Marchionne conferma, Fiat fuori da confindustria ad inizio 2012

 Come già affermato nella lettera inviata lo scorso 30 Giugno ad Emma Marcegaglia, l’AD di Fiat, Sergio Marchionne ha confermato che la sua azienda uscirà a partire dal prossimo 1 Gennaio 2012, da confindustria. La lettera inviata da Marchionne alla Marcegaglia, indica precisamente il motivo per cui la Fiat decide di uscire da confindustria. Il principale motivo, è che secondo l’AD di Fiat sono cambiati i piani di confindustria, la situazione si è mutata in negativo per le aziende e FIAT ha quindi deciso di uscire, per poter continuare ad essere una parte fondamentale del sistema economico italiano.

Governo e Confindustria si accordano su un fondo di garanzia per le pmi

 Il governo intende venire incontro alle esigenze delle imprese italiane stanziando un fondo di garanzia da 1,3 miliardi di euro e aumentando il limite di compensazione tra debiti e crediti di imposta fino a un milione di euro (attualmente tale soglia si aggira intorno ai 516.000 euro): l’annuncio è arrivato direttamente dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, a margine dell’incontro che si è svolto tra industriali e governo e che ha trattato soprattutto argomenti relativi alla crisi economica. Come ha spiegato la stessa Marcegaglia:

Nei prossimi giorni il governo provvederà a stanziare 1,3 miliardi di euro per costituire un fondo di garanzia in favore delle piccole e medie imprese. Inoltre, il premier ci ha dato assicurazione che verrà anche innalzata la compensazione tra crediti e debiti di imposta di oltre mezzo milione di euro.

Confindustria avanza la proposta di blocco del Tfr per superare la crisi

 La Confindustria fa sapere, attraverso le parole del suo presidente Emma Marcegaglia, intervenuta a Foggia nell’ambito di un incontro con la stampa promosso dall’Associazione Industriale locale, come intende sostenere le imprese italiane, ormai in grosse difficoltà a causa della notevole difficoltà ad ottenere liquidità dagli istituti creditizi: la “ricetta” dell’organizzazione rappresentativa di imprese e imprenditori italiani prevede di bloccare per un anno in azienda i versamenti per i Tfr, i trattamenti di fine rapporto. Secondo Marcegaglia non è certo azzardata una soluzione di questo tipo, i flussi di Tfr non andrebbero all’Inps per un anno, ma sarebbero trattenuti proprio all’interno delle stesse imprese.