Spesometro, evasione fiscale quasi impossibile?

 Controlli in arrivo per i contribuenti italiani, non solo per chi potrebbe essere sospettato di evasione, ma per chiunque faccia una spesa oltre i 3000 euro. Arriva lo spesometro, una misura che servirà a prevenire l’evasione fiscale e che permetterà di mettere subito in luce coloro che dichiarano di guadagnare poche migliaia di euro all’anno e invece fanno una vita da pasha. I venditori dovranno trasmettere le operazioni rilevanti ai fini Iva imponibili e non imponibili. Occorre quindi dare comunicazione all’agenzia delle entrate per le cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute da soggetti passivi Iva, di importo pari o superiore a 3000 euro.

Riforma fiscale bocciata dalla Corte dei Conti

 Il ddl delega al governo per la riforma fiscale e assistenziale non piace alla Corte dei Conti, per la quale   il decreto risulta spiazzato rispetto agli eventi che hanno riportato in primo piano le esigenze di rigore. Lo sottolinea il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, il quale prosegue il suo esposto domandandosi se le incertezze che gravano sulla copertura del provvedimento non rendano necessario esplorare fonti di gettito nuove. Secondo  Giampaolino si potrebbero vagliare delle riforme in direzione di basi imponibili personali o reali che non insistano sul lavoro e sulle imprese.

L’INPS pubblica i coefficienti per la liquidazione delle pensioni del 2009

 L’INPS ha pubblicato e reso disponibili i coefficienti volti a rivalutare le retribuzioni e i redditi da pensione validi per tutto quest’anno. I coefficienti in questione variano a seconda che si tratti della cosiddetta “quota A”, ovvero quella quota relativa alle anzianità di contribuzione fino al 31 dicembre 1992, o della “quota B”, la quale invece riguarda i contributi che sono stati maturati dopo la data del 31 dicembre 1992. Sarà ora dunque possibile effettuare il calcolo di una pensione che ha decorrenza nel 2009: questo particolare metodo di calcolo mette in relazione l’importo del trattamento con la retribuzione percepita mediamente negli ultimi anni di lavoro. In questo modo si potrà garantire una specifica percentuale della retribuzione (ad esempio, se l’anzianità massima è di 40 anni, questa percentuale sarà dell’80%).

Il 28 febbraio scade il termine per la consegna del CUD

Il prossimo 28 febbraio è l’ultimo giorno utile per la presentazione del CUD, la certificazione unica dei redditi. In alternativa esso può essere consegnato entro 12 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. La certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, equiparati ed assimilati è un documento che i datori di lavoro devono consegnare ogni anno ai lavoratori dipendenti e a tutti coloro che percepiscono un reddito per attività similari al lavoro dipendente come, ad esempio, i lavoratori subordinati o a progetto. La certificazione viene consegnata anche a chi percepisce un trattamento pensionistico dagli enti pubblici o privati.

Canone Rai, scadenza il 2 febbraio

 Canone Rai. Non l’avete ancora pagato? Affrettatevi, perché scade il 31 gennaio. E come di consueto in questi casi, l’interrogativo sul che cos’è e sul perché pagarlo (e se) è d’uopo. Il canone Rai (che, se vi può consolare, insieme al bollo auto può essere rinnovato anche attraverso il sito Internet di Poste Italiane) si divide in due tipologie, ai sensi del D.L.Lt.21/12/1944 n. 458: gli abbonamenti ordinari, nel caso di detenzione per la propria abitazione privata – e quindi ad uso familiare, di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Costa quest’anno 107,50 euro, che potete pagare in una o in tre soluzioni.

C’è poi l’abbonamento speciale, per chi possiede o detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in locali aperti al pubblico. Qui gli importi (vere e proprie tabelline da studiare e incrociare).

Atti o adattabili alla ricezione. Questa è una delle frasi incriminate nell’annosa questione del Canone Rai…

Conti e depositi lasciati in banca e mai ritirati: scadenze il 15 dicembre

 Oggi è l’ultimo giorno utile per ritirare i depositi dimenticati in banca. Ovviamente, non c’è da temere nulla perchè, in caso di inadempienza, sarà sempre possibile andare a ritirare tutti i nostri risparmi presso il ministero del Tesoro.

Fino al 15 novembre scorso il numero totale dei conti dormienti era pari a 1.071.590, stando ai dati forniti dallo stesso ministero. Incredibile pensare che il loro ammontare complessivo, secondo i numeri parziali resi noti, era equivalente a 798.404.099,50 euro, di cui 781.755.444,35 euro in contanti e 16.648.655,15 in strumenti finanziari. Questi i valori inerenti a vecchi libretti postali, Certificati di deposito o conti correnti aperti 10 anni fa e da allora mai più toccati.

La scadenza del 15 dicembre vede tutti gli istituti di credito girare la somma non risvegliata al Fondo Istituto presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Da oggi, inoltre, l’elenco dei conti dormienti è disponibile sul sito web del Ministero dell’Economia all’indirizzo www.mef.gov.it/depositi/dormienti.