Bilancio Italcementi 2011

 Notizie contrastanti nel bilancio Italcementi 2011. Stando a quanto affermato dalla compagnia, infatti, i ricavi sarebbero cresciuti di 1,3 punti percentuali rispetto al fatturato conseguito alla fine del 2010, per un controvalore in termini assoluti pari a 4,72 miliardi di euro, contro i 4,66 miliardi di euro dell’esercizio di precedente confronto.

A costituire elemento meno gradito agli osservatori analitici del documento contabile Italcementi è invece il risultato operativo, calato di ben 65,2 punti percentuali a quota 129 milioni di euro, contro i 370,2 milioni di euro dell’esercizio precedente. In forte flessione anche l’utile netto 2011, che si è assestato a quota 94,3 milioni di euro, contro i 151,29 milioni di euro del 2010, come principale e diretta conseguenza della contribuzione negativa che hanno prodotto le rettifiche di valore sulle immobilizzazioni patrimoniali, per un controvalore pari a 134 milioni di euro.

United Colors of Benetton presto fuori da Piazza Affari

 La Consob rende noto di aver approvato il documento di offerta relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria che la Edizione srl intende lanciare sulla totalità delle azioni ordinarie Benetton Group ancora non detenute sul proprio portafoglio. Una decisione che porterà United Colors of Benetton presto fuori da Piazza Affari, come ampiamente previsto durante una serie di elaborazioni delle scorse settimane.

Edizione srl conferma infatti che con delibera 18135 la Commissione Nazionale ha approvato il Documento di Offerta, avente ad oggetto il 25,15% del capitale sociale sottoscritto e versato di Benetton Group, ancora non in mano della società. Stando ai dettagli dell’OPA, Edizione srl riconoscerà ad ogni aderenti un corrispettivo in contanti pari a 4,60 euro per ogni azione che verrà portata in adesione all’offerta, comprensivo del dividendo eventuale che l’assemblea soci di Benetton Group approverà con il bilancio d’esercizio 2011, nella presumibile prima convocazione del 24 aprile 2012.

Il Btp online è in dirittura d’arrivo

 Se ne parla ormai da diverso tempo, ma manca sempre meno al suo debutto ufficiale: il riferimento non può che andare al nuovo Buono del Tesoro Poliennale (Btp) che andrà a riguardare i risparmiatori privati del nostro paese e che è previsto per il prossimo 15 marzo. Si tratta di uno strumento innovativo e su cui il governo fa molto affidamento, alla luce delle performance non proprio brillanti di qualche mese fa che avevano di fatto allontanato gli investitori italiani dal tipico strumento finanziario a cui affidare i risparmi. Nel dettaglio, questo titolo sarà collocato direttamente online sulla piattaforma apposita di Borsa Italiana, vale a dire il Mercato Telematico delle Obbligazioni (meglio noto con l’acronimo Mot).

Previsioni Wall Street Marzo 2012

 L’andamento del Dow Jones a Wall Street divide gli esperti visto che tra il medio ed il lungo periodo c’è una divergenza di aspettative notevole. L’andamento passato è sicuramente, tra gli indici di rilevanza mondiale, il migliore; il recupero delle quote critiche con successivo test dall’alto (come è successo a suo tempo con quota 10000 punti) ha dato forza e vigore alle fasi di salita che ora dovranno sopportare una nuova importante prova dal punto di vista della fiducia. La crisi nata negli Stati Uniti alla fine del 2007 ha devastato il comparto finanziario mondiale ma ad uscirne vincitore è proprio l’indice USA principale che recupera più del 70% del range di discesa avuto proprio tra il 2007 ed il 2009.

Bankitalia chiede il taglio di bonus e dividendi

 Il diktat giunto da Palazzo Koch è stato chiaro e inequivocabile: secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il comportamento che gli istituti di credito italiani devono tenere in questo momento di crisi va improntato al massimo contenimento dei costi della remunerazione variabile, sia dei manager che degli azionisti. Questa regola si traduce in un possibile taglio dei bonus destinati al management, ma soprattutto dei dividendi e dei relativi acconti, il tutto con l’obiettivo di perfezionare i vari profili patrimoniali. La settimana che comincerà domani sarà ricca di assemblee, dunque la stessa Bankitalia si è voluta far sentire in anticipo, ricordando come la politica più giusta in una situazione come quella attuale sia quella del risparmio.

Italcementi propone dividendo 2012 a 0.12 euro

 Il consiglio di amministrazione di Italcementi archivia il 2011 approvando i risultati di bilancio e proponendo la distribuzione di un dividendo pari a 0.12 euro per ogni azione ordinaria e 0.1865 per ogni azione di risparmio. Si tratta da questo punto di vista di un consolidamento dell’impegno verso gli investitori visto che dal 2010 il dividendo ordinario è rimasto invariato e quello di risparmio è salito. Se il 2011 è stato un anno di crisi, tutto sommato Italcementi si è dimostrato essere nella parte difensiva del listino e le condizioni per cui questa caratteristica accompagnerà il titolo anche nel 2012 ci sono tutte.

Con l’approvazione del bilancio sono stati diffusi i dati relativi al 2011; il ricavo è in rialzo da 4.660 milioni nel 2010 a 4.750 milioni di euro, con l’utile netto che scende a 91.2 milioni di euro dai precedenti 197.1 milioni di euro. Il margine lordo corrente è passato da 841.7 a 697.3 milioni di euro e l’indebitamento finanziario netto si attesta a 2093 milioni di euro.

Brembo proporrà un dividendo da 0,30 euro

 È tempo di risultati finanziari e di bilanci anche per Brembo, la nota spa bergamasca che è attiva nella produzione di sistemi frenanti: in effetti, l’assemblea degli azionisti è stata convocata direttamente dal consiglio di amministrazione per la data del prossimo 20 aprile, un’occasione importante per discutere ed esaminare quanto successo nel corso del 2011. La convocazione cade proprio in concomitanza con l’approvazione delle stime economiche dello scorso anno. Che cosa si può dire in questo senso? Il volume d’affari complessivo è risultato in aumento di ben 16,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima, con un totale di 1,25 miliardi di euro a cui hanno contribuito in modo uniforme tutte le divisioni del gruppo lombardo e tutte le aree geografiche.

Sky e Fastweb faranno concorrenza a Telecom Italia?

 La questione è complessa ed ancora si tratta di un “nulla di fatto”, ma se le voci troveranno conferma allora nei prossimi mesi assisteremo alla nascita di un nuovo gruppo importante a Piazza Affari. Ma andiamo con ordine; in breve le notizie che riguardano Vodafone, Fastweb, Sky Italia e Telecom Italia hanno come “collante” Swisscom, che è la controllante di Fastweb e starebbe trattando una cessione di quest’ultima con Vodafone, sempre più interessata alle tecnologie “wireline” per il futuro. La prima offerta di Vodafone a Swisscom per una quota strategica di Fastweb sarebbe stata di 2.5 miliardi mentre la domanda era di 2.9 miliardi di euro. Il colosso svizzero avrebbe poi messo tra le ipotesi l’eventuale entrata in Sky Italia per Fastweb, così da creare un nuovo gruppo in grado di far “tremare” i vertici di Telecom.

Aumento di capitale per salvare galassia Ligresti

 Inizia finalmente a prendere forma l’ingresso di Unipol nell’azionariato di Premafin, che detiene il controllo di Fondiaria Sai. Con l’approvazione dell’aumento di capitale riservato alla società bolognese, le cooperative emiliane hanno di fatto fornito il via libera per una operazione che dovrebbe avere un controvalore di quasi 1,5 miliardi di euro, e che dovrebbe costituire passo necessario per poter realizzare l’attesa elaborazione del nuovo polo assicurativo.

Come si evince da una nota Unipol, l’accordo prevede che Premafin deliberi un aumento di capitale riservato a Unipol Gruppo Finanziario per un massimo di 400 milioni di euro. A sua volta Unipol procederà a domandare ai suoi una delega per il consiglio di amministrazione per un aumento di capitale fino a un importo massimo di 1,1 miliardi di euro. Un aumento riservato che dovrebbe permettere a Premafin di recuperare le risorse utili per poter partecipare per le quote di pertinenza all’aumento di capitale di Fonsai.

Accordi Premafin-Unipol al vaglio della Consob

 La questione Ligresti infiamma il dibattito e catalizza l’attenzione su tutto quello che riguarda Premafin; il titolo in borsa ha iniziato ad alzare la volatilità durante le contrattazioni del 23 febbraio e da quel giorno il range di prezzo interessato dagli scambi è diventato sempre più esteso. Siamo arrivati ad un top di periodo prossimo a 0.5500 durante le contrattazioni mattutine del 27 febbraio per poi veder ridimensionato il prezzo fin sotto 0.4000. bottom relativo di periodo sfiorato il giorno dopo.

Attualmente il book di contrattazioni è “congelato”; l’open neutro ed i rapidi scambi iniziali hanno fatto si che il prezzo trovasse un equilibrio intorno a 0.4226 dove ora vengono scambiate poche azioni abbassando notevolmente la media degli ultimi giorni. La positività dell’indice dei giorni precedenti non influenza più l’andamento di Premafin, che invece fa’ riferimento unicamente alle vicende che legano i Ligresti con Unipol ed altri.

Accordo Eni-Gazprom su forniture

 Secondo quanto anticipato dal quotidiano La Repubblica, la società russa del gas Gazprom avrebbe accettato di rivedere i termini delle forniture che attualmente assicurano ben 22 miliardi di gas all’italiana Eni. Il quotidiano riporta un annuncio giunto nella serata di ieri al termine di un incontro cui hanno partecipato l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni e il presidente di Gazprom Alexei Miller.

All’interno dell’incontro, è emersa la volontà di far partire nel breve termine il cantiere per la realizzazione del gasdotto South Stream, il cui consorzio è partecipato da Eni con una quota del 20%. Il termine per la realizzazione del gasdotto è stato convenzionalmente stabilito nel dicembre dell’anno in corso, in evidenza di come l’avanzamento del progetto stia già avvenendo attraverso il rispetto di un ritmo consolidato nel programma concordato tra le parti protagoniste dell’opera.

Dividendo Intesa 2012 tra due settimane

 La vicenda relativa al dividendo che Intesa Sanpaolo distribuirà in relazione all’anno attualmente in corso ha fatto sorgere più di un dubbio sull’importo definitivo: perché tanta indecisione? La banca ha continuato a tentennare nel fornire una informazione così importante per gli azionisti, ma ora sembra che questa fase così incerta sia finalmente giunta a conclusione. L’indiscrezione giunge direttamente da uno degli azionisti di Intesa stessa, vale a dire la Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), con il numero uno Antonio Finotti che ha messo in luce lo scenario più probabile. Bisognerà infatti attendere ancora due settimane, dato che la distribuzione di questo acconto è prevista in calendario per il prossimo 15 marzo, proprio nel momento in cui verremo a conoscenza di altre dichiarazioni delle fondazioni che fanno parte del mondo Intesa Sanpaolo.

Piano di ristrutturazione Seat Pagine Gialle

 Seat Pagine Gialle (codice di negoziazione: “PG”) ha comunicato di aver ricevuto l’approvazione al piano di ristrutturazione aziendale dagli azionisti e dagli obbligazionisti. La notizia ha messo le ali al titolo in Borsa, tanto che le azioni Seat Pagine Gialle sono state più volte sospese dalle contrattazioni per eccesso di rialzo. Attualmente il titolo guadagna il 18% circa e ha superato quota 0.05€. Dai minimi storici toccato lo scorso 18 gennaio a 0.0233€, la performance ad oggi è superiore al 100%. Soltanto negli ultimi 4 giorni del mese di gennaio scorso, il titolo aveva guadagnato il 70% circa.

Previsioni prezzo Unicredit marzo 2012

 Tra le banche italiane maggiormente sotto i riflettori troviamo certamente Unicredit, protagonista di un imponente aumento di capitale da circa 7,5 miliardi di euro avvenuto lo scorso gennaio. La banca di Piazza Cordusio ha accolto nuovi grandi investitori, soprattutto fondi di investimento (BlackRock, Capital Research, fondo Aabar di Abu Dhabi, …), che hanno apportato nuova liquidità in un momento di grande turbolenza sui mercati finanziari per la crisi del debito sovrano della zona euro e per le tensioni sull’Italia. La maggior parte degli investitori avrà sicuramente già conseguito performance da capogiro, visto che da inizio gennaio le azioni Unicredit hanno sperimentato forti apprezzamenti.