Approvata abolizione Ici prima casa

Le scadenze stringevano e i tempi della politica si allungavano. La macchina della burocrazia fiscale, inesorabile come sempre, si è comunque messa in moto e finalmente ieri il Consiglio dei ministri, che ha avuto la sua prima convocazione a Napoli, ha dato il via libera al pacchetto di misure sulla sicurezza e alla detassazione della prima casa di proprietà (abolizione dell’Ici) e degli straordinari dei lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda l’Ici, il governo ha annunciato l’estensione dell’abolizione della tassa già prevista da giugno per circa il 40% delle prime case anche al resto delle abitazioni principali, e forse anche ai garage.

Il ritorno di Tremonti, un “no global” come ministro?

Torna dopo due anni alla guida del Ministero dell’Economia Giulio Tremonti, laureato in giurisprudenza, e chiamato ora ad una prova importante vista la situazione economica internazionale e soprattutto quella italiana, schiacciata tra l’inflazione ed il non adeguamento dei salari. Tremonti è un personaggio senza dubbio particolare, protagonista di contraddizioni (nel 1991 disse al Corriere della Sera che “il condono è una forma di prelievo fuori legge” per poi approvarne diversi durante i passati governi Berlusconi), ed autore di best-sellers.

L’ultimo suo libro è “La paura e la speranza. Europa: la crisi globale che si avvicina e la via per superarla“, un “manifesto no global” come è stato definito da alcuni, in cui l’autore denuncia le magagne della finanza internazionale e indica la retta via alla Vecchia Europa. E la soluzione sarebbe “più stato“, tutto il contrario di quello che il governo Prodi aveva provato a portare avanti con le liberalizzazioni (tentativo purtroppo non del tutto riuscito, ma partito da un presupposto inattaccabile). Sembra incredibile che “i comunisti” (in questo caso Veltroni) parlassero di mercato e di concorrenza per superare le contraddizioni ed i problemi, mentre il Ministro del governo di centro destra parla di Stato!

Certo Tremonti non si può definire no global nonostante alcune dichiarazioni “al limite”, però un protezionista sì: proteggere l’Europa dall’invasione asiatica e da tutti quei paesi e mercati che ripongono la loro forza nei bassi salari e nei costi azzerati rispetto ai nostri. Suo merito indubbio è stato senz’altro quello di portare alla ribalta della campagna elettorale temi spinosi e reali, al contrario di qualche suo collega, ma non so quanto questa sua filosofia potrà caratterizzare il suo mandato di ministro.

Tasse locali: liguri e toscani i più vessati, in fondo alla classifica il Sud

L’aumento dei prezzi dei carburanti e delle bollette della luce e del gas hanno subìto delle vere e proprie impennate. Se sommiamo anche l’incremento delle tasse locali, tutto cio’ ha prosciugato abbondantemente i tagli dell’Irpef. Anzi, il saldo e’ sicuramente negativo. Gli italiani hanno speso nel 2006 circa 333 euro solo per le principali tasse locali, e cioe’ per le addizionali regionali e comunali Irpef e l’Ici. Tra il 2001 e il 2006 la crescita e’ stata pari a 70 euro. Una variazione, in questi 5 anni, del +26,3% contro un aumento dell’inflazione, sempre nello stesso intervallo di tempo, del 12% e del 3.7% del Pil nazionale. Questi dati emergono da un’indagine dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre che da anni fa un monitoraggio molto attento sull’andamento delle tasse locali. In base ai calcoli dell’Istituto, riferiti all’anno 2005, sul podio dei cittadini più vessati, oltre ai liguri, siedono anche i toscani (con 682,4 euro l’anno in media per abitante tra Ici, Tarsu, addizionali comunali ed altre imposte locali) e gli emiliani (675,3 euro), che superano di pochi centesimi i friulani (674,5 euro). Oltre i 600 euro anche lombardi e i laziali. All’opposto, invece, i pugliesi fanno compagnia a siciliani e lucani, con un’imposizione per tutti inferiore ai 350 euro. Gli enti locali calabresi chiedono 372,5 euro l’anno per ogni abitante della regione. Guardando a macro-aree, è il Centro a pagare di più, con 639,2 euro, contro i 381,9 del Sud e i 625,8 del Nord.