Rating sovrani ancora a rischio in Europa nel 2013?

 Il 2013 potrebbe essere un anno di maggiore serenità per la zona euro, dopo il tormentato 2012 che ha visto quasi tutti i paesi dell’unione monetaria subire uno o più declassamenti da parte delle agenzie di rating. L’eccessiva pressione sui bond pubblici e il timore di una clamorosa disintegrazione della moneta unica hanno spinto le agenzie internazionali ad accelerare il processo di declassamento dei rating sovrani dopo anni di apparente tranquillità, nonostante fosse in atto da tempo il trasferimento del rischio dal settore privato bancario ai bilanci pubblici dopo la crisi finanziaria del 2008.

Spread Btp-Bund sotto 290 sfiora target Monti

 La seduta di ieri è stata molto favorevole per i tassi italiani. Lo spread Btp-Bund è sceso sotto 290 punti base, toccando quota 288 punti. Il livello raggiunto ieri è praticamente il target indicato da Mario Monti qualche tempo fa, pochi giorni prima dell’annuncio delle dimissioni dalla carica di premier. La notizia è molto positiva per le casse dello stato, in quanto il costo del servizio del debito scende ulteriormente. Ieri lo spread è comunque risalito fino a chiudere a 296 punti, ma comunque sempre al di sotto della soglia “psicologica” dei 300 punti base.

Rating Fitch: se ne può fare a meno?

 Fitch ha deciso di sospendere l’informativa italiana come risposta agli atti della Procura di Trani, che stanno indagando sulla correttezza dei comportamenti dell’agenzia di rating (e di S&P). Ma cosa accadrà, adesso, nei confronti del Paese, da parte delle altre agenzie di rating? È possibile che l’abbandono temporaneo (o definitivo?) di Fitch sul mercato nazionale possa costituire un pericoloso precedente? E soprattutto, possiamo fare a meno dei rating di Fitch & Co.?

Rating Esm tripla A da Fitch

 L’agenzia di rating Fitch ha assegnato il giudizio massimo, tripla A, al nuovo Esm, il Fondo Salva Stati che ha debuttato in maniera ufficiale appena ieri. Stando a Fitch, l’Esm potrà infatti godere sempre e comunque di tutta la liquidità sufficiente per le obbligazioni dei prossimi sei mesi. Non tutto è oro, ad ogni modo, quel che luccica: l’agenzia avverte infatti che anche il merito di credito dell’Esm è messo a serio rischio nell’ipotesi di una uscita della Grecia dall’Euro, così come avverrebbe per gli altri rating collegati al credito sovrano.

Agenzie di rating rivedono giudizio Italia

 Cambio di rotta netto per Moody’s; l’agenzia di rating torna all’attacco e lo fa’ colpendo l’Europa li dove è più debole, cambiando nettamente posizione rispetto a pochi giorni fa’. Dopo la notizia che Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s cominciavano a guardare con ottimismo il Vecchio Continente i mercati hanno immediatamente cambiato direzione, ed anche se il rialzo non è stato come ci si aspettava l’impostazione generale è diventata rialzista sotto ogni punto di vista. 

Downgrade Spagna non così vicino

 La Spagna non è poi così vicina al downgrade. Ad esserne convinta è una delle principali agenzie di rating del mondo, Fitch, che avverte: se il Paese iberico domanderà aiuti finanziari, a quel punto potrebbe non essere inevitabile procedere a un taglio del rating di merito del debito. Rimane ora da comprendere quanto, effettivamente, le finanze pubbliche spagnole siano capaci di reggere con le proprie forze all’impatto della crisi economica finanziaria della seconda parte del 2012, e quante possibilità, invece, vi siano di ricorrere al fondo Salva Stati.

Previsioni negative di Fitch per Italia e Spagna

 L’istituto di rating che ha affondato le valutazioni dei debiti sovrani e degli istituti dell’Eurozona, conferma le sue aspettative negative per il Vecchio Continente; secondo un recente commento di Douglas Renwick, Seinor Director per i rating dei debiti sovrani, la tendenza iniziata nel 2011 proseguirà anche nei prossimi trimestri.

I detentori del debito Spagnolo e del debito Italiano sono in buona parte istituzionali esteri o comunque investitori non residenti nei Paesi stessi. Nel 2008 ad esempio il 60% del debito Spagnolo era detenuto da non-residenti, mentre nel Q4 del 2011 la percentuale ha visto un ridimensionamento al 40%, in particolar modo per la mancata crescita attesa nel Paese e per il peggioramento della disoccupazione.

Fitch declassa il rating di cinque banche italiane

 Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Iccrea: sono questi i cinque istituti di credito su cui si è concentrata l’attenzione dell’agenzia di rating Fitch, la quale ha provveduto a rivedere al ribasso le valutazioni complessive. Ancora una volta, si tratta di un adeguamento al recente declassamento del credito dell’Italia come paese. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre precisare come la valutazione di Monte dei Paschi e Banco Popolare sia stata tagliata da BBB+ a BBB (sempre nell’ambito della “discreta affidabilità”), mentre Iccrea e Ubi hanno subito una riduzione da A- a BBB+, senza dimenticare Intesa Sanpaolo (da A a A-).

Rating europei per Fitch

 Che Fitch abbia declassato l’Italia è ben noto. Ma non tutti i principali media si sono occupati nel dettaglio di quanto l’agenzia di rating abbia fatto nei confronti degli altri Paesi europei, accomunati almeno in parte al Belpaese nel triste destino che vede il grado di solidità del proprio debito sovrano calare su livelli non ancora su soglie “junk” (spazzature), ma pur sempre ben lontane dai top rate cui un tempo si aspirava.

In merito, ricordiamo comunque come l’Italia – che rappresenta ancora oggi la terza economia più importante dell’Eurozona – abbia subito un declassamento di due livelli da A – a A. Simile sorte è toccata alla Spagna, che ha visto il proprio rating subire un downgrade di due notch, dalla A a A-. In calo di un gradino anche il rating di Slovenia, Belgio e Cipro, mentre (con un po’ di sorpresa da parte degli analisti internazionali), il giudizio sull’Irlanda è rimasto invariato.

Fitch declassa il rating di Italia e Spagna

 Anche Fitch non ha avuto alcuna pietà e ha provveduto a declassare il rating del nostro paese, congiuntamente a quello della Spagna: eppure, la giornata di ieri era stata improntata all’ottimismo, con lo spread sceso al di sotto dei quattrocento punti e il buon andamento dei Buoni Ordinari del Tesoro. Secondo l’agenzia in questione, la terza in ordine di importanza dopo Standard & Poor’s e Moody’s, l’Italia e altre quattro nazioni non sono attualmente in possesso della adeguata flessibilità finanziaria per far fronte alla crisi del debito. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la nostra economia è stata declassata da A+ ad A-, un giudizio che contraddistingue ancora una buona affidabilità del credito, ma che si avvicina pericolosamente alle valutazioni “discrete”.

Default della Grecia molto probabile secondo Fitch

 Secondo quanto afferma David Riley, capo analisi, e Edward Parker, managing director di Fitch Ratings, la Grecia non riuscirà a pagare le obbligazioni da 14,5 miliardi di euro in scadenza nel mese di marzo. Considerando l’attuale scenario che contraddistingue la scarsa tenuta dei conti pubblici di Atene, il coinvolgimento di alcuni soggetti privati e le tensioni economiche e sociali che l’area ellenica sta attraversando, è pertanto probabile che entro 45 giorni il Paese andrà a dichiarare il proprio default. 

In maniera più esplicita, Parker avrebbe detto che “un coinvolgimento del settore privato, per noi (Fitch, ndR), equivale a un default. Prevediamo che succeda relativamente presto”. Riley, ospite della trasmissione Ballarò, ha invece aggiunto che “la Grecia andrà in default. Non si discute su questo. Ci sarà una ristrutturazione del debito. Si parla di ridurre in modo notevolissimo quanto deve ai suoi creditori privati. L’importante per la Grecia è che il default venga gestito nel mondo giusto e ordinato, nel contesto del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea, al fine di rimettere in piedi il Paese”.

Debito sovrano Italia declassato a fine gennaio da Fitch

 Tempi difficili per il nostro Paese: nonostante la recente manovra finanziaria messa in atto dal governo Monti allo scopo di risanare anch ele casse dello Stato, é probabile che il debito sovrano dell’Italia sia declassato entro la fine di gennaio dall’agenzia di rating Fitch. Ricordiamo che solo pochi giorni fa un declassamento si era avuto anche da parte di un’altra agenzia di rating: Standard and Poor’s. L’Italia è in rating watch negativo, ha precisato Alessandro Settepani, Head of Business and relationship management of Fitch Ratings Italia, sottolineando che il downgrade potrebbe essere di uno o due notch. Il rating Fitch sul debito sovrano dell’Italia è attualmente A+ e quindi potrebbe passare in classe A, ad ‘A-‘.

Fitch minaccia declassamento al rating dell’Italia

 Rischio di declassamento per il nostro Paese: la “minaccia arriva da Fitch” e riguarda il giudizio sul debito italiano. Riley, responsabile dei rating sovrani dell’agenzia statunitense, sottolinea che l’Italia ha bisogno di una credibile rete di protezione e al momento questa non è disponibile, per ora comunque il rating sul debito italiano rimane pari a “A+”. Il futuro appare incerto e non solo per l’Italia: altri Paesi europei potrebbero vedersi tagliare il merito di credito di uno o due gradini a causa della crisi sistemica che influenzerà il giudizio sulla solvibilità degli Stati. Solo alcuni mesi fa, l’agenzia Fitch aveva declassato otto banche italiane e lanciato l’allarme recessione per l’Italia.

Fitch taglia rating a sette banche globali

 Si abbatte la scure di Fitch su ben sette banche globali: l’agenzia di rating declassa Barclays e Credit Suisse di due gradini da AA- ad A; Bank of America, Bnp Paribas, Citigroup, Deutsche Bank e Goldman Sachs passano da A+ ad A, Credit Agricole e Credit Mutuel passano a A+ da AA-. Declassamento anche per Danske Bank che da A+ giunge ad A, l’olandese Rabobank a AA da AA+, la finlandese Op-Pohjola Group a A+ da AA-. Rimane salva la Grecia: Fitch ha infatti deciso di abbassare l’outlook del Paese da stabile a negativo, confermando la tripla A di Parigi.