UE e FMI pronti a finanziare un prestito a favore della Lettonia

 La Lettonia riceverà un prestito di 7,5 miliardi di euro da un gruppo finanziario guidato dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea al fine di potenziare l’economia e il sistema finanziario dell’ex repubblica sovietica. Il pacchetto di assistenza finanziaria dovrebbe permettere di coprire un periodo di tempo che partirà dal 2011, secondo quanto riferito dalla Commissione Europea. Il FMI fornirà 1,7 miliardi di euro, altri 1,8 miliardi di euro saranno stanziati dai paesi del Nord Europa ed infine, i restanti 3,1 miliardi di euro verranno finanziati dall’Unione Europea: il bilancio sarà dunque coperto dall’European Bank fro Reconstruction and Development, la Banca Mondiale, Polonia, Estonia e Repubblica Ceca.

 

Sempre secondo le dichiarazioni della Commissione Europea:

L’assistenza finanziaria ed il programma politico sono stati progettati per rendere l’economia più resistente alle pressioni di liquidità e, allo stesso tempo, migliorare la competitività e il sostegno al medio termine.

Il parlamento lettone ha già provveduto a far passare misure volte a tagliare le spese e i salari del settore pubblico del 15% nel 2009, oltre a ridurre il deficit del budget di meno del 5% del prodotto interno lordo, come parte dell’accordo per assicurare il prestito. Il programma di austerità rappresenta circa il 7% del PIL della Lettonia. Oltre alla nazione baltica, anche paesi come l’Ungheria, la Bielorussia, l’Islanda e la Serbia, si sono rivolti al Fondo Monetario Internazionale per ricevere un adeguato supporto finanziario: l’economia di tali stati ha infatti subito una contrazione media del 4,6% nel terzo trimestre.

 

La crescita dell’economia asiatica dovrebbe scongiurare la recessione globale, secondo le previsioni del FMI

 La crescita dell’Asia dovrebbe permettere la prevenzione del declino progressivo dell’economia globale verso la recessione. Secondo quanto affermato da Michel Camdessus, manager direttivo del Fondo Monetario Internazionale. Lo stesso Camdessus ha così proseguito:

Grazie al dinamismo asiatico, l’economia globale eviterà la recessione. Stati Uniti, Europa e Giappone dovrebbe subire le peggiori ripercussioni derivanti dal rallentamento economico quest’anno.

 

 

La crescita economica mondiale è “inciampata” nell’ultimo trimestre e si aggirerà intorno allo zero nel quarto trimestre e nei primi tre mesi del 2009, andando così a meritarsi la definizione coniata da JPMorgan Chase & Co. di “economia mite”. UBS AG prevede un’espansione globale del 2,2% per il prossimo anno. Camdessus era alla testa del Fondo Monetario Internazionale durante la crisi finanziaria dell’Asia di circa dieci anni fa, quando il fondo elargì più di 100 miliardi di dollari di prestiti a Thailandia, Indonesia e Corea del Sud dopo il crollo delle relative valute. In cambio, i governi delle nazioni asiatiche furono costrette a tagliare la spesa, accrescere i tassi di interesse e vendere le compagnie possedute dallo Stato. Il FMI provvederà a tagliare le sue previsioni di crescita globale in maniera significativa questo mese, dato che la crisi finanziaria sta “strozzando” il prestito.

 

FMI modifica al rialzo le stime sulla crescita di Eurolandia 2008 dall’1,4% all’1,75%

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’area euro. L’economia di Eurolandia deve però fare i calcoli con grandi rischi, soprattutto tenendo conto delle turbolenze sui mercati finanziari che per il momento proseguono, come spiegano gli ispettori di Washington nel loro tradizionale rapporto Article IV. Le stime di crescita per Eurolandia formulate ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale erano state criticate dalla Commissione di Bruxelles che le aveva giudicate troppo pessimistiche. Pochi giorni fa il Fondo, modifica al rialzo le stime 2008 portandole dall’1,4% all’1,75%. Le previsioni di primavera della Commissione Ue, rese note a fine aprile, danno per l’anno in corso una crescita all’1,7% e per il 2009 all’1,5%.