La Consob autorizza l’offerta al pubblico di Dexia Crediop

 È arrivato proprio nelle ultime ore il via libera da parte della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) per quel che riguarda la pubblicazione di un importante documento di registrazione: si sta facendo riferimento a Dexia Crediop, la controllata italiana dell’istituto belga, al centro di moltissime attenzioni di recente per i rischi relativi alla liquidità e a un possibile crack. In questo caso, però, la commissione stessa ha deciso di fornire il suo parere positivo a questa pubblicazione e al supplemento che si riferisce al prospetto di base. Entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di una offerta al pubblico di titoli obbligazionari del tipo zero coupon, con diversi tipi di tassi, in particolare quello fisso, quello fisso crescente e decrescente, ma anche quello a tasso variabile con la possibilità di un minimo e di un massimo.

Piani di sviluppo triennale Edipower

 Concluso il riassetto Edison, che porterà anche all’Opa da parte di Edf a 0,89 euro, la nuova Edipower punta sull’estero in attesa di capire se andrà in porto o meno il progetto di una super-utility italiana. Il neo-presidente della società, Roberto Garbati, ha già tracciato le linee guida del piano di sviluppo nel prossimo triennio. Edipower è la seconda società italiana nel settore energetico con una capacità generativa di 7600 MegaWatt a fine 2011, con un debito da poco rifinanziato di poco inferiore al miliardo di euro. La società punta subito a migliorare la redditività.

Segmento Star, molti i dividendi staccati oggi

 La giornata odierna sarà ricca di dividendi e cedole da staccare per quel che concerne il segmento Star di Borsa Italiana: si sta parlando, infatti, di quella divisione del Mercato Telematico Azionario che è dedicata appositamente alle imprese di medie dimensioni e che vantano una capitalizzazione compresa tra quaranta milioni e un miliardo di euro. Tra i nomi più significativi che si possono fare in questo senso figura senza dubbio Tamburi Investment Partners, la merchant bank indipendente che focalizza la propria attenzione sulle medie aziende italiane. In effetti, in questo caso si parla di un dividendo pari a 0,035 euro per ogni singolo titolo azionario, conseguenza diretta di quelli che sono stati i risultati finanziari conseguiti nel corso del 2011.

Crisi banche spagnole maggio 2012

 Oltre alla Grecia, l’altro grande osservato speciale nella zona euro è senza dubbio la Spagna. Negli ultimi mesi Madrid sta sperimentando una pericolosa accelerazione della crisi bancaria, dovuta alle perdite legate allo scoppio della bolla immobiliare. Molti istituti di credito necessitano di nuove iniezioni di liquidità per evitare il tracollo e ciò potrebbe compromettere irrimediabilmente la capacità del governo, targato Mariano Rajoy, di rispettare gli obiettivi di deficit di bilancio concordati con l’UE: 5,3% nel 2012 e 3% nel 2013.

Azionisti Terna approvano bilancio 2011 e dividendo

 Il bilancio relativo allo scorso anno e il dividendo da distribuire nel corso di quello attualmente in corso: sono queste le due fattispecie che hanno caratterizzato l’ultima assemblea degli azionisti di Terna di ieri, la spa romana che si occupa della trasmissione di energia elettrica sulle reti a maggiore tensione. Entrando maggiormente nel dettaglio delle decisioni dell’azienda, c’è da dire che il dividendo in questione è stato fissato in ventuno centesimi di euro, mentre i risultati finanziari dei dodici mesi del 2011 sono stati illustrati dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo. Tra l’altro, bisogna anche ricordare che otto centesimi dell’importo ricordato in precedenza erano già stati erogati lo scorso mese di novembre come acconto, mentre i rimanenti tredici centesimi non sono altro che il relativo saldo.

Quotazione Sea poco conveniente per Comune di Milano

 Sea, la società che gestisce i servizi aeroportuali milanesi, non smette di far parlare di sé: in effetti, l’ultimo aggiornamento in merito alla compagnia lombarda riguarda una valutazione che è stata effettuata dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Secondo quest’ultimo, infatti, quotare in borsa la società potrebbe essere una garanzia non proprio incoraggiante per il comune meneghino, visto che le risorse ottenute in questa maniera sono destinate a essere inferiori di un terzo rispetto a una vendita di oltre la metà del capitale sociale. La stima è stata effettuata dallo stesso Pisapia nel corso di una conferenza stampa volta a mettere in luce il bilancio di quest’anno.

Previsioni titolo Banco Popolare secondo banche d’affari

 Negli ultimi giorni il titolo Banco Popolare (codice di negoziazione: BP) è stato sotto i riflettori alla borsa di Milano, grazie alla validazione dei modelli interni di valutazione dei rischi da parte della Banca d’Italia che permetterà all’istituto bancario italiano di raggiungere i target dei ratios patrimoniali richiesti dall’Eba (European banking authority) entro il prossimo giugno. Ciò dovrebbe allontanare definitivamente il rischio della conversione del bond da un miliardo di euro. La reazione degli investitori è stata molto positiva, tanto che nel giorno di diffusione della notizia il titolo è salito subito del 19%.

Offerta BOT, CTZ e BTP€i di Maggio 2012

 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato le prossime emissioni di CTZ e BTP€i per il giorno 28 maggio 2012 e di BOT semestrali per il giorno 29 maggio, entrambe con regolamento al 31 maggio 2012.

Anche se gli investitori (sopratutto istituzionali) attendono i BTP Italia in emissione nei primi giorni di Giugno prossimo, le prossime aste del MEF appena annunciate potrebbero riservare qualche sorpresa.

I Certificati del Credito del Tezoro “Zero Coupon” in emissione hanno decorrenza 31 maggio 2012 e scadenza 30 maggio 2014 e saranno offerti per un ammontare compreso tra 2,5 miliardi di euro e 3,5 miliardi di euro (l’ISIN è da attribuire).

Investire in titoli di stato con rendimento nullo

 La crisi dei debiti sovrani e i timori di un collasso dell’euro nel medio termine stanno spingendo sempre più ad acquistare titoli di stato percepiti come free risk, che però non offrono alcun rendimento sul capitale investito. Si tratta del cosiddetto fly to quality, letteralmente volare verso la qualità. E’ un contesto di mercato che vede gli investitori acquistare strumenti finanziari con rendimenti reali negativi (cioè depurati dal tasso di inflazione), con l’obiettivo di preservare il capitale piuttosto che cercare un ritorno fisso dal capitale investito.

Bmw triplica produzione in Cina

 L’azienda tedesca Bmw (Bayerische Motoren Werke) vuole espandere le sue attività di produzione in Cina, inaugurando un secondo stabilimento nei pressi della città di Shenyang in Manciuria. L’obiettivo dell’azienda bavarese, guidata da Norbert Reithofer, è raggiungere una produzione di 400mila vetture nell’ex impero celeste. Bmw collaborerà con il suo partner cinese Brilliance, con il quale ha creato nel 2003 una joint venture con una quota del 51% a favore dell’azienda cinese e del 49% per Bmw. La fabbrica sarà una delle più moderne e “verdi” presenti al mondo.

Morgan Stanley ha guadagnato 100 milioni dal crollo di Facebook in borsa

 Il collocamento in borsa di Facebook resta nel mirino di authority e Commissione bancaria del Senato, che vogliono vederci chiaro nell’intricata vicenda legata all’Ipo del social network più famoso al mondo. Sembra che ci sia addirittura una lista di “privilegiati”, cioè banche e fondi di investimento che hanno avuto la possibilità di essere avvisati in anticipo sulle stime dei conti. Si tratta, ad esempio, dei fondi Capital Research & Management e Fidelity Investments, che hanno così evitato l’acquisto al debutto sul Nasdaq. E poi c’è Morgan Stanley, una delle principali protagoniste in negativo della vicenda legata all’Ipo Facebook.

Gruppo L’Espresso condannato a pagamento

 Il Gruppo L’Espresso è stato condannato dalla commissione tributaria regionale di Roma a pagare 225 milioni di euro per una serie di eventi che risalgono al “lontano” inizio degli anni ’90. In particolar modo, la commissione avrebbe dichiarato legittima la ripresa a tassazione di 440 miliardi di lire di plusvalenze, realizzate e non dichiarate, e di quasi 14 miliardi di lire per il recupero di costi assunti come indeducibili, e relativi a dividendi e credito d’imposta, con applicazione delle sanzioni ai minimi di legge e condanna alle spese di giudizio.

Dal canto suo, il Gruppo L’Espresso ha rilevato come i propri ricorsi contro tali accertamenti siano stati accolti in due differenti gradi di giudizio, e che i fatti contestati erano già stati dichiarati insussistenti in sede penale. Pertanto, stando a quanto riporta Radiocor, L’Espresso riterrebbe la sentenza di ieri “manifestatamente infondata, oltrechè palesemente illegittima sotto numerosi aspetti di rito e di merito”, confidando che possa essere presto annullata.

Fondazione CRT lima la sua partecipazione in Atlantia

 Le quote di partecipazione all’interno di Atlantia hanno subito qualche modifica in queste ultime ore: in effetti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha deciso di fissare la propria percentuale fino al 6,510% del capitale sociale, una operazione che va spiegata e dettagliata. La comunicazione ufficiale in questo senso è avvenuta, come avviene sempre in tali casi, grazie alla Consob, la quale l’ha resa pubblica sul proprio sito web in riferimento alle cosiddette “partecipazioni rilevanti”. A dire la verità, però, nonostante si sia venuti a conoscenza di tutto questo da poco, l’intera faccenda risale a più di una settimana fa, più precisamente allo scorso 17 maggio.