La Slovacchia adotta l’euro. Eurolandia a quota 16

Il 2009 inizia all’insegna del cambiamento per la Slovacchia. La repubblica dell’Europa centrale che nel 1993 si staccò dalla Repubblica Ceca, con l’anno nuovo ha, infatti, abbandonato la corona, con un’importante cerimonia tenutasi nella principale piazza di Bratislava che ha visto la partecipazione di circa 100 mila persone, per adottare la moneta unica europea. La Slovacchia, dunque, diventa il sedicesimo paese di Eurolandia. L’aggancio di Bratislava ad Eurolandia è stato possibile grazie anche alle politiche economiche portate avanti dai vari governi che si sono susseguiti: il centro destra promosse numerose riforme che portarono nel 2004 all’adesione all’Unione Europea mentre l’attuale primo ministro socialdemocratico Fico ha deciso tagli al deficit pubblico e potenziamento del welfare state.

FMI modifica al rialzo le stime sulla crescita di Eurolandia 2008 dall’1,4% all’1,75%

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’area euro. L’economia di Eurolandia deve però fare i calcoli con grandi rischi, soprattutto tenendo conto delle turbolenze sui mercati finanziari che per il momento proseguono, come spiegano gli ispettori di Washington nel loro tradizionale rapporto Article IV. Le stime di crescita per Eurolandia formulate ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale erano state criticate dalla Commissione di Bruxelles che le aveva giudicate troppo pessimistiche. Pochi giorni fa il Fondo, modifica al rialzo le stime 2008 portandole dall’1,4% all’1,75%. Le previsioni di primavera della Commissione Ue, rese note a fine aprile, danno per l’anno in corso una crescita all’1,7% e per il 2009 all’1,5%.

La Bce potrebbe alzare i tassi per far fronte all’inflazione ed il Super Euro continua la corsa

La notizia è arrivata così, quando nessuno se la aspettava e proviene da Christian Noyer, membro del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, il quale in un’intervista ad una radio francese aveva lasciato intendere che per frenare l’inflazione una soluzione avrebbe potuto essere proprio quella. Il giorno dopo puntuale è arrivata la smentita, o meglio la precisazione, con Christian Noyer che ha detto di essere stato male interpretato e di non aver parlato specificatamente di un prossimo aumento dei tassi, anche se gli interventi della Bce possono andare in entrambe le direzioni.

In realtà una affermazione simile alla sua è arrivata anche da Yves Mersch, governatore della Banca di Lussemburgo, il quale ha confermato che il dubbio amletico su alzare i tassi o meno per far fronte all’inflazione ogni mese ha attanagliato la Bce, che quindi al contrario di come tutti credevano non ha mai minimamente pensato a tagliarli.

Diminuiscono i consumi di generi alimentari e aumenta la spesa per internet e cellulari

Secondo i dati di Confcommercio durante il 2008 ci sarà una significativa frenata dei consumi di beni e servizi. Per l’Adoc (sindacato dei consumatori) la causa è nell’aumento dei prezzi, a volte incontrollato e al limite dello speculativo, e del crescente indebitamento delle famiglie, sempre più in difficoltà come confermato anche dall’Istat. Secondo Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc siamo in recessione , come testimoniato dal drastico calo della spesa per i beni, sia primari che secondari e dal crescente e preoccupante indebitamento delle famiglie. Il presidente vede la gravità della situazione e sostiene che essa richieda l’intervento urgente di Governo, parti sociali e imprenditori, partendo dalla riduzione di prezzi e tariffe, ma anche rivedendo il sistema del credito per limitare i rischi da sovraindebitamento di famiglie e piccole imprese.

Anche Confcommercio prevede un 2008 in frenata sul fronte dei consumi: cresceranno solo dell’1,2%. Secondo l’associazione di commercianti continuera’ la contrazione per alcuni prodotti alimentari come pane, zucchero, carne e cereali. Si tratta proprio di prodotti che nell’ultimo anno hanno registrato aumenti record, fino al 10%. In calo anche gli alcolici e i servizi per l’abitazione. Ad avere la meglio saranno soprattutto i venditori di prodotti tecnologici. Infatti si prevedono vendite in aumento superiori al 20% per telefoni e accessori e per i servizi telefonici. Bene anche gli elettrodomestici bruni (tv, hi-fi, ecc.).