro secondo Beppe Grillo

 L’Italia fuori dall’euro sarebbe solo una questione di tempo. A dichiararlo è il leader del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo, intervistato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Il comico genovese chiede un referendum online sulla permanenza dell’Italia nell’unione monetaria europea. Grillo ha rilasciato un’intervista fatta di provocazioni e previsioni catastrofiche. Secondo il leader di M5S l’Italia uscirà dall’euro quando i paesi del Nord Europa saranno sicuri che le loro banche riavranno i loro investimenti fatti nei titoli di stato italiani. A quel punto l’Italia sarà lasciata cadere “come una patata bollente”.

Grillo e Berlusconi sono due pagliacci secondo l’Economist

 Dopo i risultati delle elezioni politiche italiane sono arrivati anche i primi commenti della stampa estera, che non nasconde il suo scetticismo per l’affermazione dei partiti politici capitanati da Beppe Gillo e Silvio Berlusconi, entrambi di matrice populista e per certi versi anche anti-europeisti. Dopo la gaffe dell’aspirante cancelliere tedesco della Spd, Peer Steinbrϋck, che aveva definito Grillo e Berlusconi “due pagliacci” proprio mentre il presidente Giorgio Napolitano era pronto per partire alla volta di Berlino in visita ufficiale, ora è The Economist a umiliare i due politici italiani.

Crisi dell’euro ancora molto lunga

 Chi pensa che la crisi dell’euro stia terminando, si sbaglia di grosso. Ad affermarlo è Bernard Connolly, che in tempi non sospetti predisse le difficoltà che l’Unione Europea avrebbe attraversato, e che ora, in una lunga intervista rilasciata al Wall Street Journal, predice ulteriori difficoltà per la valuta unica europea e per le istituzioni comunitarie. Vediamo allora quali sono le principali stime compiute dall’analista, e cosa potrebbe accadere.

Spread a 500 se l’Italia torna al voto secondo Crédit Agricole

 Resta alta la tensione sullo scenario politico italiano, a seguito della grande confusione scaturita dall’esito delle elezioni dl 24 e 25 febbraio. La sterile maggioranza ottenuta dalla coalizione di centro-sinistra guidata da Bersani e la deludente performance dei centristi guidati da Monti hanno scatenato il panico sui mercati finanziari, in quanto il paese risulta di fatto ingovernabile. Gli investitori sono disorientati sul futuro politico dell’Italia, così hanno cominciato a vendere azioni e bond pubblici facendo impennare lo spread fin sopra 350 punti base.

Grillo chiede referendum sull’euro

 L’affermazione del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è senza dubbio una delle grandi novità sullo scenario politico italiano, in quanto gran parte dell’elettorato ha deciso di votare un partito populista che ha presentato un programma elettorale caratterizzato da riforme drastiche anche in materia economico-finanziaria. Tra le varie proposte del M5S guidato da Beppe Grillo c’è un referendum sull’euro, che secondo il pensiero dell’ex comico genovese ha finora creato grossi problemi alla popolazione. Secondo Grillo l’euro affama il paese e trasferisce ricchezza privata per ripagare il debito.