Josef Ackermann lascia la carica di ceo in Deutsche Bank

 Dopo dieci anni si è chiusa ufficialmente la carriera professionale di Josef Ackermann alla guida di Deutsche Bank, una delle più influenti e potenti banche del mondo. Ackermann ha passato il testimone ai due nuovi co-ceo Anshu Jain e Juergen Fitschen. Nella cerimonia d’addio, davanti a migliaia di soci, l’ormai ex ceo del colosso bancario tedesco non ha lesinato accuse contro alcuni paesi europei (ma senza fare nomi), reo colpevoli di aver aggravato la situazione della zona euro a causa dei loro scarsi progressi in tema di crescita economica.

Finmeccanica vende quota Avio

 È stato finalmente raggiunto l’accordo che prevede la cessione della quota Avio in mano Finmeccanica. L’intesa siglata specifica infatti che il Fondo strategico di investimento “acquisti o sottoscriva” una quota della società Avio che – sommata alle azioni che saranno cedute da Finmeccanica – possa attribuire all’acquirente una partecipazione complessiva del 15% “a seguito della quotazione e dell’aumento di capitale al servizio della stessa”.

Pertanto, un’operazione di cessione inquadrata all’interno del processo di quotazione della compagnia, che vede il Fondo come protagonista attiva. Tuttavia, a mancare nel quadro di riferimento della transazione, è il prezzo al quale avverrà l’operazione di cessione della quota. Il prezzo – stando a quanto si legge nell’accordo – sarà infatti calcolato in relazione al “collocamento delle azioni di Avio, da stabilirsi in sede di initial public offering”.

S&P voleva destabilizzare l’Italia secondo Procura di Trani

 La Procura di Trani ha chiuso la prima tranche di indagini relativi al ruolo svolto dall’agenzia di rating Standard & Poor’s durante la fase di turbolenze sui mercati finanziari da maggio 2011 a gennaio 2012 con il focus chiaramente rivolto sull’Italia, che ha poi raggiunto il picco della crisi sul finire di novembre 2001 quando lo spread tra il Btp e il Bund schizzò clamorosamente a 575 punti base, ai massimi di sempre, scuotendo il paese sia dal punto di vista finanziario che politico (l’aggravarsi della crisi portò alle dimissioni di Silvio Berlusconi e all’arrivo del nuovo esecutivo tecnico guidato da Mario Monti).

Impregilo alle prese con le dimissioni di Ponzellini

 Non c’è un momento di pace per Impregilo: oltre ai confronti con i due principali azionisti, ovvero Gavio e Salini, bisogna infatti fare i conti con l’arresto del presidente Massimo Ponzellini di questi giorni. Si tratta di arresti domiciliari per l’ex numero uno della Banca Popolare di Milano, ritenuto responsabile di aver messo in piedi una struttura parallela negli anni passati per soddisfare favori ed esigenze di politici e personaggi famosi. C’è una precisazione importante da fare, tutte queste accuse e i reati contestati non sono in alcun modo collegabili con il gruppo milanese delle costruzioni, ma si prospettano delle novità alla luce di tutto quello che sta accadendo.

Ok della Consob all’opa Docomo-Buongiorno

 Una nuova pagina arricchisce l’appassionante romanzo dell’offerta pubblica di acquisto che sta coinvolgendo i tedeschi di Docomo e la spa Buongiorno: se ne era già parlato qualche giorno fa, ora si deve aggiungere che la compagnia teutonica ha provveduto a comunicare l’approvazione definitiva da parte della Consob al documento di offerta in questione. Volendo essere ancora più precisi, si sta parlando dell’offerta pubblica volontaria che sta coinvolgendo quasi 112 milioni di titoli azionari ordinari di Buongiorno: si tratta, in larga misura, di azioni ordinarie che sono state emesse e sottoposte a sottoscrizione (circa 106,8 milioni del totale appena menzionato), mentre una piccola parte è rappresentata da titoli che devono essere emessi a fronte dell’esercizio dei diritti di stock option che sono già maturati (2,9 milioni di strumenti).

Spagna deve presentare piano di ricapitalizzazione Bankia

 La nazionalizzazione dell’istituto di credito Bankia in Spagna ha dato il colpo decisivo ad una situazione che da mesi era sul filo del rasoio; la posizione della Spagna nei confronti dell’UE è peggiorata da quel momento, prima con la corsa agli sportelli e poi con la paura per gli altri istituti di credito.

La discesa dei mercati dei giorni precedenti però non è stata causata dalle preoccupazioni legate al Paese, come dimostra il rialzo di oggi sui mercati azionari. La tensione in Spagna aumenta e salgono anche le Piazze Europee, indipendentemente dai fatti che hanno destabilizzato il Paese.

L’Unione Europea lancia però un messaggio chiaro alla Spagna; è necessario diffondere un piano per la ricapitalizzazione dell’istituto, ora nazionalizzato, per evitare di lasciare in sospeso questioni importanti legate alla liquidità del Paese.

Apple punta su tv e smartphone

 Tim Cook, ceo di Apple, ha dichiarato che a partire dalla prossima settimana la società americana hi-tech proporrà sul mercato nuovi prodotti straordinari. Cook ha dichiarato che “il futuro promette bene, soprattutto per gli smartphone” e ha aggiunto che ci sono “prodotti fantastici in arrivo”. Ma non finisce qui, perché la strategia di Apple è ormai da tempo a 360 gradi: dalle parole di Cook sembra esserci la possibilità di una più stretta collaborazione con il re dei social network Facebook. Il modo in cui Cook intende fare business in Apple segue le orme del suo predecessore, il grande Steve Jobs.

Alleanza strategica Rockefeller-Rothschild negli USA

 Le due più grandi dinastie bancarie del mondo, con una storia nel mondo finanziario ultracentenaria, hanno deciso di unirsi in una partnership strategica per sbarcare sul mercato americano. Il fondo di investimento Rit Capital Partners, guidato da Lord Jacob Rothschild, ha annunciato l’acquisizione del 37% del capitale del gruppo di consulenza e gestione fondi della famiglia Rockefeller. Non si conosce ancora il controvalore dell’operazione, ma non dovrebbe essere inferiore ai 100 milioni di sterline. Attraverso questa alleanza si punta alla creazione di nuovi fondi di investimento e all’acquisizione congiunta di società di gestione fondi.

Giudizi tentata scalata Unipol

 L’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio è stato assolto nell’ambito del processo sulla tentata scalata di Unipol sulla Banca nazionale del lavoro. Ad affermarlo è la seconda sezione penale della Corte d’Appello, che ha di fatti sostanzialmente azzerato le conclusioni alle quali era giunto il primo grado di giudizio, nel quale Fazio era stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione.

I giudici, oltre a Fazio, hanno assolto anche l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, che in primo grado era stato condannato a tre anni e sei mesi, e a una sanzione monetaria di 900 mila euro. Oltre ai due, il processo vedeva in qualità di imputati 13 persone fisiche e tre società, per reati vari, tra cui l’aggiotaggio, l’insider trading, l’ostacolo all’autorità di vigilanza. Uniche condanne confermate anche in secondo grado, quelle per l’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, e l’ex vicepresidente Ivano sacchetti.

Eni cede quota Snam

 Il consiglio di amministrazione dell’Eni ha deliberato la cessione di una quota pari al 29,9% di Snam alla Cassa depositi e prestiti. Una delibera che genera un’operazione dal controvalore pari a 3,51 miliardi di euro, con un importo di 3,47 euro per azione, equivalente alla media dei prezzi di mercato tra il 26 aprile e il 25 maggio, giorno dell’approvazione del decreto del presidente del consiglio dei ministri, che ha di fatto sancito la separazione della società che si occupa dei metanodotti dalla casa madre.

Il prezzo al quale è stata deliberata la cessione della quota Snam rappresenta un valore certamente superiore rispetto a quello di Borsa, dove Snam non è riuscita a salire oltre quota 3,2 euro. Il corrispettivo – si legge nella delibera – verrà pagato in tre parti: la prima al momento del closing (orientativamente, tra ottobre e fine 2012) per 1,76 miliardi di euro; la seconda entro il 31 dicembre 2012 per 879 milioni di euro; la terza entro il 31 maggio 2013 per ulteriori 879 milioni di euro.

Telecom Italia esce dall’indice Eurostoxx50

 Il titolo Telecom Italia continua a soffrire molto in borsa, anche se ieri ha chiuso in rialzo dell’1,13% a 0,6695 euro. Proprio nella seduta di ieri, molto negativa per i mercati finanziari europei, il titolo del gruppo di telecomunicazioni italiano guidato da Franco Bernabè ha toccato il minimo più basso degli ultimi tre anni a 0,658 euro. La continua discesa di Telecom Italia in borsa è dovuta sia all’eccessivo indebitamento che il gruppo ha in una fase molto delicata a livello europeo in tema di debito e deficit sia per la forte concorrenza dei competitor.

Bilancio 2011 Cassa Depositi e Prestiti in positivo

 L’assemblea ordinaria di ieri della Cassa Depositi e Prestiti è stata fondamentale per due motivi: anzitutto, è stato approvato in via ufficiale il bilancio relativo al 2011, con dei risultati che possono essere definiti senza dubbio molto importanti. In particolare, l’utile netto dell’ente pubblico finanziario è giunto fino a 1,6 miliardi di euro, un traguardo positivo che non è altro che una diretta conseguenza dell’aumento del margine di interesse (quaranta punti percentuali in più per la precisione), a causa dei tassi di impiego e di raccolta che sono stati maggiormente stabili. La differenza tra questo utile e quello del 2010 è di tutta evidenza, dato che nel 2010 l’ammontare complessivo era inferiore del 18% rispetto a quello attuale.

La piattaforma di Banca Sella per i Btp Italia

 I quattro giorni compresi tra i prossimi 4 e 7 giugno saranno utili per tutti quei risparmiatori e investitori che hanno intenzione nuovamente di affidarsi ai titoli di Stato italiani: si tratta, infatti, del periodo messo a disposizione per sottoscrivere il nuovo collocamento di Btp Italia, l’emissione del Tesoro che bissa il debutto ufficiale di successo di qualche mese fa. L’operazione a cui si sta facendo riferimento può avvenire in modo del tutto tranquillo attraverso l’utilizzo di internet, magari sfruttando gli smartphone e i tablet, senza dimenticare però altri canali più tradizionali e classici, come ad esempio quello telefonico e lo sportello bancario.

Rischio disintegrazione finanziaria in Europa secondo la Commissione UE

 Bruxelles alza la voce nella giornata in cui lo spread spagnolo segna nuovi massimi storici e l’asta dei Btp evidenzia rendimenti in forte crescita con una domanda flop. La Commissione UE lancia l’allarme sulle banche e chiede che venga al più presto spezzato il legame tra le banche e il debito sovrano degli stati nazionali membri dell’unione monetaria europea. Secondo gli esponenti della Commissione UE c’è il serio rischio di una “disintegrazione finanziaria” nel vecchio continente. Da Bruxelles arrivano anche dei rimproveri a Spagna e Francia, in quanto hanno finora fatto poco in tema di indebitamento e fisco.