 Gli under 35 guidano più del 10% delle imprese italiane. A rivelarlo e’ Unioncamere, che calcola 720 mila imprese alle cui redini troviamo giovani imprenditori, ovvero l’11,8% del totale. Le imprese con a capo uomo o donna di eta’ inferiore ai 35 anni, come sottolineato dall’associazione delle Camere di Commercio, si concentrano soprattutto nei settori piu’ tradizionali, per esempio i servizi alle persone (16,2% del totale delle imprese del settore), costruzioni (15,9%) e dell’alloggio e ristorazione come i b&b per esempio (15,2%). Roma (con 44.166 imprese) ha il primato di provincia che fa segnare il maggior numero di iniziative imprenditoriali giovanili, seconda Napoli (40.874) e solo terza Milano (29.753).
Gli under 35 guidano più del 10% delle imprese italiane. A rivelarlo e’ Unioncamere, che calcola 720 mila imprese alle cui redini troviamo giovani imprenditori, ovvero l’11,8% del totale. Le imprese con a capo uomo o donna di eta’ inferiore ai 35 anni, come sottolineato dall’associazione delle Camere di Commercio, si concentrano soprattutto nei settori piu’ tradizionali, per esempio i servizi alle persone (16,2% del totale delle imprese del settore), costruzioni (15,9%) e dell’alloggio e ristorazione come i b&b per esempio (15,2%). Roma (con 44.166 imprese) ha il primato di provincia che fa segnare il maggior numero di iniziative imprenditoriali giovanili, seconda Napoli (40.874) e solo terza Milano (29.753).
Quale mossa conviene fare dopo l’aumento della tassa sulle rendite finanziarie
Cosa fare con i propri investimenti dal primo luglio quando la tassazione sulle rendite finanziarie salirà dal 20 al 26%? Consigli A partire dal primo
 
					 
						 
						 
						 In linea con le attese, in Italia la tassazione sulle rendite finanziarie, con la sola esclusione dei titoli di Stato, viene armonizzata al 20%. I guadagni di Borsa, quindi, non saranno più tassati al 12,5%, così come avvenuto sinora, ma al 20%. La misura è stata già ampiamente scontata dai mercati, mentre lo stesso non dicasi per i contenuti complessivi di una manovra che va ad inasprire ulteriormente e fortemente il prelievo sugli anni 2012 e 2013. Il tutto con l’obiettivo di andare a raggiungere il pareggio di bilancio proprio nell’anno 2013; ma questo avverrà attraverso una nuova sventagliata di tagli ai trasferimenti ai Comuni, alle Province ed alle Regioni.
In linea con le attese, in Italia la tassazione sulle rendite finanziarie, con la sola esclusione dei titoli di Stato, viene armonizzata al 20%. I guadagni di Borsa, quindi, non saranno più tassati al 12,5%, così come avvenuto sinora, ma al 20%. La misura è stata già ampiamente scontata dai mercati, mentre lo stesso non dicasi per i contenuti complessivi di una manovra che va ad inasprire ulteriormente e fortemente il prelievo sugli anni 2012 e 2013. Il tutto con l’obiettivo di andare a raggiungere il pareggio di bilancio proprio nell’anno 2013; ma questo avverrà attraverso una nuova sventagliata di tagli ai trasferimenti ai Comuni, alle Province ed alle Regioni. 
						 
						 
						 
						 
						