Conti dormienti: lunedi scade il termine per il risveglio

Sono ancora quattro i giorni utili per recuperare in extremis i conti dormienti in banca prima del definitivo passaggio delle somme al Fondo ministeriale. Entro lunedi 15 dicembre (compreso), infatti, i titolari o i loro eredi di conti dormienti o di rapporti contrattuali fermi da più di dieci anni presso gli istituti di credito, hanno la possibilità di recuperare le proprie somme. Il tutto, come spiega l’Associazione bancaria italiana, con una semplice operazione di sportello: basta la richiestra dell’estratto conto, la notifica di variazione di residenza o di domicilio, la richiesta di un carnet di assegni o la comunicazione di voler continuare il rapporto. Le operazioni cosiddette “in automatico”,  come i bonifici effettuati da terzi o i Rid, invece, non concorrono ad interrompere la dormienza del conto.

F24: domani ultimo giorno per pagare le tasse

 Entro domani, 20 agosto, dovranno essere eseguiti i versamenti con il modello F24 in scadenza appunto dal 1° al 20 agosto. F24 è un modello unico per il pagamento delle varie tasse (irpef, iva, inps, etc etc) e in cui includere anche gli eventuali accrediti irpef. Nel compilarlo, le varie voci da pagare, devono essere inserite specificando il codice tributo esatto che si può trovare sul sito della agenzia delle entrate. Si inseriscono tutte,  alla fine si fa la somma, il totale è da pagare.

Il 10 luglio scade il termine per la presentazione del modello 770/2008 Semplificato

Giovedì 10 luglio è il giorno ultimo utile alla presentazione del modello 770/2008 Semplificato. Il decreto legge 97/2008 ha, infatti, prorogato al 10 luglio la scadenza, fissata al 31 maggio scorso, per l’invio all’Agenzia delle Entrate del modello 770/2008 Semplificato che riguarda la dichiarazione dei sostituti d’imposta.

Devono presentare il modello tutti coloro che nel 2007 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte o contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS, all’INPDAP, all’IPOST e premi assicurativi dovuti all’INAIL. Tra questi soggetti rientrano anche le società di capitali, i Trust, le Amministrazioni dello Stato, i condomini e gli enti pubblici non commerciali.

Piano triennale sull’economia: il Governo colpisce utili di assicurazioni, banche e petrolieri

Il ministro dell’economia Giulio Tremonti annuncia che il Consiglio dei ministri approverà mercoledì 18 giugno il piano triennale sull’economia che contiene anche la Robin Hood

Arriva la Robin Hood Tax! Regola: tassare i profitti delle aziende petrolifere

Il Ministro dell’ Economia Giulio Tremonti ha annunciato che probabilmente includerà già nel prossimo Dpef la cosiddetta Robin Hood Tax.

Analizzando da vicino questa nuova tassa scopriamo con le parole dello stesso Ministro che andrà a colpire le compagnie petrolifere e ridistribuirà la ricchezza ai più deboli. Il ministro la definisce imposta etica, per questi è una cosa giusta tassare i profitti delle aziende petrolifere e non andare ad applicare l’Iva sino alla pompa di benzina, poiché non è da combattere il prezzo che arriva alle pompe di benzina ma quello del barile. Tremonti ribadisce che se nessun paese dell’Unione Europea avrà il coraggio di appoggiare la sua proposta sarà lui a portarla avanti solo nel nostro Stato.

Niente ICI e niente infrastrutture e difesa del suolo in Sicilia e Calabria

Il taglio dell’ICI ha reso contente un numero immenso di famiglie, l’abolizione della tassa sulla prima casa farà si che gli italiani possano dedicare ad altre spese la somma che fino a poco fa veniva periodicamente sottratta. Ricordiamoci però che lo Stato rappresenta un’azienda, seppur senza scopo di lucro, per cui il “risultato di esercizio” non può chiudere in perdita. Non avendo ovviamente uno scopo lucroso, è comunque auspicabile che possa chiudere i conti di fine anno almeno alla pari. Cosa significa? In parole semplici, dato che è stata abolita la tassa Ici che per lo Stato rappresenta un entrata, ovviamente per pareggiare tale perdita lo Stato dovrà ridurre i costi. Ed anche in questo caso lo Stato non si è smentito ed ha pensato di sottrarre somme dai fondi che erano destinati alle infrastrutture e alla difesa del suolo (ex risorse Ponte Stretto) in Sicilia e in Calabria (1.363,5 milioni di euro).