La Consob sotto la lente di ingrandimento: cos’è e di cosa si occupa

Numerose volte all’interno dei nostri articoli abbiamo citato la Consob ed in particolare i suoi vari provvedimenti nei mercati finanziari. Ma cos’è la Consob e come funziona? La Consob, Commissione Nazionale per la Società e la Borsa, è il principale organo di controllo del corretto funzionamento dei mercati finanziari e della Borsa italiana, istituito nel 1974. Dal punto di vista giuridico, la Consob è un’autorità amministrativa indipendente con propria personalità giuridica che si adopera per tutelare al meglio gli investitori garantendo la trasparenza e l’efficacia del mercato finanziario italiano. Per quanto riguarda la sua composizione, la Commissione è un organo collegiale formato da 4 membri e un presidente, che ad oggi sono, rispettivamente, Paolo di Benedetto, Vittorio Conti, Luca Enriques, Michele Pezzinga e Lamberto Cardia. I membri durano in carica 7 anni e non possono essere reletti. I compiti istituzionali della Consob, disciplinati dal Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e da vari regolamenti (Regolamento Consob n. 11971/1999, Regolamento Consob n.16190/2007, Regolamento Consob n. 16191/2007)  si concretizzano in attività di controllo, regolamentazione, autorizzazione e vigilanza, e nei casi previsti dalle legge può procedere a sanzionare i soggetti vigilati.

Lo scetticismo sul piano USA anti-crisi fa crollare gli indici di Wall Street: anche in Europa si registrano cali consistenti

 Non è bastato il piano di salvataggio, proposto pochi giorni fa dal governo statunitense per fronteggiare la crisi finanziaria, a rassicurare Wall Street: l’indice Dow Jones ha perso ben 3,3 punti percentuali, il Nasdaq il 4,17% e l’S&P500 il 3,82%. Sulla scia dell’andamento dei listini della borsa americana, anche le borse europee hanno subito perdite più o meno consistenti: Parigi è in calo di 2,3 punti percentuali, seguita da Londra (-1,4%) e Milano (-1,57%). È stata soprattutto l’incertezza riguardo alla tempistica necessaria per l’approvazione del piano da 700 miliardi di dollari progettato dalla Federal Reserve a far subire cali così consistenti alle borse statunitensi ed europee.

La decisione del governo statunitense è senza dubbio senza precedenti, ma finora non si è dimostrata sufficiente ad arginare la crisi: Goldman Sachs e Morgan Stanley sono state trasformate in holding bancarie, in grado di garantire una maggiore sicurezza agli investitori, intimoriti da ulteriori prospettive di fallimento delle banche USA. Non è andata meglio nemmeno ai titoli del Tesoro e al dollaro: in particolare la valuta statunitense si è deprezzata rispetto all’euro a ritmi molto alti, a causa del timore che aumenti il debito. Nonostante i ribassi borsistici, la reazione del Tesoro è stata molto blanda riguardo al fatto che saranno necessari ulteriori bond da emettere per l’attuazione del piano.

E’ scontro fratricida all’interno di Alitalia, mentre si cerca disperatamente di evitare il blocco dei voli

 Intorno alla questione Alitalia ieri si è verificato forse l’ultima parte di quella che sembrerebbe, se non fosse per la drammaticità della situazione, una vera e propria commedia delle parti. Ha cominciato, infatti, il semprepresente Berti, del sindacato dei piloti, uno dei più duri avversari dell’accordo con Cai, che ha azzardato che una simile situazione di stress per i piloti, potrebbe provocare dei rischi alla sicurezza dei voli. Una affermazione, rilasciata a Skytg24, che non varrebbe forse nemmeno la pena di commentare e che dà ancora una volta adito a chi accusa di irrespnsabilità una certa parte del sindacato. Poi a Fiumicino centianaia di lavoratori di terra, assistenti di volo e piloti, favorevoli all’accordo con Cai, hanno protestato vivacemente con cori da stadio indirizzati verso il fronte del no del sindacato, fino ad arrivare quuasi al contatto fisico, evitato solo grazie all’intervento della polizia.

Oscillatori: La media mobile semplice

 L’analista tecnico dispone di una serie di strumenti, alcuni permettono di determinare lo stato attuale del mercato, altri invece aiutano a formulare previsioni.

Gli oscillatori classici si basano sulle serie di prezzi (o di volumi) storiche, sono quindi di aiuto per determinare lo stato attuale di un Mercato. Quali informazioni si possono rilevare? Prima di tutto se è in corso una tendenza o meno (se siamo in un trend rialzista, in un trend ribassista, oppure in una fase laterale). Successivamente, possiamo identificare mediante alcuni oscillatori (che conosceremo in seguito) le zone di ipervenduto e ipercomprato. Ancora, si può studiare la forza del Mercato.

Commodities: tornano gli acquisti a causa del dollaro debole. Due ETF su cui puntare

 Tornano a salire le commodities. Era da luglio che il mercato stava rintracciando dai massimi, ma adesso sempre più operatori sembrano credere all’avvio di una nuova fase di rialzi. Ieri lo Standard & Poor’s GSCI Index per le commodities è salito dell’8,4% con rialzi record per il petrolio (+17%), platino, argento e soia (+9%). L’ indice Reuters/Jefferies CRB, basato sui prezzi di 19 materie prime (dal caffè al greggio) ha messo a segno un rialzo del 3,9%, il più alto della storia dell’indice.

I paesi emergenti del Sud America dimostrano un’inattesa resistenza alla crisi finanziaria: nessun crack e limitate perdite in borsa

 È quasi sorprendente la capacità di resistenza alla crisi finanziaria mondiale dimostrata dai paesi emergenti, in particolare da quelli dell’America Latina (Argentina, Brasile, Uruguay, Cile…). Il più grave collasso economico degli ultimi dieci anni è stato infatti vissuto da questi paesi con una sorta di placido attendismo: è una situazione strana quella che si sta delineando, perché le precedenti crisi avevano coinvolto in maniera più rapida e profonda proprio gli stati sudamericani.

Non si è verificato nessun crack e gli unici effetti da rilevare sono stati quelli sulle borse: San Paolo ha perso 7,59 punti percentuali, seguita da Buneos Aires (-5,2%) e, in maniera più lieve, Santiago del Cile (-0,53%). Cerchiamo di capire ora il perché di questa situazione e le prospettive future.

Un nuovo strumento per investire nel mercato valutario: l’Absolut return Forex della Société Générale

Con i mercati fortemente in tensione e le Borse che continuano a fare su e gùi a causa della crisi finanziaria, diventa interessante puntare sul mercato delle valute. Mercato rischioso quello valutario, in cui è importante accedere con molta preparazione e magari affiancati da esperti del settore in grado di indirizzare i risparmiatori sulle scelte migliori. La Société Générale Asset Management (Sgam) ha lanciato uno strumento utile a tutti quei risparmiatori che intendono affacciarsi sul mercato delle valute. Si tratta del fondo abbligazionario Absolute Return Forex collocato in Italia il 28 luglio scorso. E’ un comparto a ritorno assoluto, con un profilio di rischio medio-basso e caratterizzato da un’ampia diversificazione sia per quel che riguarda le strategie da adottare sia per le valute in portafoglio.

Analisi Settimanale S&P-MIB

 La settimana è di quelle che non dimenticheremo facilmente: la candela disegnata sul grafico weekly è di colore verde ma la sua lower shadow decisamente ampia ci fa’ intendere che abbiamo assistito a una settimana contrastante: Analizziamo il daily quindi per vedere cosa è successo.

Le contrattazioni sono iniziate Lunedì mattina con un’apertura in deciso gap-down che non ha lasciato dubbi sulla direzione: il primo target era l’area 27377-27358 (il gap-up aperto il 18 Luglio), per poi proseguire verso la statica di lungo periodo posta a 25405, sfiorata Giovedì con un minimo di 25585.

Venerdì i compratori sono tornati sul mercato e la reazione è stata tanto violenta da segnare un rialzo percentuale di 8,62% che ha riportato il mercato in prossimità della media mobile veloce a 55 periodi. Solo chi ha una lunga esperienza può ricordare rialzi di questo calibro, che da oltre 10 anni non si vedevano sulle Borse mondiali.

La trasformazione di Goldman Sachs e Morgan Stanley da avvio ad una settimana divisa tra crisi finanziaria e dati macro

 La settimana appena conclusa è stata dominata dalle vicende del settore finanziario: prima la paura scatenata da Lehman ed AIG, poi l’annuncio del piano Paulson che ha permesso ai mercati di recuperare quanto perso nei giorni precedenti. Effetti positivi ampliati però anche dal divieto di vendita allo scoperto su più di 700 società quotate a New York e Londra. Vediamo adesso quali sono i temi che guideranno i mercati da oggi, mercati che in pochi si aspettano impostati ad un deciso rialzo. E’ una notizia di questa notte l’accordo tra FED, Goldman Sachs e Morgan Stanley per la trasformazione delle due banche d’affari in holding di banche in grado quindi da una parte di comprare partecipazioni in banche retail e dall’altra di avere accesso ai prestiti della Federal Reserve. Questa mossa garantirà alle due società un migliore accesso alle fonti di liquidità, ma segna la fine del modello di banca d’affari pura e semplice, troppo esposta ai costi di finanziamento. Goldman Sachs cercherà di aumentare la prorpia base di depositi sia tramite acquisizioni che per via organica, dando vita a GS Bank USA, in cui farà confluire asset per 150 miliardi di dollari. Morgan Stanley, sempre più vicina a Wachovia, si è limitata a dichiarare che grazie a questa trasformazione ci sarà più flessibilità e stabilità. Dal settore bancario USA sono attese novità in merito anche a Washington Mutual in quanto è possibile che un compratore si faccia avanti già entro questa settimana.

Dopo le consistenti perdite, GM userà i restanti asset per lanciare una linea di credito revolving

 La General Motors Corp., dopo aver bruciato denaro a causa di tre anni di perdite, sfrutterà al massimo i restanti 3,5 miliardi di dollari di una linea di credito revolving, anche perché la crisi della borsa di Wall Street minaccia di intaccare la capacità di prestito delle società. Un bilancio di 4,5 miliardi di dollari servirà di ausilio alla copertura dei costi di ristrutturazione, secondo quanto affermato dai vertici di GM. La compagnia automobilistica statunitense, che ha sede a Detroit, ha anche fatto sapere che completerà il pagamento del debito di 322 milioni di dollari. Pete Hastings, analista statunitense, ha affermato:

Lo scompiglio che si è creato nei mercati creditizi è molto profondo. General Motors deve fare i conti con i suoi grandi problemi, ma in questo caso credo si tratti di una questione di liquidità.

 

Il direttore generale della società automobilistica sta orchestrando un piano volto al raggiungimento di una crescita tra i 4 e i 7 miliardi di dollari, attraverso la vendita di asset e l’incremento del debito al fine di assicurare la liquidità necessaria per poter operare fino alla fine del 2009. GM ha già perso 69,8 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni.

 

Nuovi dettagli sul piano Paulson: 700 miliardi per liberare le banche dai titoli ad alto rischio.

 Il piano di intervento anticipato da Paulson venerdì ed in grado di spingere i mercati al rialzo inizia a prendere forma. Ieri pomeriggio l’amministrazione Bush ha inviato al Congresso la richiesta di approvazione la quale potrebbe essere concessa già il prossimo venerdì. Centro della proposta è l’attribuzione al Dipartimento del Tesoro americano (in pratica il ministero dell’economia) del potere di acquistare strumenti finanziari collegati ai mutui ad alto rischio. Potranno essere spesi fino a 700 miliardi di dollari in modo da liberare le banche americane dal rischio di ulteriori pesanti svalutazioni. Il Congresso dovrà quindi anche accettare che il debito pubblico americano salga da 10’615 a 11’315 miliardi di dollari. Da sottolineare inoltre che il Dipartimento del Tesoro avrà in pratica totale libertà di azione in modo da poter portare avanti interventi più flessibili. Fonti anonime hanno tuttavia anticipato che si prevedono aste mensili durante le quali il governo americano comprerà ogni volta asset fino ad un massimo di 50 miliardi.