Spagna, USA, Inghilterra: brutte notizie dai mercati immobiliari

 Le cifre parlano chiaro: si sta allargando la crisi dei mercati immobiliari. I dati che sono stati diffusi in questi giorni evidenziano un peggioramento della situazione complessiva con il mercato immobiliare spagnolo in calo del 34%, i prezzi delle case in diminuzione del 16% in USA e del 4% in Inghilterra. In tutti e tre i casi inoltre i dati segnano un netto peggioramento rispetto alle precedenti stime evidenziando quindi una accelerazione al ribasso.

Partiamo dalla Spagna, paese che più degli altri deve al settore immobiliare lo sviluppo economico degli ultimi dieci anni e che più degli altri sta soffrendo l’attuale momento. Fattore decisivo è stato il rialzo dei tassi negli ultimi anni che hanno reso più oneroso l’acquisto di nuove case. Le vendite di case, come già detto, sono scese del 34% nell’ultimo anno ed adesso potrebbero iniziare a scendere in modo significativo anche i prezzi che invece fino ad ora erano rimasti costanti; in particolare le previsioni indicano una discesa di almeno il 15% entro il 2010.

Anche l’India alza i tassi, preoccupazione per l’inflazione

Dopo il recente rialzo dei tassi in Brasile è venuto il turno dell’India. Ieri la banca centrale indiana ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base portandoli al 9%.
Anche in questo caso l’obiettivo è quello di contenere l’inflazione, ormai quasi al 12%,  evitando che possa danneggiare in modo serio l’economia reale del paese deteriorando la capacità di spesa dei consumatore e delle imprese.

Il rialzo dei tassi è stato accompagnato inoltre dall’aumento al 9% del rapporto di riserva (il rapporto tra la massa denaro depositata presso le banche ordinarie e la quantità di denaro che le banche stesse devono depositare presso la banca centrale a garanzia), tale mossa, obbligando le banche a tenere fermi più soldi, riduce la quantità di denaro che può essere preso a prestito, i tassi sui mutui e sul credito al consumo si alzano ancora e si riduce il rischio di inflazione, dovuto in parte proprio al forte aumento della domanda negli ultimi mesi.